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Discarica Martucci: Mola di Bari si stringe per dire un "No" unanime alla riapertura e chiedere bonifica e sicurezza. Da Colonna a Sportelli, da Di Rutigliano a Farella, passando per Ruggiero, fino ad arrivare alla volontà popolare.



La comunità molese, le istituzioni e le associazioni unite in un appello corale per la salute del territorio e contro una ferita ambientale che persiste da decenni.


Un'ondata di partecipazione e un'unanime volontà di porre fine a un'annosa questione: così si è concluso il Consiglio Comunale monotematico di Mola di Bari sulla discarica di Contrada Martucci, tenutosi lunedì 23 giugno. 

All'indomani di questo importante evento, qui su Manciolandia abbiamo fatto una specie di cronaca di quanto accaduto ed abbiamo riportato le riflessioni del Consigliere Pietro Sportelli:👇🏼

Oggi le voci e le.dichiatazioni si sono moltiplicati e sono contento di riportarne alcune persone dimostrare che l'unità di intenti appare veritiera.

La comunità locale, infatti, affiancata da rappresentanti istituzionali regionali e nazionali e da numerose associazioni, ha ribadito con forza la propria contrarietà alla riapertura delle vasche A e B del lotto 2, chiedendo a gran voce la messa in sicurezza permanente e la bonifica integrale dell'intera area.

Il Sindaco di Mola di Bari, Giuseppe Colonna, ha sottolineato l'importanza del momento, definendo la questione Martucci come "uno dei nodi più complessi del nostro territorio, perché tocca ambiti articolati come la salute pubblica, la legalità, la dignità delle comunità coinvolte. 
È una ferita aperta che da troppi anni incide profondamente sulla vita della nostra gente, alimentando timori e preoccupazioni più che legittime". 

L'approvazione unanime della delibera consiliare è stata accolta come un segnale forte e inequivocabile.

La delibera approvata dal Consiglio Comunale di Mola di Bari articola in modo chiaro le richieste della comunità:
 * Messa in sicurezza e finanziamenti: Richiesta di ulteriori e adeguati finanziamenti per la messa in sicurezza dell'intera area vasta Martucci.
 * No alla riapertura: Ferma e totale contrarietà alla riapertura delle vasche A e B del lotto 2.
 * Conferimento alternativo: Nelle more della dismissione dell'impianto, il biostabilizzato e gli altri residui di lavorazione devono continuare a essere conferiti agli impianti autorizzati dalla Regione Puglia, sia pubblici che privati.
 * Monitoraggio e bonifica: Garanzia dell'attività di monitoraggio costante dell'Area Vasta, con messa in sicurezza e bonifica dei lotti 1, 2 e 3, prestando particolare attenzione all'estrazione del percolato.

Il consigliere Giangrazio Di Rutigliano, facendosi portavoce di diversi gruppi politici, ha evidenziato come "il futuro del nostro territorio non può essere fatto di rifiuti". 
Ha riassunto le richieste del consiglio in sei punti chiave, tra cui lo stralcio dell'intera area Martucci dal Piano Regionale dei Rifiuti, la bonifica urgente dei lotti 1, 2 e 3 (con particolare attenzione al percolato), e il coinvolgimento di comitati e associazioni anche in eventuali ricorsi. 

Di Rutigliano ha inoltre proposto, in caso di mancato riscontro da parte della Regione e degli organi competenti, l'attivazione di uno stato permanente di agitazione, una manifestazione popolare davanti alla sede della Regione Puglia e l'istituzione di un presidio sanitario reale e completo per monitorare e tutelare la salute dei cittadini, affiancato da un'indagine epidemiologica analitica da parte della Regione Puglia.

Anche Vittorio Farella, presidente dell'Associazione "Chiudiamo la Discarica Martucci", pur riconoscendo il grande merito del Consiglio Comunale per aver posto l'argomento al centro del dibattito e aver votato un documento prezioso, ha sottolineato la necessità di una maggiore precisione e attenzione nel comunicare la complessa realtà della discarica.

Ha ribadito l'impegno costante della sua associazione nel fornire informazioni accurate, frutto di oltre quindici anni di attività intensa sulla tematica.

Un focus particolare sulla gravità della situazione è stato offerto da Bepi Ruggiero, che ha definito la discarica "Martucci" una "catastrofe ambientale". 
Il problema principale, secondo Ruggiero, è l'enorme quantità di percolato non contabilizzato che per decenni si presume abbia contaminato estensivamente il sistema idrico sotterraneo a causa di una gestione inadeguata. 

Questa situazione, paragonabile a "pozzi neri" diffusi e non regolamentati, è resa ancora più pericolosa dalla probabile presenza di sostanze altamente inquinanti, come metalli pesanti e materiali radioattivi, mai completamente identificate.




L'impatto di questa presunta contaminazione, ha spiegato Ruggiero, è duplice:
 * Terreni agricoli e prodotti: L'uso di acque sotterranee contaminate per l'irrigazione implica l'ingresso diretto degli inquinanti nel suolo e nei prodotti agricoli, con rischi per la salute a lungo termine a causa degli effetti cumulativi.
 * Ambiente marino e prodotti ittici: Le acque sotterranee contaminate, a causa dell'orografia del territorio, fluiscono inevitabilmente verso la costa, inquinando il mare e mettendo a rischio la vita marina e, di conseguenza, gli esseri umani che consumano prodotti ittici contaminati.

Ruggiero ha denunciato l'insufficienza delle attuali normative applicate alla discarica Martucci e ha proposto una serie di verifiche ambientali imparziali e approfondite sotto l'egida dell'ARPA. 
Queste includono la ricerca del percolato nei pozzi di accumulo, indagini sull'integrità delle impermeabilizzazioni, la determinazione della natura esatta dei rifiuti e l'analisi delle acque irrigue. 
Ha enfatizzato come le attuali verifiche semestrali su soli due pozzi siano del tutto insufficienti e come i risultati di queste indagini complete siano fondamentali per richiedere una soluzione definitiva.

La complessità della situazione della discarica Martucci è evidente, ma ciò che emerge con chiarezza dalle dichiarazioni e dall'esito del Consiglio Comunale è una forte unità d'intenti tra l'Amministrazione comunale, le istituzioni, le associazioni e i cittadini. 
Tutti sono determinati a salvaguardare la salute e l'ambiente del territorio di Mola di Bari. 

La speranza è che questo fronte comune possa tradursi in azioni concrete e irreversibili da parte della Regione Puglia e degli organi competenti, affinché la discarica Martucci diventi finalmente un capitolo chiuso nella storia di questa comunità.

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