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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Il Ministro Meloniano Nello Musumeci ha definito i magistrati "killer" ed è ancora al suo posto.




In un Paese civile sarebbe costretto a dimettersi, ma questa è la Terra dei cachi.

Quante volte cominciamo a parlare di politica usando termini come  sconcertante, vergognoso, ecc...?
Il Governo è una fucina inesauribile purtroppo.

In seguito a una dichiarazione del Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, si è generato un forte sconcerto e un acceso dibattito politico. 

Il Ministro, infatti, ha definito i magistrati "killer" e li ha accusati di essere politicizzati, affermando che gran parte di coloro che hanno fatto carriera proviene dalle fila della sinistra.

"La magistratura? È politicizzata, è sotto gli occhi di tutti. 
E gran parte dei magistrati che ha fatto carriera in Italia proviene dalle file della sinistra, alcuni erano anche dirigenti delle organizzazioni giovanili. 
Il magistrato ha il compito di fare il 'killer', la stampa ha il compito di darne notizia", avrebbe dichiarato Musumeci.

Tali parole hanno immediatamente sollevato una tempesta di reazioni. 

Molti hanno visto in questa espressione non una semplice critica, ma un attacco frontale e senza precedenti a uno dei poteri dello Stato. 

La definizione di "killer" è stata percepita come un'escalation verbale, un vero e proprio insulto che va oltre la solita dialettica politica sulle "toghe rosse".

La polemica ha riacceso la discussione sul rapporto tra politica e magistratura in Italia.

Il discorso non è nemmeno su quello che ognuno di noi possa pensare, quando ci troviamo ad assistere a vari episodi che potrebbero anche generare qualche perplessità nella loro evoluzione, anche se, la maggior parte di noi non ha nè "le carte in mano" e nè le competenze giuridiche per farsi un'idea precisa sulle varie vicissitudini giudiziarie.

I critici hanno sottolineato come, in una democrazia matura, un ministro che usa un linguaggio così forte e delegittimante nei confronti di un'altra istituzione sarebbe costretto a dimettersi. 
In un mondo civile...
In Italia lui è addirittura il ministro della Protezione Civile.
Veramente la terra dei cachi, per dirla alla Elio e le Storie Tese.

Invece, in Italia, questo tipo di affermazioni sembra non solo essere tollerato, ma talvolta anche giustificato o incensato.

Questo episodio ha rafforzato le preoccupazioni riguardo alla stabilità istituzionale e al rispetto reciproco tra i poteri dello Stato. 

La solidarietà alla magistratura è stata espressa da diverse parti, in un'ottica di difesa dei servitori dello Stato che hanno il compito di applicare le leggi, al di là di ogni schieramento politico.

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