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Vannacci al Comizio Lega: Le Polemiche sulle Dichiarazioni Omofobe e la Reazione del Mondo LGBTQI+


Un Europarlamentare che Disprezza e Indigna: L'Ennesima idiozia dell'Ex Generale

L'ex generale Roberto Vannacci, recentemente eletto europarlamentare con la Lega, è finito nuovamente al centro delle polemiche a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate durante un comizio tenutosi nel Gargano. 

Rivolgendosi alla folla, con un linguaggio giudicato da molti come aggressivo e discriminatorio, Vannacci ha affrontato il tema della guerra e del riarmo, lanciandosi in un'affermazione di stampo omofobo che ha scatenato un'ondata di indignazione.

"Cosa facciamo? Ci riarmiamo e poi chi mandiamo in guerra? Quelli del gay pride?", avrebbe affermato tra gli applausi del pubblico presente.....
Per la serie dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.... lo aggiungiamo già coglione o lo lasciamo solo intendere?
Una frase, comunque, (la sua) che ha immediatamente sollevato un coro di critiche per il suo contenuto discriminatorio e per l'associazione denigratoria tra l'orientamento sessuale e l'idoneità al servizio militare.

Le parole del Soggettone balordo  hanno rapidamente fatto il giro del web, generando reazioni contrastanti. 

Se da un lato una parte del pubblico presente al comizio ha manifestato il proprio consenso con applausi, dall'altro lato, numerosi esponenti politici, attivisti per i diritti umani e cittadini comuni hanno espresso profondo sdegno. 

Molti hanno sottolineato come un europarlamentare, figura che dovrebbe rappresentare i cittadini in Europa, non possa permettersi di esprimere concetti offendendo e discriminando intere categorie di persone.

La critica principale riguarda la percezione di una arretratezza culturale e una omofobia da bar che emergergono sempre dalle dichiarazioni di del "citrullo".

Viene inoltre evidenziato come l'affermazione sia un esempio lampante di mascolinità tossica, che lega la virilità e il coraggio all'eterosessualità, sminuendo la dignità e il valore delle persone LGBTQI+.

Un ulteriore appunto mosso a Vannacci riguarda la sua terminologia: il riferimento al "gay pride", termine considerato obsoleto, quando l'evento è ormai universalmente riconosciuto come "Pride" o "Pride Month", a sottolineare l'inclusività di tutte le identità di genere e orientamenti sessuali (LGBTQI+).

La comunità LGBTQI+, attraverso i suoi rappresentanti e attivisti, ha ribadito come le parole di Vannacci siano un'offesa non solo per chi partecipa al Pride, ma per tutte le persone che in questi anni hanno subito e continuano a subire discriminazioni, violenze e lotte per i propri diritti, anche a causa di pregiudizi alimentati da dichiarazioni simili. 

Si è sottolineato come la storia della comunità LGBTQI+ sia costellata di coraggio, resilienza e una lotta incessante per l'uguaglianza, valori che cozzano apertamente con l'immagine stereotipata e denigratoria veicolata dalle parole dell'ex generale.

La questione sollevata non riguarda solo il contenuto offensivo delle dichiarazioni, ma anche l'idoneità di un rappresentante politico a ricoprire un ruolo così importante. 

Un europarlamentare, si argomenta, dovrebbe essere in grado di esprimere i propri concetti senza ricorrere a discriminazioni, promuovendo il rispetto e l'inclusione di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. 
Le affermazioni di Vannacci, per molti, dimostrano una scarsa sensibilità e una visione ristretta, inadeguata al ruolo che ricopre.

Le dichiarazioni dell'ex generale riaccendono il dibattito sulla necessità di un linguaggio pubblico inclusivo e rispettoso, specialmente da parte di chi detiene cariche istituzionali, e sottolineano l'importanza di continuare a contrastare ogni forma di discriminazione e pregiudizio.

Ma soprattutto se questo bifolco ste cose le pensa come può essere degno di ricoprire qualsiasi carica pubblica?
Infatti degno non lo è....
Ed a questo lo hanno fatto pure generale, che Paese di bifolchi... Adesso lo votano pure.
Al peggio non c'è mai fine.

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