La Giustizia Ristabilisce la Verità: Patente Restituita a un Operaio Astigiano, Bocciato il "Codice della Strada Salvini"
Tocca sempre alla Magistratura mettere una pezza alle follie di colui che in Italia è addirittura un ministro.
Ancora una volta, la magistratura interviene per correggere le storture di una legislazione percepita come liberticida, in particolare quella promossa dal Ministro Matteo Salvini.
Il Tribunale di Asti ha recentemente restituito la patente a Roberto Fernicola, un operaio di 39 anni, il secondo caso in Italia in cui viene riconosciuta la piena lucidità del guidatore al momento del fatto, nonostante una positività ai cannabinoidi.
Una sentenza che smonta alla base le presunzioni del tanto discusso "Codice della Strada Salvini".
Fernicola era stato vittima di un tamponamento in moto mentre rientrava dal lavoro, in condizioni di assoluta lucidità e senza alcuna alterazione.
Trasportato in ospedale per le ferite riportate, è stato sottoposto ai test di routine che hanno rilevato la presenza di cannabinoidi, portando al ritiro immediato della patente in base alle nuove normative.
La positività era dovuta all'assunzione di cannabis avvenuta ben due giorni prima dell'incidente, un lasso di tempo che, come dimostrato in tribunale, non incideva minimamente sulle sue capacità di guida al momento del sinistro.
La decisione del giudice astigiano non solo ha restituito a Fernicola il diritto di guidare, ma ha anche sollevato dubbi significativi sulla costituzionalità delle nuove norme, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.
Intervistato da "La Stampa", Roberto Fernicola non ha risparmiato critiche al Ministro Salvini, offrendo una lezione che va ben oltre la sua professione di operaio. "Prima di fare un decreto, Salvini dovrebbe informarsi su quanto dura l’effetto di una canna," ha dichiarato Fernicola con fermezza. "È anticostituzionale e mi impone cosa posso o non posso fare durante la mia vita privata. Non è una democrazia questa."
Le parole di Fernicola sottolineano un punto cruciale: la distinzione tra l'aver assunto una sostanza in passato e l'essere effettivamente sotto il suo effetto al momento della guida.
Il "Codice della Strada Salvini", con la sua tolleranza zero e la presunzione di alterazione anche in caso di tracce minime e non attive di sostanze, è stato ampiamente criticato per non considerare la metabolizzazione e l'effettivo impatto sulla capacità di guida.
Molti esperti e giuristi hanno evidenziato come tale approccio possa violare principi fondamentali del diritto e della Costituzione, equiparando una positività meramente analitica a uno stato di alterazione psicofisica.
Questo caso, insieme al precedente analogo che ha visto un altro cittadino ottenere la restituzione della patente, rafforza la voce di chi chiede una revisione delle norme attuali, affinché siano basate su evidenze scientifiche e rispettose delle libertà individuali, distinguendo l'abuso dall'uso non pregiudizievole e, soprattutto, dall'effettiva alterazione alla guida.
La palla passa ora alla Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità di una legge che sta creando non pochi disagi e ingiustizie.
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