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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

​“La voce di Hind Rajab”: il film sul genocidio dei palestinesi che ha conquistato Venezia.



Una standing ovation per Hind Rajab e il film che ha scosso il Festival di Venezia

​A volte, il cinema riesce a diventare un potente megafono per storie che altrimenti rischiano di essere dimenticate. 

È quello che è successo alla Mostra del Cinema di Venezia con il film "La voce di Hind Rajab", una pellicola che ha commosso profondamente il pubblico, segnando uno dei momenti più intensi e significativi della storia del festival.

​La storia vera di Hind Rajab, una bambina palestinese di sei anni rimasta intrappolata in un'auto con la sua famiglia a Gaza, è stata raccontata con una tale forza che ha scatenato un'ondata di emozioni. 

Il film narra la sua ultima chiamata, una disperata supplica al telefono, mentre l'auto veniva colpita dall'esercito israeliano. 

Dopo la proiezione, la sala è stata avvolta da un lunghissimo e commovente applauso durato ben 24 minuti: la standing ovation più lunga nella storia del festival, un'ovazione che andava oltre il semplice tributo artistico. 

Non era solo un applauso al cinema, alla regista Ben Hania o all'attrice Saja Kilani, ma un tributo a Hind e a tutti i 20.000 bambini palestinesi che hanno perso la vita dal 7 ottobre 2023. 

Un tributo che, come si auspicava, non rimanesse fine a sé stesso, ma contribuisse a scuotere le coscienze, a cambiare lo sguardo del mondo su quella che la regista stessa ha definito il "genocidio dei palestinesi".

​Il film non ha solo toccato il cuore del pubblico, ma ha anche conquistato un riconoscimento di grande prestigio, il Leone d’Argento - Gran Premio della Giuria
Un premio dal significato profondo, accolto da un'altra standing ovation altrettanto intensa.

​Sul palco, la regista Ben Hania ha voluto che questo premio avesse un significato ancora più forte. 

Lo ha dedicato alla Mezzaluna Rossa, un omaggio agli operatori sanitari e alle ambulanze che, come quella inviata per salvare Hind, sono state prese di mira. 

Con parole chiare e dirette, ha poi espresso il messaggio più importante: “Il cinema non può riportarci indietro Hind. Ma può preservare la sua voce. Perché la sua storia non è solo sua, è la storia di un intero popolo che sta subendo un genocidio da parte del regime israeliano”.

​Un discorso coraggioso, pronunciato su uno dei palchi più importanti del mondo, davanti a centinaia di persone e milioni di spettatori in tutto il mondo. 

Un esempio di come la dignità e il coraggio, a volte, vengano non solo ascoltati, ma anche premiati.

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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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