Costa dei Trulli? Tutto molto bello, ma Mola è un Paese turistico? No, secondo Di Rutigliano.
La domanda che sorge spontanea....
L'Adesione al Progetto turistico “Costa dei Trulli” può significare molto per i nove sindaci coinvolti.
Ne ho parlato in un precedente articolo ed ho sottolineato anche le parole e lo stato d'animo del Sindaco di Mola di Bari Giuseppe Colonna a tal riguardo.
Questo, però, se da parte dell'amministrazione e parte di cittadini ha generato reazioni trionfaliste, nell'altra parte della popolazione ha generato qualche perplessità.
Queste ultime sono condivise dalle forze politiche che sostengono il consigliere comunale Giangrazio Di Rutigliano.
ho detto, che cosa so?
Mostrami la strada giusta da percorrere"
(Coldplay)
Ovviamente non si può essere d'accordo su tutto, anche senza andare a finire alla paradossale situazione tra Palestina ed Israele.
Di conseguenza è stata prodotta la nota delle forze politiche
Progetto Mola e Lista Giangrazio Di Rutigliano
che segue: 👇
TUTTO MOLTO BELLO, ANZI BELLISSIMO! MA…
Il Sindaco Colonna, con l’ormai consueta, quanto immotivata enfasi, ci fa sapere di aver firmato, insieme gli altri otto primi cittadini dei comuni di Monopoli, Fasano, Castellana Grotte, Conversano, Polignano a Mare, Noci, Putignano, l’ingresso di Mola di Bari in Costa dei Trulli, per rilanciare il turismo e la ripresa economica.
Tutto molto bello anzi bellissimo! ma non dice che ruolo intende giocare Mola in questo contesto… Con quali progettualità? Con quali prospettive? Con quali risorse?
Si crede veramente che basti aderire, sic et simpliciter, ad un progetto, ad una consorteria, per quanto titolata sia, per fare d’incanto di Mola un paese turistico? Magari fosse così! Ma ovviamente così non è!!
Dire oggi che Mola è un paese turistico, e che può partecipare alla pari con le altre realtà sopra citate, non solo è falso ma è anche dannoso. E spieghiamo il perché. Falso perché, a differenza delle altre realtà citate, non si è investito in modo strutturato e continuativo su ciò che rende stabilmente un paese bello, pulito, ben illuminato, accogliente, visitabile e quindi turistico.
Come riprova potremmo fare un piccolo esperimento:
Proviamo a chiedere ai nostri concittadini di fare, su due piedi, il nome di città e/o di luoghi turistici della Puglia. A quanti onestamente verrebbe in mente di dire Mola di Bari?
Vieste e la costa del Gargano, Otranto, Gallipoli, Leuca e la costa sud del Salento sono le località più visitate secondo i report della Regione Puglia, e a questi potremmo poi aggiungere Polignano, Monopoli, Fasano, Ostuni, Alberobello, Giovinazzo ecc.ecc… se ne possono aggiungere altri ed altri. Mola che posto occuperebbe?
Dannoso perché ci nasconde, o cerca di farlo, il fallimento di tutte le iniziative effimere messe in campo fino ad oggi; non ci fa capire che abbiamo tanto da lavorare per essere competitivi nel campo dei servizi, dell’accoglienza, delle infrastrutture, della qualità della vita, della tutela delle bellezze del territorio, della sua cultura, identità e autenticità.
Andare alla Bit serve a poco o a nulla se non si è prima investito pesantemente sul territorio in termini di azioni concrete che devono scaturire da un dibattito collettivo, serio ed approfondito, sul futuro della città. Questo è necessario, e per noi ineludibile, perché scelte di questo calibro impegneranno, per forza di cose, diverse amministrazioni, anche di colore diverso, ed è per questo che vanno condivise, ribadiamo, seriamente e approfonditamente.
Si può fare! Anzi si deve fare! La politica deve uscire da questa visione ipocrita, stupidamente e strumentalmente esibizionista!
