Tempi di Bilanci: Per Daniele L'Amministrazione Colonna è Ampiamente Fallimentare.
Il Consigliere del Movimento 5 Stelle Michele Daniele non è tenero con l'Amministrazione di Mola di Bari.
L’andamento dell'Ente molese e dei suoi governanti non soddisfa il Consigliere di minoranza che, come al solito si lascia andare ad una sua disanima per giustificare le sue conclusioni che non strizzano mai l'occhio alla Giunta Colonna.
Certo, sarebbe meglio che si procedesse in obiettivi comuni senza far sembrare il Consiglio Comunale lo zoo di Fasano.
Ma se c'è maggioranza ed opposizione è giusto che ognuno lavori nell'ambito del suo ruolo.
Si dice che San Nicola ha tre palle
citatazione ironica nei nostri modi di dire.
Alla fine si tratta delle tre sfere con cui il santo è rappresentato e che si riferiscono a fatti risalenti al periodo precedente al suo episcopato.
citatazione ironica nei nostri modi di dire.
Alla fine si tratta delle tre sfere con cui il santo è rappresentato e che si riferiscono a fatti risalenti al periodo precedente al suo episcopato.
Le etichette uno però se le porta sempre appresso nel corso della propria esistenza.
Quindi diventa anche logico, secondo questo modo di vedere che spesso stiamo a ripetere sempre le stesse cose e ci si arena sulle proprie posizioni, proprio perché non c'è la volontà, la maggior parte delle volte, da parte di chi decide, di fare qualcosa affinché le posizioni e le relative azioni, non rimangano rette parallele.
Israele, Palestina, ddl Zan, sono le parole chiave di tutte le news in questo periodo, ma è giusto, comunque dedicarsi alla vita istituzionale che determina la condizione di un Paese come Mola di Bari.
La disamina del Consigliere Michele Daniele è la seguente:👇🏻
------------------------------------------------------------------------------------
TEMPI DI BILANCI
Ci sono bilanci e bilanci.
TEMPI DI BILANCI
Ci sono bilanci e bilanci.
C’è il bilancio contabile tra entrate e uscite a preventivo. C’è l’analogo bilancio fatto però a consuntivo. C’è quello di competenza e c’è quello di cassa. E ci sono quelli figurati: il bilancio della propria attività, del proprio matrimonio o della propria vita.
La scorsa settimana in Consiglio comunale si è discusso del bilancio preventivo relativo al triennio 2021-23, rito stanco e pressochè inutile cui non ho voluto neanche partecipare, indirizzando i miei interventi per provare a far riflettere l’attuale maggioranza sulle tante cose su cui sta sbagliando.
La scorsa settimana in Consiglio comunale si è discusso del bilancio preventivo relativo al triennio 2021-23, rito stanco e pressochè inutile cui non ho voluto neanche partecipare, indirizzando i miei interventi per provare a far riflettere l’attuale maggioranza sulle tante cose su cui sta sbagliando.
Qui proverò a fare un bilancio in senso esteso di questi primi (e vorrei sperare, ultimi) anni dell’amministrazione Colonna.
No, non tratterò di numeri, di residui o mutui ma di coerenza, di competenza, di organizzazione e di altre cosette simili.
Bilancio di coerenza
La coalizione del sindaco Colonna che ha vinto le ultime elezioni si era presentata all’insegna del civismo, al di fuori degli usuali schemi dei “vecchi” partiti tradizionali.
Bilancio di coerenza
La coalizione del sindaco Colonna che ha vinto le ultime elezioni si era presentata all’insegna del civismo, al di fuori degli usuali schemi dei “vecchi” partiti tradizionali.
Vera e propria truffa semantica dei tempi attuali, atta a mascherare il declino della politica (sostituita dall’affarismo) e all’eclissi dei partiti (sostituiti dalla confusa e indistinta proliferazione di liste e candidati “civici” nel solo periodo delle elezioni).
La Treccani fornisce questa definizione di civismo: “alto senso dei propri doveri di cittadino, che spinge a trascurare o a sacrificare il proprio benessere per l’utilità comune”.
