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Chiusura Scuola "De Amicis" a Mola: Oltre al danno, la beffa?



L'interrogativo se lo pone il Consigliere Giangrazio Di Rutigliano che lo ha proposto in Consiglio Comunale. 

Nell'Ideale Canale Italia la visione capitalistica della cosa pubblica è diventata non solo una pratica diffusa, ma anche una necessità di bilancio. 

Se ci aggiungiamo il fatto che se parliamo di una scuola, questa deve fare i conti con altri numeri che derivano dal basso numero di nascite, la frittata è fatta. 

Se poi le stesse motivazione non valgono per altri settori, è ovvia una certa perplessità. 

A Mola di Bari, quindi chiude una scuola che è un simbolo, non solo per la sua storia nella cittadina, ma anche perché intitolata a 
Edmondo Mario Alberto De Amicis, scrittore, giornalista e militare italiano.
Conosciuto per essere l'autore di Cuore, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi. 

Nei giorni scorsi, appresa la volontà della Giunta di dismettere il plesso intitolato a colui che riposa  presso il Cimitero Monumentale di Torino, come sede scolastica, in Aula consiliare Giangrazio Di Rutigliano ha chiesto quale intenzione avesse la maggioranza in merito alla dismissione dell’ex scuola elementare e dell’area circostante. 

L'ex sindaco ha manifestato la sua  contrarietà a decisioni che non sono in linea con la destinazione dell’area per servizi pubblici a beneficio non solo della zona interessata ma dell’intero paese.

Inoltre ha chiesto il coinvolgimento dei cittadini nella scelta da effettuare, anche attraverso un concorso di idee o progettuale.
Una specie di Buena vista social club della letteratura? 
Potrebbe essere un'idea. 

Siamo un paese che ha visto recentemente svanire la versione cartacea di Città Nostra, lasciando a Fax il privilegio di una pubblicazione che si vende in edicola. 

Parecchie cose spariscono,  quindi, a 360°, non pensate che possa essere sacrificabile uno stabile inutilizzato? 

Ok, ma se anche così fosse, non pensate che si debba parlare di un piano che salvaguardi la natura particolare della problematica che stiamo affrontando? 

A tal proposito le forze politiche “Progetto Mola e “Lista Giangrazio Di Rutigliano” hanno diffuso la seguente nota:


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SCUOLA “DE AMICIS”: AL DANNO DELLA CHIUSURA NON SI AGGIUNGA ANCHE LA BEFFA
La perdita di una scuola, è sempre e comunque da considerarsi una sconfitta per tutta la collettività. 
Un danno enorme, al quale non deve aggiungersi anche la beffa.

Le parole pronunciate dal Sindaco, nell'ultimo consiglio comunale, in risposta all'interrogazione del nostro consigliere Giangrazio Di Rutigliano, non sono né chiare, né tranquillizzanti. 
Nei fatti, infatti - si perdoni il bisticcio di parole - per quella struttura, che è parte della nostra identità sociale e culturale, e che ormai, dopo la delibera di Giunta n° 1 del 2021, possiamo definire "ex" scuola elementare De Amicis, non si esclude alcuna possibilità di (ri)utilizzo.

A detta dell'Amministrazione, la gloriosa De Amicis, viene dismessa, dalla sua nobile funzione, oltre che per le pessime condizioni strutturali in cui si trova, per carenza di alunni. 

Purtroppo il dato della denatalità è una triste realtà, che caratterizza i nostri tempi ed è una tendenza consolidata, su tutto il territorio nazionale.
 
Insomma la scuola deve arrendersi alla dura legge dei numeri! 
Su questo, ci sarebbe certo anche molto da obiettare, ma questo ci porterebbe fuori dal discorso, che qui si vuole affrontare.

La stessa spietata legge dei numeri che, a scanso di equivoci, dovrebbe dirci anche, che una comunità che si contrae da oltre 26mila abitanti a circa 25mila, che ha ancora vigente un Piano Regolatore Urbanistico “ottimista”, che aveva previsto volumetrie residenziali per 40mila abitanti, molte delle quali ancora da realizzare, non ha ulteriormente bisogno di altre abitazioni.

Quindi con la stessa logica, per tranquillizzare tutti, ragionando per esclusione, si dovrebbe poter dire senza alcuna difficoltà: 

1) che al posto della scuola, non si realizzeranno nuove residenze; 
2) che quel sito, va salvaguardato e valorizzato con una progettualità che tenga conto del ruolo, culturale ed educativo che ha rivestito fino a qualche anno fa per la collettività molese; 
3) che la nuova destinazione, che si vuol dare, deve tenere conto anche di quel valore affettivo e sociale, che quella scuola conserva intatto per i molesi e che non può essere barattato, in cambio di qualsiasi progetto, che sia portatore di un mero vantaggio economico.

La scuola De Amicis, pur con una mutata funzione, che a nostro avviso deve essere individuata coinvolgendo tutta la città, deve risorgere come l'Araba fenice e continuare ad essere punto di riferimento e parte della nostra storia: come lo è stato per il passato, così dovrà esserlo anche per le future generazioni. 

Si può obiettare che la scuola dal punto di vista tecnico, può essere vista e classificata come fabbricato di edilizia minore, e non può essere considerata alla stregua di un monumento, ma se, invece, viene vista in un’ottica più ampia , se viene vista come parte integrante di un contesto sociale e culturale, che nell'arco della sua storia, attraverso il ricordo del "vissuto" di diverse generazioni ha abbracciato tutta la città, allora forse se ne può scorgere la giusta valenza e importanza sociale, che porta a considerarla come un monumento.

Se per qualche anno ci dedicassimo solo a curare la città e il territorio, se i piani, come dice uno dei più grandi urbanisti italiani Pier Luigi Cervellati, invece dell'espansione regolassero interventi di recupero della bellezza, che è sinonimo di democrazia, le scelte che andremmo a fare, lascerebbero un'impronta più positiva e incisiva.

Quindi è bene mantenete alta l'attenzione sul futuro della scuola elementare De Amicis, perché come già detto, al danno della chiusura non si aggiunga anche la beffa.

Mola, 5 febbraio 2021 

Nota delle forze politiche “Progetto Mola e “Lista Giangrazio Di Rutigliano”


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