Salvini Propone la "Patente a Punti" per Immigrati: Indignazione Unanime per un'Idea "Disumana"
Il Ministro sotto Accusa: "Una Barzelletta Semovente". La Dehumanizzazione Come Distrazione Dai Ritardi dei Treni
L'ultima provocazione lanciata dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha superato "ogni limite di decenza umana" sollevando un'ondata di indignazione: la proposta di una "patente a punti per immigrati" in possesso di permesso di soggiorno.
L'idea, espressa a Mattino 5, consiste nell'aggiungere o sottrarre punti a un essere umano in base al suo comportamento, "come un guidatore se commette o meno infrazioni".
Salvini ha motivato l'idea con la necessità di espellere i delinquenti: “Come Lega non ci accontentiamo di tenerli in carcere questi delinquenti, è necessaria l’espulsione”.
L'Analisi Politica: "Profondamente Disumana" e Distrazione di Massa
La Controproposta: La Patente a Punti per i Politici
La gravità e l'assurdità della proposta hanno innescato una reazione satirica e amara, suggerendo che una misura simile andrebbe applicata innanzitutto alla classe politica.
Si propone, ironicamente, una "patente a punti per ministri e parlamentari":
"a ogni sciocchezza che sparano, detraiamo punti e pure un po' di stipendio. Magari gli passa la voglia."
Questo tipo di "patente a punti" per coerenza, onestà e competenza farebbe giustizia di una classe politica che, troppo spesso, ricorre alla demagogia.
I commentatori sono convinti che molti politici, incluso lo stesso Salvini, "sarebbero già senza patente da tempo".
Il Paradosso dell'Espulsione Totale e L'Ombra dei 49 Milioni
L'assurdità logica della proposta non è nemmeno difficile da concepire: se l'espulsione fosse la soluzione alla delinquenza, applicare una "patente a punti" a tutti i cittadini, italiani compresi, libererebbe il Paese anche da quegli italiani che delinquono.
"Li espelliamo ed avremo un'Italia perfetta... anche perché al seguito andranno molti politici."
Salvini, in questo contesto, viene liquidato come una "barzelletta" politica, con la consueta chiosa finale, ad ogni pensiero espresso, che non dimentica un'altra annosa questione che grava sul Ministro: "Stiamo ancora aspettando i 49 milioni...".
L'idea di un ministro che evoca una logica punitiva estrema, mentre sulla sua parte pende un debito non saldato, viene vista come il culmine di una doppia morale inaccettabile.
Questa proposta, in sintesi, non è solo una barzelletta politica, ma un pericoloso tentativo di ridurre la dignità umana a un mero calcolo, distogliendo l'attenzione dai veri e complessi problemi del Paese.


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