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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Quando la Storia Infastidisce: Fratelli d’Italia Contro un Libro di Testo.


L'ovvio che stizzisce.

Sembra un gol da segnare a porta vuota e lo stereotipo che racconta che la cultura è di sinistra, non può rimanere nel cassetto, quando ci si appresta ad affrontare un argomento come questo.

In realtà non è così, ci sono persone colte ed istruite anche tra coloro che hanno ideali più conservatori, ma evidentemente chi è al potere non sapendo più con chi prendersela, anche perché non più all'opposizione, non trova meglio da fare che prendersela con un libro.
Per giunta, scolastico, di testo....
Cazzo allora devo tirare nuovamente fuori lo stereotipo?

No, no ...
Analizziamo piuttosto quanto accaduto.

Possiamo iniziare come tante volte, dicendo che nel panorama politico italiano, dove le polemiche sembrano essere all'ordine del giorno, si è recentemente consumato un episodio che solleva interrogativi profondi sulla libertà di espressione e sull'interpretazione della storia.

Fratelli d’Italia, partito di governo, ha presentato un'interrogazione parlamentare contro un manuale di storia destinato ai licei, il terzo volume di “Trame del tempo” edito da Laterza. L'accusa? Aver descritto in modo "non gradito" l'ascesa politica di Giorgia Meloni e le radici ideologiche del partito. 

Potrei anche farmi una grassa risata e terminare qui, ma ormai mi sono imbattuto in questo argomento, quindi analizziamolo.

La vicenda ha dell'incredibile, poiché il testo incriminato si limita a riportare fatti e analisi storiche, come è lecito attendersi da un manuale. 

Tra i punti contestati vi è la descrizione dei risultati delle elezioni del 2022 come "impietosi" non per il risultato in sé, ma per la bassissima affluenza alle urne, un dato oggettivo e inconfutabile che testimonia una crescente disaffezione dei cittadini verso la politica.

Ma il vero nodo della contesa sembra risiedere nell'analisi del rapporto tra Fratelli d’Italia e il suo passato. 

Il libro afferma che il partito è "arrivato al potere per la prima volta un secolo dopo la marcia su Roma e 77 anni dopo la Liberazione dal fascismo, il partito che ne ha raccolto l'eredità e che continua ad avere una stretta relazione con la sua ‘base' dichiaratamente fascista". 

Questa affermazione, supportata anche da inchieste giornalistiche come quella di "Fanpage" che ha messo in luce legami e simpatie con ambienti neofascisti, ha evidentemente urtato la sensibilità di alcuni esponenti di FdI.

Il manuale prosegue poi evidenziando le misure anti-immigrazione e i "piani di deportazione" attribuiti al governo Meloni, inserendo queste politiche in un più ampio contesto di "rinascita dell'ultradestra europea". 

Anche in questo caso, si tratta di osservazioni basate su dichiarazioni e azioni del governo, ampiamente documentate dai media e oggetto di dibattito pubblico.

L'iniziativa parlamentare, promossa in particolare dall'onorevole Augusta Montaruli, ex sottosegretario all'Università e alla Ricerca, ha suscitato immediate reazioni. 

Molti commentatori hanno visto in questo tentativo di censura una conferma delle preoccupazioni espresse dal libro stesso, ovvero la tendenza a limitare la libertà di pensiero e di critica, caratteristiche che alcuni associano a movimenti di stampo illiberale.

"Se non è fascismo questo, se non è liberticida questo", ha commentato un docente di storia, incredulo di fronte alla richiesta di mettere al bando un testo che fa semplicemente il suo dovere: raccontare la storia. 

In un'epoca in cui la disinformazione è un rischio costante, la difesa della libertà accademica e dell'indipendenza della storiografia diventa cruciale. 

Impedire la discussione critica e l'analisi dei fatti storici, anche quelli più recenti e controversi, equivarrebbe a negare alle nuove generazioni gli strumenti per comprendere il presente e costruire un futuro più consapevole.

L'episodio, quindi, non è solo una polemica politica, ma un campanello d'allarme sulla fragilità della democrazia e sulla necessità di tutelare il pluralismo delle idee. 

"Giù le mani dai libri. E dalla Storia", è l'appello che risuona forte in questi giorni, mentre il dibattito si sposta dalle aule parlamentari alle piazze virtuali e non.

Ad ogni modo se non fosse un problema, sembrerebbe una barzelletta.

Cioè ti senti tirato in ballo da un libro che racconta verità documentate ti ritieni insultato perché ti darebbe del fascista e tu che fai?
Lo metti al bando, lo vuoi censurare...
Cioè fai il fascista?

Ma per piacere ...
Dalle mie parti si direbbe:
"Facetv kiù serie"


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© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

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