19 Giugno 2025.- L'Isola del Drago e del Cavaliere: un viaggio interculturale Kantun Winka al Castello Angioino di Mola di Bari.

 

Alma Terra mette a conoscenza del PROSSIMO APPUNTAMENTO DI KANTUN WINKA 

L'associazione Alma Terra è lieta di annunciare il prossimo appuntamento della 20esima edizione di Kantun Winka, il festival interculturale che celebra i "Suoni dal Mondo". 

Mercoledì 19 giugno, alle ore 20:30, il suggestivo scenario del Castello Angioino di Mola di Bari ospiterà "L'ISOLA DEL DRAGO E DEL CAVALIERE", esito del laboratorio di teatro socio-culturale "I DIALOGHI DELLA LUNA" del Teatro delle Bambole.

Il laboratorio, condotto da Andrea Cramarossa con il coordinamento di Federico Gobbi, è parte di un prezioso corso di alfabetizzazione per migranti e profughi, e vedrà in scena: Sonia Baccouche, Jurii Chyzh, Camillo D'Angelo, Federico Gobbi, Samya Guabsi, Enrico Recchia, Nabila Sharifi, Teresa Vargas e Natalia Zujeva.

Lo spettacolo si svolge in una "sala d'aspetto" immaginaria, un luogo universale dove chiunque si è trovato ad attendere. 

Persone provenienti da ogni dove si incontreranno, comunicando ciascuna nella propria lingua d'origine. 

Lungi dall'essere un ostacolo, questa diversità linguistica si rivelerà una risorsa, un ponte attraverso il quale la condivisione di racconti rivelerà come il patrimonio culturale di ognuno sia in realtà il medesimo "magazzino dei sogni", sogni universali che risuonano identici in ogni angolo del mondo. 

L'ingresso allo spettacolo è libero, offrendo a tutti l'opportunità di partecipare a questo toccante momento di scambio e comprensione.

Ma le iniziative non finiscono qui. Dal 19 al 21 giugno, dalle ore 20:00 alle 22:00, il primo piano del Castello Angioino sarà anche la cornice della mostra fotografica "BORGES - Ipotesi foto-grafica sulle geografie del corpo". 

Questa esposizione, nata da un concept di Andrea Cramarossa, presenta le suggestive fotografie di Gennaro Gargiulo, con l'elaborazione grafica di Federico Gobbi e la curatela di Loredana Cacucciolo.

La mostra si propone come un nuovo "viaggio" visivo, una profonda riflessione sulle geografie del corpo e sui percorsi intrapresi dai popoli migranti. 

Le immagini catturano paesaggi che "verdeggiano" attorno a questi camminamenti, frammenti di volti, di corpi, che testimoniano il passaggio fugace dello sguardo sull'umano, lasciando tracce profonde di una comunità in cerca delle proprie radici. 

Le fotografie divengono così un "rito di passaggio", l'ultimo racconto dell'attraversamento tra cielo e terra, sottolineando come ogni essere umano sia, in fondo, un viaggiatore, un nomade nella caducità della vita.

Questi eventi, realizzati con il contributo del Comune di Mola di Bari, rappresentano un'occasione imperdibile per la comunità molese e non solo, per immergersi in un'esperienza culturale ricca di significato, promuovendo il dialogo e la comprensione tra culture diverse.