Solidarietà alla Senatrice Valente: Bersaglio di Odio Misogino per aver Denunciato l'Ideologia Dietro lo "Sportello Uomini Maltrattati".
Critiche aspre per l'iniziativa di Fratelli d'Italia, accusata di negare la violenza di genere e alimentare una contro-narrazione patriarcale.
La senatrice Valeria Valente, figura di spicco nella lotta contro la violenza di genere, è diventata nelle ultime ore il bersaglio di una campagna d'odio misogina e di attacchi violenti da parte di "odiatori seriali e ambienti neofascisti".
La ragione di tale ferocia? Aver osato criticare, con argomentazioni civili e ponderate, l'iniziativa di Fratelli d'Italia di aprire un cosiddetto "sportello per uomini maltrattati" nel Municipio VI di Roma, l'unico a guida della destra nella Capitale.
L'apertura di questo sportello è stata interpretata da molti, inclusa la senatrice Valente, non come una genuina iniziativa di supporto, ma come un "atto ideologico" volto a negare la realtà della violenza di genere, l'escalation dei femminicidi e, più in generale, la persistente cultura patriarcale radicata nel Paese.
La critica della senatrice non ha tardato a scatenare reazioni estreme, confermando, paradossalmente, la fondatezza delle sue obiezioni.
Valeria Valente, nota per il suo impegno decennale in difesa delle donne vittime di violenza, ha contestato l'iniziativa sia nel metodo che nel merito, consapevole delle prevedibili reazioni a cui sarebbe andata incontro.
Gli attacchi sessisti e di inaudita violenza che le sono stati rivolti in queste ore non fanno altro che evidenziare la correttezza della sua analisi e la necessità di mantenere alta la guardia contro ogni tentativo di minimizzare o distorcere il fenomeno della violenza sulle donne.
Molti esponenti della politica e della società civile hanno espresso in queste ore la loro piena vicinanza alla senatrice Valente, riconoscendo il valore delle sue "battaglie di civiltà" e condannando fermamente gli "insulti vergognosi" che le stanno arrivando.
La sua determinazione nel denunciare le strumentalizzazioni e nel difendere i diritti delle donne rimane un punto fermo, e il messaggio è chiaro: "Non passeranno".
Questa vicenda sottolinea ancora una volta la tensione ideologica che circonda il dibattito sulla violenza di genere in Italia e l'importanza di affrontare il tema con serietà, basandosi su dati e riconoscendo la specificità e la gravità della violenza maschile contro le donne.
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