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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Israele Approva il Piano di Occupazione di Gaza. Vergogna Senza fine con la complicità di chi non interverrà a fermare tutto.



Tra le polemiche interne e i timori di una catastrofe umanitaria, il governo Netanyahu decide per l'invasione militare.

Dopo dieci ore di intenso dibattito in un gabinetto di sicurezza, Israele ha preso la decisione più grave dallo scorso 7 ottobre: approvare il piano, proposto dal primo ministro, il criminale Benjamin Netanyahu, per l'occupazione militare della Striscia di Gaza. 

La decisione, presa alle 3:30 del mattino, prevede un'invasione di Gaza City e la successiva consegna del controllo della regione a "forze arabe" che la gestiranno. (Si, credeteci)

Il piano ha suscitato forti dissensi, persino all'interno delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). L'esercito ha tentato fino all'ultimo di convincere Netanyahu a ritirarsi da questo piano, sostenendo che "la conquista di Gaza trascinerà Israele in un buco nero". 

Le preoccupazioni principali sono legate alle immense sfide che un'occupazione di questo tipo comporterebbe, sia a livello militare che umanitario. 

Nonostante queste forti obiezioni, la decisione finale è stata guidata dalla fazione più intransigente del governo.

Se da un lato, in realtà non cambia niente perché questa tragica buffonata è solo un tentativo di "legalizzare" quello che sistematicamente si sta facendo da una vita.

Questo sarebbe solo l'atto finale di un delinquente criminale con l'appoggio di altri delinquenti, criminali, complici compiacenti.

Il mondo occidentale dovrebbe vergognarsi quanto i criminali che attueranno questa bastardata finale.

Le critiche al piano non si limitano agli aspetti militari. 
È stato sollevato un allarme sulla potenziale catastrofe umanitaria che ne deriverebbe. 
Le autorità hanno già avvertito che "non c'è una risposta umanitaria per un milione di sfollati", suggerendo che il governo è consapevole delle gravi conseguenze ma ha deciso di procedere lo stesso.

Inoltre, la decisione sembra aver relegato in secondo piano il destino degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, suggerendo a molti che la loro liberazione sia diventata una giustificazione per le operazioni militari piuttosto che l'obiettivo primario.

Con l'approvazione di questo piano, Benjamin Netanyahu sembra aver preso una direzione irreversibile. 

La sua decisione ha tolto, secondo molti osservatori, ogni possibile maschera, rivelando una volontà di controllo totale sulla regione, a dispetto delle conseguenze umane e politiche. 

Gli oppositori del suo governo e le voci internazionali si stanno già chiedendo se e quando il leader israeliano dovrà rispondere di queste azioni, che alcuni definiscono, ovviamente, come  "crimine contro l'umanità".

 La situazione a Gaza rimane estremamente volatile e il futuro della regione è ora più incerto che mai.

Ma tutto il mondo si sta macchiando di una vergogna Senza fine che non potrà essere mai cancellata dalla storia.


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