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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

La Rassegna Teatrale della Compagnia Diaghilev "Racconti d'Autunno" al Teatro Van Westerhout - Mola.


Elisabetta Aloia ne La Ianara

La quotidianità, i grandi classici greci con i loro miti, il teatro civile, i diritti umani e l’eredità delle superstizioni popolari saranno al centro della programmazione, 

Non basta un Reddito di dignità per rendere l'uomo migliore. 
Red non sta per ideale, è l'arte e la cultura ad elevare l'essere umano. 

Va bene finanziare la ricerca, per esempio, per la sclerosi multipla o adottare a distanza con Save the Children, ma qualche volta dobbiamo essere più egoisti e ritagliarci uno spazio tutto da godere, tutto per noi. 

Andare a vedere un concerto di Elisa o di Robbie Williams? 
Perché no, ma spesso basta recarsi a teatro, nella propria città, per esempio. 

Si dice che l'arte non faccia crescere il PIL, sarà vero? 
Io non credo, ma a prescindere si torna a teatro, nelle strutture e non in palliativi all'aperto e si parte alla grande. 

Ci possiamo riappropriare di ciò che per tanto tempo ci è stato negato. 

Ecco come il tutto viene presentato:👇🏻 
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COMPAGNIA DIAGHILEV | TEATRO STUDIO 2021

MOLA DI BARI TEATRO VAN WESTERHOUT

RACCONTI D’AUTUNNO

DAL 18 SETTEMBRE AL 27 OTTOBRE

Rassegna al via col Premio Ubu Serena Balivo e il suo «Inferno»

Si torna in scena al Teatro van Westerhout di Mola di Bari con la rassegna «I racconti d’autunno» promossa dalla Compagnia Diaghilev, che dal 18 settembre al 27 ottobre propone sette spettacoli con compagnie e artisti pugliesi in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Mola di Bari.

La quotidianità, i grandi classici greci con i loro miti, il teatro civile, i diritti umani e l’eredità delle superstizioni popolari saranno al centro della programmazione, che partirà sabato 18 settembre con «L’inferno e la fanciulla», lavoro diretto da Mariano Dammacco, autore della drammaturgia a quattro mani con la solitaria interprete della pièce, Serena Balivo, Premio Ubu 2017 nella categoria «nuova attrice under 35». Lo spettacolo, il viaggio surreale di una bambina nell’inferno della quotidianità, è risultato primo studio vincitore del Premio nazionale giovani realtà del teatro ed è una produzione Piccola Compagnia Dammacco, realtà finalista al Premio Rete Critica 2016.

La rassegna proseguirà venerdì 24 e sabato 25 settembre (ore 21) con uno spettacolo che racconta un’altra quotidianità, quella di una coppia di artisti di strada interpretata da Silvia Civilla e Pietro Pizzuti, protagonisti di «Fragile», produzione di Terrammare Teatro con la drammaturgia e la regia di Tino Caspanello.

Silvia Civilla e Pietro Pizzuti in Fragile
Sabato 9 ottobre i «Racconti d’autunno» apriranno una finestra sul tema delle credenze popolari meridionali con «La Ianara», spettacolo prodotto dalla Compagnia Diaghilev ispirato all’omonimo romanzo di Licia Giaquinto e diretto, oltre che interpretato, da Elisabetta Aloia nei panni di Adelina, una donna che nega per l’intera esistenza la sua natura di strega, di ianara, per l’appunto, e per buona parte anche quella di donna.

Ed è uno spettacolo Diaghilev, realizzato con il patrocinio dell’associazione Antigone e di Amnesty International, anche la pièce in calendario venerdì 15 ottobre, «A senza nome», nella quale Teodora Mastrototaro, autrice della drammaturgia, tocca il drammatico e attualissimo tema della tortura nelle carceri. Sarà Michela Diviccaro a dare vita a questa parabola diretta da Daniele Nuccetelli, nella quale i personaggi ispirati alla tragedia greca si fondono con altri della nostra contemporaneità.

E a proposito di tragedia greca, lunedì 18 e martedì 19 ottobre, Astragali Teatro presenterà «Medea, desir», rilettura del mito della maga assassina a firma di Fabio Tolledi, che sulla scena dirige Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Matteo Mele e Samuele Zecca.

Con Dino Parrotta venerdì 22 ottobre i «Racconti d’autunno» torneranno al teatro civile e al tema della detenzione con lo spettacolo dei Teatro dei Leggeri «Albert, una vita relativa» in cui l’esistenza di un recluso incrocia la dimensione del tempo e dello spazio teorizzata da Einstein.

La rassegna si chiuderà martedì 27 ottobre con un altro mito greco affrontato dal Teatro delle Forche in «Oedipus Rex», spettacolo che il regista Carlo Formigoni ha tratto dalla tragedia di Sofocle per l’interpretazione di Giancarlo Luce, Vito Latorre, Salvatore Laghezza, Antonio D’Andria e Onofrio Fortunato.

Posti limitati con prenotazione obbligatoria al 333.1260425. Prevendita sul circuito vivaticket. Biglietti 5 euro.

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