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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Gaffe Diplomatica: Tajani e la Bandiera Europea, un Imbarazzo Internazionale (Ma se non sai, che ***** parli. ....)

 



Il Ministro degli Esteri scambia simboli europei per riferimenti mistici e biblici, scatenando polemiche e interrogativi sulla preparazione diplomatica.

A prescindere dal fatto che un episodio del genere possa avere ripercussioni sulla credibilità del Ministro Tajani e, più in generale, sulla politica estera italiana....
Vorrei partire proprio a monte....
Se uno non sa, ed evidentemente è così, di che cazzo sta parlando, ma perché cazzo (il rafforzativo è d'obbligo) deve per forza parlare esponendosi a figure di merda così clamorose?
È una cosa che non capirò mai, specialmente se tale atteggiamento viene da un Ministro (Addirittura degli Esteri) e si sa che già se non dici niente ti contano i peli del culo, figuriamoci se uno spara cazzate così roboanti.

Scusate, ma qualsiasi altro tipo di linguaggio non dava il senso reale e la giusta intensità di questo pensiero.
Premesso questo, possiamo anche ricominciare con la narrazione dei fatti.

Le recenti dichiarazioni del Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, riguardo il significato della bandiera dell'Unione Europea hanno sollevato un'ondata di critiche e imbarazzo, evidenziando una preoccupante mancanza di conoscenza su simboli fondamentali dell'istituzione che il Ministro rappresenta. 

In un tweet che ha rapidamente fatto il giro del web, Tajani ha sostenuto che il blu della bandiera richiamerebbe "il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d'Israele disposte in cerchio". 

Una dichiarazione che, come sottolineato da molti osservatori e prontamente verificato, si è rivelata completamente errata su più fronti.

Fermo restando che se ci fosse un simbolo di Israele, ora come ora, la bandiera sarebbe da cambiare nella maniera più assoluta, vediamo come stanno le cose nella realtà.

Innanzitutto, il colore blu della bandiera europea non ha alcuna attinenza con simbologie religiose o bibliche. 

La sua scelta, come universalmente riconosciuto, è legata al cielo, rappresentando l'universale e l'armonia. 
Non vi è alcun riferimento al "manto della Madonna", una connessione che sembra frutto di una personale interpretazione mistica piuttosto che di una conoscenza storica o simbolica accreditata.

In secondo luogo, il numero 12 delle stelle non ha nulla a che fare con le dodici tribù di Israele. Al contrario, il numero 12 è stato scelto per simboleggiare la perfezione, la completezza e l'interezza, rappresentando tutti i popoli d'Europa, indipendentemente dal numero di stati membri. 
È un numero simbolico che evoca unità e pienezza, concetti centrali per l'ideale di integrazione europea.

Infine, la disposizione in cerchio delle stelle è stata concepita per simboleggiare l'armonia e la solidarietà tra i popoli europei, evocando un senso di unione e collaborazione. 
Non vi è alcun richiamo a interpretazioni religiose o politiche specifiche.

L'incidente ha scatenato non solo ilarità, ma anche serie preoccupazioni. 

Come si può spiegare che un Ministro degli Esteri di una nazione fondatrice dell'Unione Europea dimostri una tale disinformazione su un simbolo così iconico e fondamentale? 

Molti hanno evidenziato come una semplice ricerca di pochi secondi su piattaforme come Wikipedia avrebbe potuto evitare una simile figuraccia.

Questo episodio, secondo diversi commentatori, non è un semplice scivolone, ma un campanello d'allarme sullo stato della preparazione e della consapevolezza diplomatica a certi livelli. 

Le parole di un Ministro degli Esteri hanno un peso specifico, e tali imprecisioni rischiano di compromettere la credibilità e l'immagine dell'Italia sulla scena internazionale.

In un periodo storico in cui l'Europa affronta sfide complesse e si propone come attore di pace in scenari delicati, come i conflitti tra Iran, Stati Uniti e Israele, è lecito attendersi che chi ricopre ruoli chiave abbia una conoscenza approfondita non solo delle dinamiche geopolitiche, ma anche dei fondamenti simbolici e storici delle istituzioni che è chiamato a rappresentare.

L'episodio Tajani solleva interrogativi pressanti sulla qualità della nostra classe dirigente e sulla percezione che essa ha del proprio ruolo e delle proprie responsabilità.

E con "interrogativi" si intende che si vuole essere buoni.

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