Le polemiche del 2 agosto: il ministro Giuli a Canne invece che a Bologna.
Assenza del ministro della Cultura alle celebrazioni per la Strage di Bologna scatena l'indignazione per la scelta di partecipare a una rievocazione storica in Puglia.
Una forte ondata di polemiche ha travolto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per la sua assenza alle commemorazioni del 45° anniversario della Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980.
La sua presenza a questo evento, proprio il 2 agosto, ha scatenato l'indignazione di molti, che l'hanno definita una provocazione e uno "schiaffo in faccia" alle vittime della strage e ai loro familiari.
A peggiorare la situazione, il ministro ha condiviso sui social media un post che sottolineava la data del 2 agosto e il "duemiladuecentoquarantunesimo" anniversario, un dettaglio che molti hanno interpretato come un tentativo di sviare l'attenzione dalla commemorazione di Bologna.
La scelta del ministro Giuli è stata duramente criticata come un atto di disprezzo verso la memoria di una delle pagine più dolorose della storia italiana.
Fosse andato proprio a Canne, non il paese, proprio nel senso di andarsele a fumare, avrebbe paradossalmente fatto una figura migliore.
Un po' come fascistelli e legaioli cercano di fare il 25 Aprile o date simili.
L'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, in particolare, ha espresso profonda delusione e indignazione, evidenziando come l'assenza di un rappresentante delle istituzioni in un giorno così significativo sia un gesto grave.
In seguito alle numerose critiche, diversi esponenti politici e membri della società civile hanno chiesto a gran voce le dimissioni del ministro Giuli, accusandolo di mancanza di rispetto e dignità.
Il caso ha riacceso il dibattito sul ruolo delle istituzioni nel mantenere viva la memoria storica e nel condannare apertamente ogni forma di estremismo politico.
Pensavamo di averle viste tutte.
Ma questi non hanno limiti.....
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