Occorre rimboccarsi le maniche con strategie precise e condivise! Quello che oggi assolutamente manca.
Occorre quindi invertire i campi d’azione, smettere di fare inutile propaganda, fare quel salto di qualità che tutti a parole professano, ma che nei fatti lascia molto a desiderare, promuovere il ritorno alla cura sapiente, creativa e corale, da parte dei cittadini per far riaffiorare la coscienza di “Luogo” e poi magari andare anche alla Bit ad intercettare la grande domanda turistica che nel mondo c’è di Puglia!!
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TUTTO MOLTO BELLO, ANZI BELLISSIMO! MA…
Il Sindaco Colonna, con l’ormai consueta, quanto immotivata enfasi, ci fa sapere di aver firmato, insieme gli altri otto primi cittadini dei comuni di Monopoli, Fasano, Castellana Grotte, Conversano, Polignano a Mare, Noci, Putignano, l’ingresso di Mola di Bari in Costa dei Trulli, per rilanciare il turismo e la ripresa economica.
Tutto molto bello anzi bellissimo! ma non dice che ruolo intende giocare Mola in questo contesto… Con quali progettualità? Con quali prospettive? Con quali risorse?
Si crede veramente che basti aderire, sic et simpliciter, ad un progetto, ad una consorteria, per quanto titolata sia, per fare d’incanto di Mola un paese turistico? Magari fosse così! Ma ovviamente così non è!!
Dire oggi che Mola è un paese turistico, e che può partecipare alla pari con le altre realtà sopra citate, non solo è falso ma è anche dannoso. E spieghiamo il perché. Falso perché, a differenza delle altre realtà citate, non si è investito in modo strutturato e continuativo su ciò che rende stabilmente un paese bello, pulito, ben illuminato, accogliente, visitabile e quindi turistico.
Come riprova potremmo fare un piccolo esperimento:
Proviamo a chiedere ai nostri concittadini di fare, su due piedi, il nome di città e/o di luoghi turistici della Puglia. A quanti onestamente verrebbe in mente di dire Mola di Bari?
Vieste e la costa del Gargano, Otranto, Gallipoli, Leuca e la costa sud del Salento sono le località più visitate secondo i report della Regione Puglia, e a questi potremmo poi aggiungere Polignano, Monopoli, Fasano, Ostuni, Alberobello, Giovinazzo ecc.ecc… se ne possono aggiungere altri ed altri. Mola che posto occuperebbe?
Dannoso perché ci nasconde, o cerca di farlo, il fallimento di tutte le iniziative effimere messe in campo fino ad oggi; non ci fa capire che abbiamo tanto da lavorare per essere competitivi nel campo dei servizi, dell’accoglienza, delle infrastrutture, della qualità della vita, della tutela delle bellezze del territorio, della sua cultura, identità e autenticità.
Andare alla Bit serve a poco o a nulla se non si è prima investito pesantemente sul territorio in termini di azioni concrete che devono scaturire da un dibattito collettivo, serio ed approfondito, sul futuro della città. Questo è necessario, e per noi ineludibile, perché scelte di questo calibro impegneranno, per forza di cose, diverse amministrazioni, anche di colore diverso, ed è per questo che vanno condivise, ribadiamo, seriamente e approfonditamente.
Si può fare! Anzi si deve fare! La politica deve uscire da questa visione ipocrita, stupidamente e strumentalmente esibizionista!
Occorre rimboccarsi le maniche con strategie precise e condivise! Quello che oggi assolutamente manca.
Occorre quindi invertire i campi d’azione, smettere di fare inutile propaganda, fare quel salto di qualità che tutti a parole professano, ma che nei fatti lascia molto a desiderare, promuovere il ritorno alla cura sapiente, creativa e corale, da parte dei cittadini per far riaffiorare la coscienza di “Luogo” e poi magari andare anche alla Bit ad intercettare la grande domanda turistica che nel mondo c’è di Puglia!!
Mola, 21 maggio 2021
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