L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Quindicesima puntata.
Il Sistema assunzioni pilotate in Amtab.
Quando si dice che al peggio non c'è mai fine, una conclusione come quella che viene fuori dalla audizione della presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi, dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia sul caso Bari e in particolare sulla questione Amtab, può essere considerata addirittura positiva.
La decisione di porre l'azienda partecipata di trasporto urbano in amministrazione giudiziaria è sempre nell'aria, ma la Giunta di Antonio Decaro, potrebbe addirittura tirare un sospiro di sollievo.
Secondo la Romanazzi, infatti, l'azienda non dovrebbe "essere qualificata come impresa criminosa perché l'organo gestionale ha conservato la sua autonomia",
quindi ammettendo anche le infiltrazioni mafiose nell'azienda, al massimo si può parlare di "contagio blando".
Il settore incriminato, quindi, era "sottoposto a condizioni di assoggettamento e intimidazione perchè il responsabile del settore è stato considerato da Procura e Gip vittima del reato di estorsione i cui autori sarebbero noti esponenti del clan Parisi".
Il settore incriminato, quindi, era "sottoposto a condizioni di assoggettamento e intimidazione perchè il responsabile del settore è stato considerato da Procura e Gip vittima del reato di estorsione i cui autori sarebbero noti esponenti del clan Parisi".
Ovviamente si sprecano il "Non poteva non sapere", esteso a tutti i soggetti che in questi giorni sono stati tirati in ballo, ma allo stato dei fatti, la ricostruzione potrebbe lasciare parecchi alibi ai vari stadi istituzionali coinvolti.
"Il sistema era quello delle assunzioni pilotate. All'interno di Amtab lavorava un dipendente che è il figlio dell'uomo di fiducia del capoclan" di Japigia Savinuccio Parisi.
Praticamente l'Amtab non sarebbe "un'impresa agevolatrice", ma "soggiacente", cioè "che subisce atti intimidatori di natura estorsiva o anche condotte penalmente rilevanti di altra tipologia".
Insomma, a prescindere dal fatto che tutta questa vicenda è molto triste, per certi versi e si va ad ingarbugliare con tutte le altre questioni che si vanno accavallando, addirittura ci può essere un punto di vista positivo in una vicenda che proprio dall'azienda municipalizzava partiva per estendersi a tutto quello che è venuto fuori.
Per Romanazzi "le società interinali assumevano lavoratori proposti dal dipendente controindicato, non attenendosi alle procedure di selezione. Le assunzioni erano arbitrarie e illegali. Le fonti indiziarie sono identificabile in intercettazioni telefoniche e ambientali. Il telefono del dipendente era sottoposto ad atività tecnica di intercettazione" che "era anche ambientale perchè pure l'autovettura era monitorata".
Per Romanazzi "le società interinali assumevano lavoratori proposti dal dipendente controindicato, non attenendosi alle procedure di selezione. Le assunzioni erano arbitrarie e illegali. Le fonti indiziarie sono identificabile in intercettazioni telefoniche e ambientali. Il telefono del dipendente era sottoposto ad atività tecnica di intercettazione" che "era anche ambientale perchè pure l'autovettura era monitorata".
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- L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Undicesima puntata.
- L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Dodicesima puntata.
- L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Sedicesima puntata.
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