Dichiarazioni Shock di Elena Donazzan su Gaza: Bufera sull'Eurodeputata di Fratelli d'Italia, Bisognerebbe arrestarla e dichiararla interdetta e non solo dai pubblici uffici.
L'eurodeputata di Fratelli d'Italia al centro di una nuova bufera per le sue dichiarazioni choc sui bambini palestinesi uccisi e l'elogio delle azioni militari israeliane.
Ancora una volta, l'eurodeputata ( eh lo so, anche questa volta devo ribadire che non si tratta di uno scherzo) di Fratelli d'Italia, Elena Donazzan, si trova al centro di una violenta polemica per le sue recenti dichiarazioni al Parlamento europeo, definite da molti "indicibili" e "disumane".
Le affermazioni, riportate inizialmente dal sito "L'Antidiplomatico" e poi riprese da diverse testate, hanno scatenato un'ondata di indignazione, sollevando interrogativi sulla moralità e l'etica di certi discorsi politici. (Ma anche presunti politici senza nemmeno prendere in considerazione i discorsi, o presunti tali).
Secondo quanto riportato, Donazzan avrebbe apertamente dichiarato in aula che "i bambini di Gaza uccisi sono figli di terroristi usati come scudi umani".
Una frase che ha lasciato attoniti molti osservatori e che suona come una giustificazione per le vittime civili del conflitto, in particolare i minori.
Non contenta, l'eurodeputata avrebbe proseguito affermando che "Israele ha il coraggio di fare quello che l'Europa non ha il coraggio di fare", un'affermazione interpretata da molti come un'aperta approvazione delle azioni militari israeliane, anche quelle più controverse. L'allusione esplicita al "coraggio di commettere un genocidio", come sottolineato da alcuni critici, getta un'ombra inquietante sulle sue parole.
Queste ultime parole su Gaza, tuttavia, sembrano aver superato ogni limite, toccando, a detta di molti commentatori, un "punto di non ritorno dell'abiezione umana".
Ma possono esistere delle merde simili (e chiedo scusa alla merda che un'utilità in realtà ce l'ha pure).
La gravità delle affermazioni, che deumanizzano le vittime civili di un conflitto e sembrano elogiare azioni al limite del diritto internazionale, solleva seri interrogativi sulla rappresentatività e la responsabilità di un eurodeputato.
Nonostante la forte reazione dell'opinione pubblica e la condanna trasversale di diverse forze politiche e associazioni per i diritti umani, l'atteso passo indietro di Elena Donazzan appare improbabile.
La vicenda di Elena Donazzan riaccende il dibattito sulla libertà di espressione nel contesto politico e sui limiti che essa dovrebbe incontrare quando si tratta di dignità umana e rispetto delle vittime, specialmente in un contesto così delicato come quello del conflitto israelo-palestinese.
La "vergogna dei senza vergogna", come è stata definita, continua a far discutere, ponendo interrogativi urgenti sul futuro del discorso politico in Europa.
Arresto e manicomio.
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