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Trionfo Epico a Bari: I Duran Duran Infiammano la Fiera del Levante con una Notte da Leggenda! (Road to Bari's DD Live on June 18, 2025 - Episode 7 - the last)



Simon Le Bon e Compagni Conquistano un Pubblico Trasversale, Riscrivendo la Storia e Lanciando un Potente Appello alla Pace.

Concludo questa piccola serie di racconti quando è passato qualche giorno dall'esibizione a Bari, per diversi motivi.

Volevo prima di tutto metabolizzare l'evento e non scrivere solamente, bello, bellissimo e magari descrivere "questo è quello" in maniera frettolosa confusa e poi volevo anche uscire con questo settimo episodio, l'ultimo, dopo il concerto di Milano che chiude il passaggio duraniano  in Italia, almeno per il momento.

In realtà manca il live in Sardegna il mese prossimo, ma per il momento c'è questa sensazione quasi di "missione compiuta".

Volevo, quindi, scrivere un articolo che per quanto sia specifico e riguardi il concerto che mi ha visto tra il pubblico, potesse essere valido, per certi versi anche per gli spettatori della due tappe romane e per coloro che sono stati presenti nel capoluogo lombardo.

Diciamo che le sensazioni si vanno ad aggiungere ed a completare a quanto raccontato nell'episodio 6 di questa serie che mi fa piacere sia stata molto apprezzata.

Io, l'amico Massimo (al mio fianco anche nel lontano 1987) ed il quasi sempre presente alle mie esperienze "live" Giuseppe "Deejay Sky" siamo partiti da Mola di Bari per giungere nel capoluogo pugliese con la mia auto che siccome chiamo "Enterprise" sarebbe stata perfetta anche per assistere ad un concerto per il tour dopo "Astronaut".

Una volta giunti sul posto la magia ha preso il sopravvento.



La Fiera del Levante di Bari si è trasformata in un vero e proprio tempio della musica il 18 giugno 2025, ospitando il ritorno attesissimo dei Duran Duran. A 38 anni dall'ultima, indimenticabile (e un po' surreale) esibizione del 1987, la band icona degli anni '80 ha saldato il suo "debito" con il pubblico barese, regalando una serata di energia, emozioni e grande musica che ha unito generazioni.




Il capoluogo pugliese ha accolto migliaia di fan, riempiendo l'arena con un entusiasmo palpabile già dal tardo pomeriggio.

Il pubblico, sorprendentemente eterogeneo, vedeva affiancati fan storici, adolescenti e persino bambini, tutti pronti a cantare e ballare sulle note delle hit che hanno segnato decenni.





Sul palco, Simon Le Bon ha dimostrato di essere in splendida forma. 
Nonostante i recenti postumi di un raffreddore, la sua voce ha retto magnificamente per quasi due ore, confermando un controllo vocale invidiabile e una presenza scenica magnetica.

"Paraculo" nel senso più affettuoso del termine, come notato da molti, Le Bon ha saputo interagire con il pubblico con battute e saluti calorosi, mostrando un legame profondo e sincero con l'Italia, un amore che dura da oltre 40 anni, fin da quel Festival di Sanremo del 1985.
Quando poi ha accennato una frase in italiano elencando pomodori ed altre specialità del luogo e ha nominato anche il Negroni, il mio cocktail preferito, il mio sorriso è diventare una fragorosa risata.

L'atmosfera del concerto è stata festosa e rilassata, ma non per questo meno potente. Merito anche di una scenografia curata, giochi di luce e un triplo schermo che ha amplificato l'esperienza visiva, creando suggestioni avvolgenti per tutti i presenti.

La scaletta è stata un sapiente mix di classici intramontabili e brani più recenti, accontentando sia i puristi che il pubblico più casuale. 



Hit come "Hungry Like the Wolf", "Ordinary World", "The Reflex", "A View to a Kill", "Notorious" e "Wild Boys" hanno fatto cantare e ballare la platea senza sosta. 

Non sono mancati momenti di grande emozione con brani come "Save a Prayer" e "Rio", che hanno trasformato la Fiera del Levante in una "Via Lattea" illuminata dalle luci dei cellulari.

Particolarmente apprezzati dai fan più esigenti sono stati il ritorno in scaletta di brani del 1981 come "Friends of Mine" e "Careless Memories", eseguiti con grande energia e dimostrando la loro eterna modernità. Anche brani più recenti come "Sunrise" (2004) hanno ricevuto un ottimo riscontro dal vivo, dimostrando la capacità della band di rinnovarsi pur mantenendo la propria identità. 

La band ha spaziato dal funky-disco di "Notorious" al techno-pop di "All She Wants Is", confermando la loro unica alchimia musicale.

Uno dei momenti più toccanti è stato quando Simon Le Bon ha ricordato l'esibizione del 1987 allo Stadio delle Vittorie, segnata da un nubifragio che costrinse la band a suonare con il pubblico lontano dagli spalti e un "nugolo di carabinieri, poliziotti e ambulanze" nelle prime file. 

Un episodio che, contro ogni aspettativa, è rimasto indelebile nella memoria della band e ha rafforzato il loro legame con Bari.

Ma il concerto non è stato solo celebrazione del passato. 
Prima di intonare "Ordinary World", Le Bon si è fatto serio, lanciando un toccante appello alla pace. 
Ha dedicato la canzone "alla gente di Gaza, alle persone di Israele che protestano perché vogliono la pace e alla popolazione ucraina che vorrebbe solo vivere una vita normale nel proprio Paese". 
Un messaggio potente che ha risuonato con forza tra gli applausi del pubblico.

Con oltre 40 anni di carriera, i Duran Duran hanno dimostrato una maturità artistica che permette loro di mettere in scena uno spettacolo dove, pur con un impatto visivo curato, al centro c'è la musica, eseguita senza sbavature evidenti. Il basso di John Taylor, ancora un protagonista assoluto con il suo caratteristico groove funky, la maestria di Nick Rhodes alle tastiere, l'impeccabile Roger Taylor alla batteria e la chitarra di Dominic Brown (che con il suo piglio rock ha fatto sentire meno la mancanza di Andy Taylor) hanno creato un suono preciso, riconoscibile e ormai classico.

L'elemento "Halloween Party", introdotto con l'album Danse Macabre, ha permeato lo show con suggestioni dark e cinematografiche, come l'apertura con la cupa "Night Boat" e le immagini da vecchi film horror e nuove animazioni che scorrevano sugli schermi. 

Questo ha ribadito quanto i Duran Duran siano intrinsecamente legati al cinema, fin dal loro nome, tratto da Barbarella, ai videoclip iconici e alle colonne sonore come quella di James Bond.

Il concerto dei Duran Duran a Bari si è chiuso tra scroscianti applausi e richieste di bis, con John Taylor che ha indossato sulle spalle il tricolore italiano, suggellando ancora una volta lo speciale rapporto che la band ha con il nostro Paese. 

Un successo totale che conferma come, nonostante i luoghi comuni e gli stereotipi di certa critica pigra, i Duran Duran restino una delle band più amate e influenti della scena internazionale, capaci di unire nostalgia e contemporaneità in un evento davvero indimenticabile.


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Road to Bari's DD Live 
on June 18, 2025:👇🏼

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