Don Rito Maresca e la "Messa Sporca": Un Gesto Non Ortodosso e Inopportuno per Alcuni, Coraggioso per Molti
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Il parroco di Mortora celebra con i colori della Palestina, denunciando la violenza e richiamando la Chiesa a non restare neutrale di fronte alla sofferenza.
Con un atto di profonda solidarietà umana e spirituale che ha già suscitato discussioni, Don Rito Maresca, parroco di Mortora, frazione di Piano di Sorrento, ha celebrato messa indossando una casula con i colori della Palestina.
Un gesto non solo simbolico ma pregno di significato, volto a esprimere la sua vicinanza a un popolo martoriato da bombardamenti, fame e sete, e spesso dimenticato dalla comunità internazionale.
Il monito finale di Don Maresca è stato un richiamo forte ai valori cristiani: "Ma noi, come cristiani, dobbiamo restare fermi lì dove soffre l'umanità. La fede non sia neutrale davanti alla violenza."
Parole che risuonano come un inno alla responsabilità etica e morale, ricordando che la fede autentica non può rimanere indifferente di fronte alla sofferenza e all'ingiustizia.
L'iniziativa di Don Rito Maresca si inserisce in un contesto più ampio di crescente sensibilità all'interno di alcune comunità religiose riguardo alla situazione in Palestina.
Negli ultimi mesi, diversi leader religiosi e gruppi di fedeli, sia in Italia che all'estero, hanno espresso solidarietà al popolo palestinese attraverso manifestazioni, preghiere e iniziative di sensibilizzazione, spesso richiamando l'attenzione sulla necessità di un cessate il fuoco immediato e di aiuti umanitari.
Il gesto di Don Maresca, dunque, non è isolato, ma rappresenta una voce coraggiosa che si unisce a quelle di molti che, in nome della fede e dell'umanità, scelgono di non tacere di fronte alla violenza e all'ingiustizia.
Un esempio di come la spiritualità possa tradursi in impegno civile e sociale, mettendo al centro la dignità e la sofferenza di ogni essere umano.
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