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Scuola in Puglia: Emiliano finiscila! Intanto il Codacons preprara un nuovo ricorso al Tar




Ma si può fare "c so jè e c si tu" per quanto riguarda l'istituzione scolastica? 


Neanche il premio Oscar Benigni avrebbe potuto scrivere una farsa del genere, anche perché questa dopo un po' stanca. 

Dunque dal 24 febbraio e sino al 14 marzo 2021 tutte le scuole pugliesi,di ogni ordine e grado, dovranno adottare la didattica digitale integrata (Ddi) al 100%,
"riservando l'attività didattica in presenza agli alunni per l'uso di laboratori qualora sia previsto dall'ordinamento,o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali".

No, non viaggio con un giorno di ritardo, mi sto riferendo alla nuova, anzi nuovissima ordinanza firmata dal governatore Michele Emiliano.

Una prova di forza tra Stato e quelle dannate autonomie locali che rendono ancora più assurda la gestione della Pandemia. 
Purtroppo oltre le decisioni che si prendono al Governo centrale, da Torino a Palermo, da regione a regione, ognuno deve sorbirsi le decisioni che vengono prese. 

Ieri il Tar Puglia aveva accolto il ricorso del Codacons sospendendo la precedente ordinanza che prevedeva dal 22 febbraio al 5 marzo la Dad per tutte le scuole.
Il presidente della Regione prima dichiara che ufficialmente nessuna nota è pervenuta a lui e quindi per oggi lascia il mondo come l'aveva disegnato lui. 
Successivamente emette un'altra ordinanza contro la sentenza del TAR e le direttive del Governo. 

In una nota congiunta, anche i sindacati si scagliano contro Emiliano e minacciano iniziative di mobilitazione. 

«Nel caos istituzionale di un Paese frantumato, c'è una sola certezza: in Puglia la scuola continua ad essere un "servizio a domanda"».

Si denuncia un modello dal dubbio profilo costituzionale e dagli effetti devastanti sul piano didattico e pedagogico. 
Il fatto è che non si può scaricare sulle scuole l’incapacità del Governo di fare sintesi nel dialogo con le Regioni, ma anche da queste ultime è stucchevole assistere a questa partita tra Stato e istituzioni locali che sembrano più un gioco di potere che altro. 

A mio parere Michele Emiliano deve smettere di partecipare a questa Babele totale anche perché poi in definitiva si prodiga in un atto di forza che lo è solo nella forma, ma non nella sua essenza. 

Se il solito assessore alla sanità, Pier Luigi Lopalco, frena, dall’altra gli assessori all’istruzione e ai trasporti, Leo e Maurodinoia, riferiscono che è tutto pronto per far ripartire la scuola. 

Il Governatore, invece, si ripete  con le mezze misure nonostante modalità, ancora una volta, inverse rispetto all’ordinanza precedente e che non convincono. 

Fondamentalmente rimane il "decidere di non decidere". 

Una cosa però è certa; non si può continuare a cambiare dalla sera alla mattina l’organizzazione scolastica. 
Non solo il sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata, sta mostrando tutti i propri limiti e sta mettendo a dura prova il personale docente e gli studentiti, ma le inversioni di decisioni non sono i soli scenari negativi se poi alla fine sono sempre le famiglie a decidere.

Bisogna prendere una decisione, qualsiasi essa sia ed andare verso la fine in quella direzione che al netto di tutte le problematiche possa essere considerarata la migliore. 

La situazione è così insopportabile che il Codacons di Lecce ricorrerà nuovamente al Tar contro quella che è la nona ordinanza del governatore Michele Emiliano. 

Lo ha annunciato nel pomeriggio di mercoledì 25 febbraio l’organizzazione dei consumatori per rispondere a quello che è definito “un atteggiamento indecoroso istituzionale” da parte della Regione. 

Le pressioni dei sindacati che avevano proclamato anche uno sciopero per sollevare le famiglie dalla scelta sulla didattica a distanza o meno non sono una novità. 

Le famiglie e parte dei docenti spingono, infatti, per lezioni in presenza nonostante i timori dell’assessore alla Salute Pierluigi Lopalco, in primis, sul diffondersi delle varianti Covid tra i più piccoli.

I rappresentanti del Codacons dichiarano:

“Mentre dichiara di voler rispettare le decisioni del Tar che si dovrebbero commentare solo impugnandole, il presidente della Regione Puglia dà il via ad un balletto di ordinanze che danneggia ancora di più gli studenti nel più clamoroso silenzio dell’Ufficio scolastico regionale e del ministro dell’Istruzione”. 

Del resto il mio "smettila" trova conforto anche nella seconda parte di queste dichiarazioni:

Il perimetro di operatività dei Governatori trova un suo ineludibile limite negli standard minimi fissati a livello nazionale.
Neanche il presidente della Campania Vincenzo De Luca è giunto ad un tale irriguardoso, incomprensibile ed inammissibile comportamento che, oltre a produrre grande confusione negli uffici scolastici, tra i genitori danneggia irrimediabilmente gli studenti di tutta la Puglia. 
Dinanzi a questo comportamento irriguardoso nei confronti dei giudici amministrativi e delle loro decisioni e dinanzi al colpevole silenzio delle istituzioni nazionali il Codacons di Lecce è costretto a un ulteriore ennesimo ricorso avverso l’ultima Ordinanza del presidente Emiliano che altro non fa che reiterare il contenuto della precedente ordinanza già sospesa in via cautelare dal Tar”.

Quella di Emiliano sembra una
"Nuova ossessione
(Subsonica)

ma ormai non ci sono le basi per perseguire questa politica o presunta tale. 
Non occorre un servizio su Telenorba per affermarlo o una discesa sulla fascia alla Stefano Eranio per dettare il cross decisivo con il fine di fare gol. 

Anche perché la rete quale sarebbe, quella di generare questo caos totale ed assolutamente non necessario? 

Siamo come un server sovraccarico in tutti i settori, non tirate troppo la corda perché sono tanti quelli che hanno perso la pazienza e che non sopportano più lo stato delle cose. 

E poi.... Mica stiamo parlando di Pirp o di tutto quello che siamo soliti discutere. 

Emilià.... scià.... Finiscila e rinsavisci.... 
Mica ci puoi credere veramente a ste puttanate. 

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