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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Sesto Fiorentino: Il Sindaco Lorenzo Falchi Dice Basta e Ferma i Rapporti con Israele.



Dopo Puglia, Emilia Romagna...
Città e Regioni italiane fanno da sole quello che va fatto.

Un'onda di dissenso contro le politiche del governo israeliano continua a percorrere l'Italia, e questa volta il protagonista è il comune di Sesto Fiorentino, in Toscana. 

Il sindaco Lorenzo Falchi, con una decisione ferma e coraggiosa presa insieme alla sua giunta, ha annunciato lo stop alla vendita di farmaci, parafarmaci, attrezzature mediche e preparati cosmetici prodotti da aziende israeliane in tutte le otto farmacie comunali della città.

Ma le azioni del sindaco Falchi non si fermano qui. 
Sulla scia di quanto già intrapreso da altre regioni italiane come Puglia ed Emilia-Romagna (che in passato avevano interrotto alcuni rapporti istituzionali con il governo israeliano, suscitando reazioni diverse), il comune di Sesto Fiorentino ha deciso di interrompere ogni rapporto istituzionale con il governo israeliano.

Questa mossa si inserisce in un contesto più ampio di crescente preoccupazione internazionale per le azioni del governo Netanyahu. 

Il sindaco Falchi ha motivato la sua decisione con parole chiare e inequivocabili: “Il governo Netanyahu, con il silenzio complice di buona parte dell’Occidente, sta portando avanti il suo progetto di sostituzione etnica, un disegno sfacciatamente disumano e criminale.” Consapevole della portata simbolica del gesto, Falchi ha aggiunto: “Sappiamo bene che si tratta di una goccia nel mare, ma sarebbe inaccettabile rimanere immobili e rinunciare a muovere le leve che, nel nostro piccolo, possono gettare un seme di cambiamento”.

Nonostante la sua umiltà nel definire questa azione una "goccia nel mare", la scelta del comune di Sesto Fiorentino rappresenta un significativo atto politico e simbolico. 

Colpendo l'economia, seppur in minima parte, queste iniziative mirano a esercitare pressione e a sensibilizzare l'opinione pubblica su scala più ampia. 

L'auspicio di molti, come traspare dalle parole di encomio che accompagnano la notizia, è che questo esempio possa diventare "contagioso", portando altre amministrazioni locali a prendere posizioni simili.

La decisione di Sesto Fiorentino si inserisce in un dibattito globale sempre più acceso sulle politiche israeliane e sull'opportunità per gli enti locali di esprimere il proprio dissenso attraverso azioni concrete. 

Resta da vedere quale sarà l'impatto a lungo termine di queste iniziative, ma è indubbio che il sindaco Lorenzo Falchi si sia guadagnato l'onore e il rispetto di chi vede nel suo gesto un esempio di coraggio civico e impegno per i diritti umani.

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