Il PUG chiesto da PRC Mola è a "Consumo suolo zero"
Rifondazione e la sua proposta di Piano Urbanistico Generale.
E' assolutamente necessario fermare il consumo di suolo del nostro territorio, specialmente per il fatto che abbiamo una bassa crescita demografica che non giustifica questa "abitudine".
Non voglio fare esempi "Tipo striscia di Gaza" anche perchè farei ironia ed invece Palestina ed Israele vivono una situazione drammatica, ma dico che ormai, nonostante tutte le parole di stampo ambientalista che si sprecano, in realtà la cementificazione, per dirne una, è eccessiva.
"Perché se ti dovessi sentire trascurato
se dovessi pensare che tutto è perduto
conterò i miei demoni
sperando che non tutto sia perduto"
(Coldplay)
Si può invertire la tendenza o, almeno arrestarla?
Secondo Rifondazione Comunista si.
Anzi si dovrebbe essere costretti a farlo viste le indicazioni dell'Onu e dell'Unione Europea.
Ovviamente dovremmo essere favorevoli affinchè tutto questo accadesse a Putignano, Noci, Venezia, Rep. Ceca, Portogallo, olanda, Danimarca, Argentina, ecc... insomma, ovunque,
figuriamoci nel paese nel quale viviamo.
"Dentro a ogni cosa
Meglio entrarci dentro"
(Audio2)
La questione "Consumo di suolo" non si può affrontare con la visione dell'affare, della "possibilità", quelle che si intravedono durante le elezioni e che poi bisogna mantenere, per fare un esempio.
Ma a prescindere da tutto: bisogna mettersi alla lavorare in quella che anche secondo me è la giusta direzione.
PRC Mola ha diffuso a tal riguardo,
il Comunicato seguente:👇
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Per un Piano Urbanistico Generale che vada verso il Consumo di suolo "0".
Uno dei motivi per i quali crediamo che Mola di Bari debba assolutamente dotarsi di un Piano Urbanistico Generale (PUG) è porre finalmente un limite al Consumo di suolo. La cultura del limite del Consumo è un approccio che deve caratterizzare la nostra Vita individuale e l'attività amministrativa nei prossimi anni. L'obiettivo dovrebbe essere quello del Consumo O.
Nell'edizione 2020 del Rapporto ISPRA SNPA “Il consumo di suolo in Italia 2020” (qui la fonte) si conferma la tendenza in aumento in Italia del Consumo di suolo evidenziando ancora una volta una contraddizione: si costruisce ma non si cresce demograficamente. In Italia, infatti, cresce più il cemento che la popolazione: nel 2019 il suolo "consumato" avanza di altri 57 km² (57 milioni di metri quadrati) al ritmo di 2 m² al secondo. È come se ogni nuovo nato italiano portasse nella culla ben 135 m² di cemento, senza risparmiare neanche le aree a rischio idrogeologico e sismico (qui la fonte). Ogni abitante in Italia, secondo il Rapporto ISPRA SNPA, ha a “disposizione” 355 m² di superfici costruite (erano 351 nel 2017 e 353 nel 2018). Nel 2019 il Veneto, con +785 ettari, è stata la regione che ha consumato più suolo, seguita da Lombardia (+642 ettari), Puglia (+625), Sicilia (+611) ed Emilia-Romagna (+404).
Per Consumo di suolo annuale netto in ettari (incremento 2018-2019), considerando i primi 20 comuni con più di 100.000 abitanti, Bari si colloca al quarto posto dietro Roma, Catania e Vicenza. Ad ogni modo nel complesso, il maggior contributo al consumo di suolo tra il 2018 e il 2019 è dato dai comuni con popolazione compresa tra i 20.000 e i 50.000 abitanti (ed in particolare, secondo il Rapporto, dai Comuni considerati "di cintura" ai più grandi agglomerati urbani).
Anche a Mola di Bari è visibile l'estensione delle cementificazioni in assenza di uno sviluppo demografico. Ed è un consumo di Suolo che attualmente non sembra essere inserito in nessuno discorso di integrazione ed autonomia rispetto alla Città Metropolitana di Bari che si avvicina come un mostro che macina altro territorio vomitando cemento, strade e caselli autostradali ai suoi margini, peggiorando la qualità della vita delle periferie per garantirsi una maggiore vivibilità nelle vicinanze del proprio "centro". Il PUG è uno strumento necessario per il nostro Comune anche per darci un'identità e non essere agglomerati.
Zero consumo di suolo, quindi, dovrebbe essere il nostro obiettivo. Recuperando tutto l'esistente. Rimettendo in circolo e calmierando il mercato degli affitti e cercando strumenti per "movimentare" abitazioni da decenni chiuse o poco utilizzate. Non possiamo far diventare Mola una "seconda scelta".
PRC Mola | Facebook
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