Beh, lo stiamo vedendo questo sacrificio del proprio benessere per l’utilità comune, con un sindaco interessato più alla sua carriera personale nell’ambito degli enti locali, tant’è che svolge il suo incarico di sindaco part-time, svolgendo la sua attività primaria come dipendente della Città Metropolitana (retta da Decaro, già). Mentre il resto della maggioranza si sta accapigliando per la carica di presidente del consiglio comunale.
Civismo ha la stessa radice di civiltà, che implica osservare patti e rispettare regole che consentono il vivere insieme con gli altri, avere la coscienza dei propri doveri, dettata dal riconoscimento e dal rispetto dei diritti degli altri, tutelare e aver cura degli spazi e dei beni comuni, di pubblica proprietà e di pubblica utilità, al pari degli spazi e dei beni privati.
Cosa c’entra la formuletta del “cantiere civico” utilizzata per truffare gli elettori con il civismo nella accezione su descritta? Il civismo in salsa colonniana si è rivelato una confusa e indistinta proliferazione di liste e candidati civici nel solo tempo delle elezioni, all’insegna della cultura del trasformismo, del gattopardismo e del travestitismo. Come poi è risultato evidente, imbarcando dapprima assessori di provenienza PD, e poi sostenendo senza se e senza l’ammucchiata di Emiliano alle elezioni regionali.
Bilancio di coerenza: in deficit, ampiamente fallimentare.
Bilancio di competenza
La giunta Colonna, a detta del suo capo, è stata insediata all’insegna della competenza. Quindi in base a criteri di competenza tecnica e non di consenso politico. Il chè sarebbe una aberrazione di per sè, ma transeat. Il vero problema è che, a giudicare dagli atti, la competenza è la grande latitante di questa giunta.
Non si contano più le delibere, gli atti, i provvedimenti errati anche solo tecnicamente, a prescindere dalle scelte politiche. Ci limitiamo solo a quelli più recenti:
– gestione del residuo attivo farlocco relativo alla fogna di San Materno che ha condotto ad un bilancio 2020 tecnicamente in disavanzo, pur avendo tanti soldi disponibili
– non si accorgono che vi sono centinaia e centinaia di bollette non pagate
– gestione errata di debiti fuori bilancio, senza distinguere il non illecito arricchimento, oltre a pagare alcuni debiti fuori bilancio senza attivare l’apposita procedura
– non si accorgono che il disavanzo di oltre 4 milioni derivante dall’accertamento straordinario dei residui era stato ripianato già dal 2017 e continuavano a ripianarlo sottraendo risorse ai servizi necessari alla cittadinanza.
E per limitarci alla sola ultima seduta consiliare dove gli unici due provvedimenti adottati, sono entrambi a rischio di annullamento: il Documento Unico di Programmazione perchè in violazione dei diritti dei consiglieri a presentare proposte a causa della contemporanea approvazione del bilancio di cui è presupposto, e la mancanza di una delibera preliminare sulla constatazione dell’avvenuto completo ripiano del disavanzo tecnico.
Bilancio di competenza: in deficit, ampiamente e tristemente fallimentare.
Bilancio organizzativo
Il problema principale del Comune di Mola, da cui derivano tutti gli altri problemi per la cittadinanza, è costituito dalla scarsa efficienza della cosiddetta “macchina comunale”. Cioè dall’insieme di risorse umane, tecniche e organizzative necessarie per un adeguato funzionamento degli uffici.
Questo aspetto avrebbe dovuto essere il primo e più urgente compito di qualsiasi nuova amministrazione: riorganizzare gli uffici e i processi amministrativi secondo cui operano, dotandoli di strumenti tecnologici (hardware e software) in modo che possano svolgere più compiti in meno tempo e a parità di personale, come tra l’altro impongono diverse normative, a partire dal Codice di Amministrazione Digitale.
