L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Sedicesima puntata.
Corruzione, truffa e appalto 'pilotato' al Comune di Bari: 5 arresti, ai domiciliari Alfonso Pisicchio e il fratello Enzo
Sembra non finire mai il peggio di quello che spesso viene definito il "Caso Bari" e che ogni giorno aggounge un pezzo al non orgoglioso puzzle che si sta fornendo all'intera nazione.
Parliamo quindi di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 7 persone (una in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta di questa Procura della Repubblica.
L'indagine, scaturita da alcune dichiarazioni rese da un dirigente pubblico, avrebbe portato alla luce gare di appalto 'alterate' al Comune di Bari, oltre ad altri reati di corruzione e truffa.
In carcere è finito Cosimo Napoletano, agli arresti domiciliari Francesco Catanese, Giovanni Riefoli e i fratelli Enzo e Alfonso Pisicchio.
In carcere è finito Cosimo Napoletano, agli arresti domiciliari Francesco Catanese, Giovanni Riefoli e i fratelli Enzo e Alfonso Pisicchio.
Interdizione dall'attività professionale per Vincenzo Iannuzzi e Grazia Palmitessa.
Le accuse sono quelle di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
È in corso, inoltre, il sequestro dei beni nella disponibilità di due degli indagati per un valore complessivo di circa 800mila euro.
Il tutto viene alla luce dopo le indagini coordinate dall'ufficio giudiziario con delega al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari.
Le accuse sono quelle di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
È in corso, inoltre, il sequestro dei beni nella disponibilità di due degli indagati per un valore complessivo di circa 800mila euro.
Il tutto viene alla luce dopo le indagini coordinate dall'ufficio giudiziario con delega al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari.
Oltre alle già citate dichiarazioni rese da un dirigente pubblico, ci sono state indagini tecniche, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali, escussioni in atti e accertamenti patrimoniali, a dare forza a quelle dichiarazioni.
Si sta cercando, tra le altre cose, di dimostrare anche la predisposizione da parte di un broker assicurativo, in concorso con altri soggetti, di polizze fideiussorie false, successivamente prodotte ai competenti uffici regionali, a beneficio di numerosi imprenditori richiedenti l’autorizzazione allo svolgimento di attività estrattiva nelle cave. In tale contesto, sarebbe, altresì, emerso l’utilizzo di polizze false, da parte di due ulteriori società, in procedimenti amministrativi funzionali a ottenere finanziamenti, erogati dalla Regione Puglia, nell’ambito di programmi di investimento e di agevolazioni alle imprese.
La turbativa della gara d’appalto bandita dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione e riscossione volontaria e coattiva della Tarsu-Tares-Tari dell'Ici/Imu aggiudicata nel settembre del 2019, con importo a base d’asta di euro 5.526.950.
Qui la questione mette in evidenza come pubblici ufficiali in concorso con soggetti privati, funzionali avrebbero favorito un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI), risultato poi vincitore.
Aggiustare l'offerta nella gara d'appalto e poi ricevere l'assunzione della moglie, promesse a questo o a quel figlio, finanziamento illecito al partito, purtroppo ce n'è per tutti i gusti....
o disgusti.
Certo, la buona fede dovrebbe indicare che fine alla parola fine sulla vicenda, non si può essere certi di nulla.
Lo sconforto è, però, che tante di queste questioni stanno riempiendo l'agenda politica di chiunque.
Favori per ottenere consensi elettorali,
il tutto si riassume in questa frase che viene sempre fuori.
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Tutte le puntate:👇
- L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Undicesima puntata.
- L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Dodicesima puntata.
- L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia a Bari. L'inchiesta e Decaro - Sedicesima puntata.
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