Addio al Maestro Peppe Vessicchio: Lutto nel Mondo della Musica Italiana
Il Direttore d'Orchestra, volto iconico di Sanremo e Amici, è morto a 69 anni a Roma per una polmonite interstiziale.
Il mondo della musica italiana piange la scomparsa del Maestro Peppe Vessicchio, celebre direttore d'orchestra, arrangiatore e volto televisivo, venuto a mancare ieri, 8 novembre 2025, all'età di 69 anni presso l'Ospedale San Camillo di Roma.
Ci mancherà....
Mancherà a tutti....
Perché era ormai uno quasi di famiglia, qualcuno che sapevi identificare subito ed eri convinto che anche gli altri avrebbero fatto lo stesso.
Le Cause del Decesso e i Funerali
Il decesso è avvenuto a seguito di una polmonite interstiziale che è precipitata in maniera repentina.
Il Maestro, il cui nome completo era Giuseppe Vessicchio, era ricoverato in rianimazione a causa dell'improvvisa complicazione.
I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata lunedì 10 novembre alle ore 15 presso la chiesa Santi Angeli Custodi in piazza Sempione, nel quartiere romano dove risiedeva.
🌟 Un Pilastro tra Sanremo e la Televisione
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Peppe Vessicchio è diventato una delle figure più iconiche della musica e della televisione italiana.
- Il Maestro di Sanremo: La sua carriera è indissolubilmente legata al Festival di Sanremo, dove la frase "dirige l'orchestra il Maestro Peppe Vessicchio" è risuonata per decenni. Ha partecipato come direttore d'orchestra a oltre 20 edizioni, trionfando per ben quattro volte: nel 2000 con gli Avion Travel ("Sentimento"), nel 2003 con Alexia ("Per dire di no"), nel 2010 con Valerio Scanu ("Per tutte le volte che") e nel 2011 con Roberto Vecchioni ("Chiamami ancora amore"). A questi si aggiungono numerosi premi come miglior arrangiatore. È tornato sul palco dell'Ariston anche nel 2024 per dirigere i Jalisse, ospiti nella serata delle cover.
- Volto Amato della TV: La sua popolarità trasversale è stata consolidata dalla sua presenza come insegnante e direttore musicale nel talent show "Amici di Maria De Filippi" (dal 2001 al 2012 e poi dal 2018 al 2022). Più di recente, nel 2024-2025, è stato anche concorrente in Tilt - Tieni il tempo e giurato a Tú sí que vales e al Festival di Castrocaro.
- Collaborazioni Illustri: Ha mosso i primi passi collaborando con artisti del calibro di Gino Paoli, con cui ha co-firmato successi come Ti lascio una canzone e Cosa farò da grande. Nella sua lunga carriera di arrangiatore, ha lavorato con i più grandi nomi, da Andrea Bocelli a Zucchero, da Elio e le Storie Tese a Ornella Vanoni, Ron, Biagio Antonacci e Ivana Spagna.
- Impegno nella Ricerca: Negli ultimi anni, si era dedicato anche alla ricerca sugli effetti della musica sulla crescita delle piante, tema centrale del suo libro La musica fa crescere i pomodori, e, dal 2024 fino alla sua morte, ha ricoperto l'incarico di direttore artistico di un master universitario per la prevenzione e cura degli artisti.
🎶 L'Armonia tra Arte e Vita
Vessicchio era noto per il suo approccio umano alla musica, definendola una ricerca di equilibrio interiore. Era un sostenitore dell'"armonia naturale" come chiave di lettura della vita, dove la bellezza è vista come una "proporzione" e una "vibrazione giusta". Era solito dire che:
"Ogni persona è come una corda e possiede una capacità di vibrazione. Quando incrociamo le nostre vere passioni, iniziamo a suonare davvero."
Vedeva il silenzio come "il tessuto in cui il suono si intrufola" e promuoveva l'etica del rispetto dei tempi e dell'ascolto, spiegando che "Bisogna trovare la propria velocità, una velocità che sia la tua, non quella del mercato".
L'anno prossimo aveva in programma il tour teatrale Ecco che incontro l'anima con Ron. Nel 2024, l'Orchestra del Teatro alla Scala ha eseguito una sua composizione da camera, Tarantina, un riconoscimento simbolico del suo dialogo tra musica leggera e colta.
Il "Mistero" del Nome
Sull'annosa questione se fosse Beppe o Peppe Vessicchio, il Maestro rispondeva con la sua proverbiale ironia, creando un gioco geografico che legittimava entrambe le versioni: "Sopra l'Arno è Beppe, sotto l'Arno è Peppe", ma amava firmarsi "Peppe", ribadendo il suo legame con la tradizione napoletana.
La notizia della sua scomparsa ha generato un'ondata di cordoglio, con messaggi di addio come quello della Premier Giorgia Meloni che lo ha salutato dicendo: "Era casa, era Italia".


Commenti