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Israele: Allontanato con la forza dall'aula. La rimozione di un deputato alla Knesset per aver usato la parola "genocidio"



Un dibattito proibito nella Knesset: La voce di David Grossman citata da un deputato comunista, Israele sempre più Nazista.

Un acceso scontro politico è scoppiato nel parlamento israeliano, la Knesset, in seguito a un intervento del deputato Ofer Cassif, membro del partito comunista Hadash-Ta'al. 

Cassif è stato allontanato con la forza dall'aula dopo aver letto pubblicamente una dichiarazione del celebre scrittore israeliano David Grossman, in cui quest'ultimo utilizzava la parola "genocidio" per descrivere le azioni di Israele a Gaza.

Secondo diverse fonti giornalistiche, l'incidente si è verificato durante una sessione plenaria, quando Cassif ha citato le parole di Grossman rilasciate in un'intervista al quotidiano italiano “La Repubblica”. In quella sede, Grossman ha affermato che, sebbene per anni avesse rifiutato di usare il termine, ora non poteva più farne a meno "con immenso dolore e con il cuore spezzato," dopo aver visto le immagini e parlato con persone sul campo.

Durante il discorso di Cassif, diversi colleghi hanno iniziato a urlare, interrompendolo. 
Il vicepresidente della Knesset, Nissim Vaturi, ha dichiarato che la citazione era "inventata" e ha ordinato la sua rimozione. 
A quel punto, Cassif è stato fisicamente allontanato dal podio e gli è stato tolto il microfono, impedendogli di terminare l'intervento. 
La controversia è scaturita dal fatto che, a livello tecnico, l'uso della parola "genocidio" è vietato all'interno del parlamento israeliano in riferimento alle azioni del paese.

L'episodio ha acceso i riflettori sulla crescente intolleranza verso il dissenso interno in Israele, in particolare per quanto riguarda la gestione del conflitto a Gaza da parte del governo di Benjamin Netanyahu. 

L'intervento di Cassif, che ha citato un intellettuale ebreo di fama internazionale per sollevare un tema così delicato, rappresenta un atto di sfida contro un clima politico in cui ogni forma di opposizione seria viene prontamente ostracizzata o silenziata.

Non è la prima volta che Ofer Cassif si trova al centro di simili controversie. 
Il deputato, noto per le sue posizioni schiette e per essere stato un obiettore di coscienza, ha affrontato in passato sanzioni disciplinari. 
È stato sospeso dal parlamento più volte per le sue critiche all'esercito israeliano e per aver espresso il suo sostegno al caso presentato dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia. 
In un'occasione, un tentativo di espellerlo completamente dalla Knesset è fallito per un soffio.

Nonostante le ripetute ritorsioni, Cassif continua a essere una delle voci più forti contro le politiche del governo. 

In un contesto dove il dibattito è sempre più polarizzato e il dissenso interno viene spesso liquidato come tradimento, figure come lui, seppur isolate, mostrano una strenua resistenza. I loro sforzi, pur se ostacolati, si distinguono come un monito per la democrazia e la libertà di espressione in un momento di grande tensione per Israele.

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