Ciò dal punto di vista qualitativo, ma anche dal punto di vista quantitativo è un fallimento: in tre anni non si è riusciti, non dico a ripristinare l’organico ampiamente deficitario derivato dai tagli alla spesa pubblica degli anni precedenti, ma neanche si è riusciti a ripristinare il personale trovato all’inizio della consigliatura e nel frattempo andato in pensione.
Questa inefficienza si traduce nella cronica mancanza di servizi che abbiamo sotto gli occhi: strade dissestate, manutenzione di edifici pubblici e del verde inesistente, nessun controllo del territorio con discariche di rifiuti a cielo aperto, comportamenti incivili raramente sanzionati, ecc. ecc.
E ciò nonostante si “navighi nell’oro” perchè il Comune di Mola non ha mai avuto tante risorse finanziarie come in questo periodo. Ma se non si riescono a spendere i soldi che si hanno a disposizione per incapacità gestionali e carenze degli uffici, è come non averli. Solo più colpevolmente.
Bilancio organizzativo: in deficit, ampiamente e tragicamente fallimentare.
Bilancio, quello previsionale
A fronte dei fallimenti dei bilanci precedenti, il bilancio finanziario di previsione approvato nella seduta consiliare della scorsa settimana risulta una mera formalità. Sapendo che la montagna di soldi preventivata partorirà il solito topolino.
Un bilancio blindato, inemendabile. Come minoranza ci abbiamo provato a emendarlo presentando due proposte di buon senso:
1. spostare 100 mila euro da eventi effimeri quali quelli di Gustiamola o da manifestazioni totalmente inutili quali “Dal Racconto, il Film” (costatoci oltre 40 mila euro ma con ricadute vicino allo zero) alla manutenzione dei locali comunali, da assegnare magari alle stesse associazioni; in pratica, investimenti strutturali e duraturi anzichè eventi effimeri, tra l’altro molto precari considerando il periodo di pandemia
2. spostare circa 24mila euro dalle risorse destinate allo staff del sindaco, spese per lo più improduttive, per usarle per dotarsi di un Energy Manager che si dedichi all’ottimizzazione dei costi delle bollette (che sfiorano ormai il milione di euro) e all’efficientamento energetico. Spese altamente produttive che si ripagherebbero da sole (questo emendamento presentato da Alleanza per Mola).
Naturalmente l’ineffabile maggioranza ha respinto entrambi gli emendamenti, a dimostrazione della blindatura del bilancio. Che è il bilancio previsionale di questa maggioranza. Non lo sento mio. E ho ritenuto che non valesse la pena neanche di partecipare al resto della discussione.
Tanto più che ritengo l’approvazione del bilancio viziato da una potenziale legittimità a causa della mancanza di una delibera preliminare sul ripiano del disavanzo tecnico, delibera che invece è stata compressa all’interno della delibera di approvazione del bilancio, mettendola a rischio di rilievi che potrebbero portare all’invalidazione del bilancio. Avevamo proposto semplicemente di sistemare questa potenziale illegittimità e votare il bilancio la prossima settimana. Proposta ancora una volta rifiutata, affidandosi alla buona stella che tradizionalmente accompagna questa giunta.
Per il resto cosa dire di questo bilancio? Tante risorse disponibili (oltre 50 milioni), di cui quasi la metà (20 milioni) destinati alla realizzazione di opere che erano elencati in programma lo scorso anno, e l’anno precedente ancora e mai realizzate: spiaggia urbana, dragaggio del porto, asse attrezzato di via Paolo Sesto (che, vista come è conciata, sarebbe opportuno ridenominarla in via Paolo Dissesto), la mitica sistemazione dei giardini del mercato coperto di fronte al Comune, il sottopassaggio di via Matteotti, …
Certo, qualcosa verrà in qualche modo realizzato. Ma il bilancio, in senso lato, non è la somma dei soli fatti positivi ma è la somma algebrica di fatti positivi e fatti negativi. E al momento, quelli negativi prodotti da questa amministrazione superano di gran lunga quelli positivi, causando il risultato complessivo dell’amministrazione Colonna: ampiamente fallimentare.
La Treccani fornisce questa definizione di civismo: “alto senso dei propri doveri di cittadino, che spinge a trascurare o a sacrificare il proprio benessere per l’utilità comune”.
