Il Morbillo Colpisce Ancora: Bimbo Non Vaccinato Grave Dopo un Viaggio all'Estero, Un Monito per Tutti.

I no vax come al solito mettono in pericolo i loro figli e gli altri. 

La pericolosità delle scelte anti-vaccino trova l'ennesima, drammatica conferma in una vicenda accaduta a Firenze, che ha visto una bambina di diciannove mesi finire in rianimazione a causa del morbillo. 

La piccola, non vaccinata, ha contratto la malattia durante un viaggio all'estero, in un paese dove il virus è ancora diffusamente presente.

Al rientro in Italia, la situazione è precipitata. 

La bambina ha manifestato i primi sintomi e, in pochi giorni, è stata ricoverata d'urgenza all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. 

Le sue condizioni erano gravi: 

una severa forma di polmonite, con ridotta capacità respiratoria, ha reso necessaria l'intubazione e dieci giorni in terapia intensiva.

Fortunatamente, grazie all'instancabile lavoro del personale medico, la bambina è stata dimessa e ora è fuori pericolo, un sospiro di sollievo per la famiglia e per l'intera comunità.

Questa storia, riportata anche dall'Adnkronos, non è solo un racconto di sofferenza scampata, ma un monito inequivocabile sui rischi che le scelte di non vaccinare comportano, non solo per l'individuo ma per l'intera collettività. 

Il morbillo, spesso erroneamente percepito come una malattia innocua dell'infanzia, può avere conseguenze devastanti, specialmente nei soggetti più fragili come i neonati e i bambini piccoli. 

La polmonite è solo una delle complicanze gravi; si possono verificare anche encefaliti, con danni neurologici permanenti, e in alcuni casi, purtroppo rari ma reali, anche la morte.

La vaccinazione rappresenta lo scudo più efficace contro queste patologie. 

L'immunità di gregge, ovvero la protezione indiretta offerta a chi non può essere vaccinato (per età, condizioni mediche o altre ragioni), si ottiene solo quando una percentuale elevata della popolazione è immunizzata. 

Le scelte individuali di rifiutare i vaccini minano questa protezione collettiva, esponendo a pericoli inutili proprio coloro che sono più vulnerabili.

In un contesto globale in cui i viaggi sono sempre più frequenti, la circolazione di patogeni non conosce confini. 

Paesi dove le coperture vaccinali sono più basse o dove le campagne di vaccinazione sono meno capillari possono diventare focolai di malattie che si ritenevano sotto controllo. 

Questo episodio dimostra chiaramente come l'irresponsabilità di pochi possa avere ripercussioni concrete e pericolose sulla salute pubblica, in particolare sui bambini.

La scienza è chiara: i vaccini sono sicuri ed efficaci. 

Ignorare decenni di ricerca e prove scientifiche a favore di teorie pseudoscientifiche non è solo un atto di disinformazione, ma può avere conseguenze tragiche. 

È fondamentale che si continui a promuovere una cultura della prevenzione e della responsabilità, affinché storie come quella di questa bambina restino un'eccezione e non diventino una tendenza preoccupante. 

La salute dei più piccoli è una priorità che non può essere messa in discussione da ideologie infondate.

Io proporrei sanzioni.