"Patrioti" a Senso Unico: I Primi del Governo Omaggiano l'America e Dimenticano la Liberazione Italiana
L'eccessivo fervore per l'Indipendenza USA di alcuni leader italiani di governo contrasta con la loro tiepida adesione al 25 Aprile, sollevando dubbi sulla coerenza del loro nazionalismo.
In un'immagine che ha generato un'ampia ondata di critiche, diversi esponenti di spicco del governo italiano si sono esibiti con eccessivo zelo davanti alla bandiera statunitense per celebrare il Giorno dell'Indipendenza americana.
È una figura penosa, per certi versi, che certifica la schiavitù ed il lecchinaggio continuo che queste quattro caricature di politici perpetuano nei confronti del padrone Trump.
Tra loro, ha colpito in particolare quello che è sempre e da sempre il più penoso di tutti, la scelta di Matteo Salvini di sfoggiare una cravatta rossa, un evidente richiamo all'estetica di Donald Trump, interpretato da molti come un omaggio quasi (?) servile al suo "capo" politico.
Questi autoproclamati "patrioti", che alcuni hanno ironicamente definito "cheerleader" del trumpismo, hanno sollevato un'inevitabile domanda: quale patria stanno in realtà celebrando con tanto ardore?
L'entusiasmo manifestato per la festa nazionale statunitense stride in maniera evidente con la percepita indifferenza, se non addirittura la reticenza, con cui queste stesse personalità (o presunte tali) si rapportano alle celebrazioni della Liberazione italiana del 25 aprile.
Se anche solo una minima parte del fervore e della dedizione mostrati per l'Independence Day americano venisse riversata nel ricordo di una data così cruciale per la storia e l'identità dell'Italia, il nostro Paese, potrebbe forse aspirare a essere "almeno decente".
Questo episodio non solo solleva interrogativi sulla coerenza del "patriottismo" ostentato da questi leader, ma offre anche uno spunto di riflessione sul loro effettivo posizionamento geopolitico e sulla loro visione dell'identità nazionale in un contesto internazionale sempre più complesso.
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