Beh, lo stiamo vedendo questo sacrificio del proprio benessere per l’utilità comune, con un sindaco interessato più alla sua carriera personale nell’ambito degli enti locali, tant’è che svolge il suo incarico di sindaco part-time, svolgendo la sua attività primaria come dipendente della Città Metropolitana (retta da Decaro, già). Mentre il resto della maggioranza si sta accapigliando per la carica di presidente del consiglio comunale.
Civismo ha la stessa radice di civiltà, che implica osservare patti e rispettare regole che consentono il vivere insieme con gli altri, avere la coscienza dei propri doveri, dettata dal riconoscimento e dal rispetto dei diritti degli altri, tutelare e aver cura degli spazi e dei beni comuni, di pubblica proprietà e di pubblica utilità, al pari degli spazi e dei beni privati.
Cosa c’entra la formuletta del “cantiere civico” utilizzata per truffare gli elettori con il civismo nella accezione su descritta? Il civismo in salsa colonniana si è rivelato una confusa e indistinta proliferazione di liste e candidati civici nel solo tempo delle elezioni, all’insegna della cultura del trasformismo, del gattopardismo e del travestitismo. Come poi è risultato evidente, imbarcando dapprima assessori di provenienza PD, e poi sostenendo senza se e senza l’ammucchiata di Emiliano alle elezioni regionali.
Bilancio di coerenza: in deficit, ampiamente fallimentare.
Bilancio di competenza
La giunta Colonna, a detta del suo capo, è stata insediata all’insegna della competenza. Quindi in base a criteri di competenza tecnica e non di consenso politico. Il chè sarebbe una aberrazione di per sè, ma transeat. Il vero problema è che, a giudicare dagli atti, la competenza è la grande latitante di questa giunta.
Non si contano più le delibere, gli atti, i provvedimenti errati anche solo tecnicamente, a prescindere dalle scelte politiche. Ci limitiamo solo a quelli più recenti:
– gestione del residuo attivo farlocco relativo alla fogna di San Materno che ha condotto ad un bilancio 2020 tecnicamente in disavanzo, pur avendo tanti soldi disponibili
– non si accorgono che vi sono centinaia e centinaia di bollette non pagate
– gestione errata di debiti fuori bilancio, senza distinguere il non illecito arricchimento, oltre a pagare alcuni debiti fuori bilancio senza attivare l’apposita procedura
– non si accorgono che il disavanzo di oltre 4 milioni derivante dall’accertamento straordinario dei residui era stato ripianato già dal 2017 e continuavano a ripianarlo sottraendo risorse ai servizi necessari alla cittadinanza.
E per limitarci alla sola ultima seduta consiliare dove gli unici due provvedimenti adottati, sono entrambi a rischio di annullamento: il Documento Unico di Programmazione perchè in violazione dei diritti dei consiglieri a presentare proposte a causa della contemporanea approvazione del bilancio di cui è presupposto, e la mancanza di una delibera preliminare sulla constatazione dell’avvenuto completo ripiano del disavanzo tecnico.
Bilancio di competenza: in deficit, ampiamente e tristemente fallimentare.
Bilancio organizzativo
Il problema principale del Comune di Mola, da cui derivano tutti gli altri problemi per la cittadinanza, è costituito dalla scarsa efficienza della cosiddetta “macchina comunale”. Cioè dall’insieme di risorse umane, tecniche e organizzative necessarie per un adeguato funzionamento degli uffici.
Questo aspetto avrebbe dovuto essere il primo e più urgente compito di qualsiasi nuova amministrazione: riorganizzare gli uffici e i processi amministrativi secondo cui operano, dotandoli di strumenti tecnologici (hardware e software) in modo che possano svolgere più compiti in meno tempo e a parità di personale, come tra l’altro impongono diverse normative, a partire dal Codice di Amministrazione Digitale.
Ciò dal punto di vista qualitativo, ma anche dal punto di vista quantitativo è un fallimento: in tre anni non si è riusciti, non dico a ripristinare l’organico ampiamente deficitario derivato dai tagli alla spesa pubblica degli anni precedenti, ma neanche si è riusciti a ripristinare il personale trovato all’inizio della consigliatura e nel frattempo andato in pensione.
Questa inefficienza si traduce nella cronica mancanza di servizi che abbiamo sotto gli occhi: strade dissestate, manutenzione di edifici pubblici e del verde inesistente, nessun controllo del territorio con discariche di rifiuti a cielo aperto, comportamenti incivili raramente sanzionati, ecc. ecc.
E ciò nonostante si “navighi nell’oro” perchè il Comune di Mola non ha mai avuto tante risorse finanziarie come in questo periodo. Ma se non si riescono a spendere i soldi che si hanno a disposizione per incapacità gestionali e carenze degli uffici, è come non averli. Solo più colpevolmente.
Bilancio organizzativo: in deficit, ampiamente e tragicamente fallimentare.
Bilancio, quello previsionale
A fronte dei fallimenti dei bilanci precedenti, il bilancio finanziario di previsione approvato nella seduta consiliare della scorsa settimana risulta una mera formalità. Sapendo che la montagna di soldi preventivata partorirà il solito topolino.
Un bilancio blindato, inemendabile. Come minoranza ci abbiamo provato a emendarlo presentando due proposte di buon senso:
1. spostare 100 mila euro da eventi effimeri quali quelli di Gustiamola o da manifestazioni totalmente inutili quali “Dal Racconto, il Film” (costatoci oltre 40 mila euro ma con ricadute vicino allo zero) alla manutenzione dei locali comunali, da assegnare magari alle stesse associazioni; in pratica, investimenti strutturali e duraturi anzichè eventi effimeri, tra l’altro molto precari considerando il periodo di pandemia
2. spostare circa 24mila euro dalle risorse destinate allo staff del sindaco, spese per lo più improduttive, per usarle per dotarsi di un Energy Manager che si dedichi all’ottimizzazione dei costi delle bollette (che sfiorano ormai il milione di euro) e all’efficientamento energetico. Spese altamente produttive che si ripagherebbero da sole (questo emendamento presentato da Alleanza per Mola).
Naturalmente l’ineffabile maggioranza ha respinto entrambi gli emendamenti, a dimostrazione della blindatura del bilancio. Che è il bilancio previsionale di questa maggioranza. Non lo sento mio. E ho ritenuto che non valesse la pena neanche di partecipare al resto della discussione.
Tanto più che ritengo l’approvazione del bilancio viziato da una potenziale legittimità a causa della mancanza di una delibera preliminare sul ripiano del disavanzo tecnico, delibera che invece è stata compressa all’interno della delibera di approvazione del bilancio, mettendola a rischio di rilievi che potrebbero portare all’invalidazione del bilancio. Avevamo proposto semplicemente di sistemare questa potenziale illegittimità e votare il bilancio la prossima settimana. Proposta ancora una volta rifiutata, affidandosi alla buona stella che tradizionalmente accompagna questa giunta.
Per il resto cosa dire di questo bilancio? Tante risorse disponibili (oltre 50 milioni), di cui quasi la metà (20 milioni) destinati alla realizzazione di opere che erano elencati in programma lo scorso anno, e l’anno precedente ancora e mai realizzate: spiaggia urbana, dragaggio del porto, asse attrezzato di via Paolo Sesto (che, vista come è conciata, sarebbe opportuno ridenominarla in via Paolo Dissesto), la mitica sistemazione dei giardini del mercato coperto di fronte al Comune, il sottopassaggio di via Matteotti, …
Certo, qualcosa verrà in qualche modo realizzato. Ma il bilancio, in senso lato, non è la somma dei soli fatti positivi ma è la somma algebrica di fatti positivi e fatti negativi. E al momento, quelli negativi prodotti da questa amministrazione superano di gran lunga quelli positivi, causando il risultato complessivo dell’amministrazione Colonna: ampiamente fallimentare.
------------------------------------------------------------------------------------
Commenti