Il discorso del Presidente onorario dell’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage di Bologna, Paolo Bolognesi, definito un "comiziaccio politico" dalla "Ministruccia Bernini"".
Degna rappresentante di questo governo.
Il 2 agosto, in occasione del 45° anniversario della Strage di Bologna, si è riacceso un duro scontro tra i rappresentanti delle istituzioni e le associazioni dei familiari delle vittime.
E già questa sarebbe un'assurdità in qualsiasi Paese civile al mondo.
Purtroppo in Italia la situazione è assurda ed addirittura un evento come questo fa partire la carovana di stronzate ignobili che sto ascoltando (anche) in questi giorni.
La scintilla è stata la reazione di Annamaria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca, che ha definito il discorso del Presidente onorario dell’Associazione dei Familiari delle Vittime, Paolo Bolognesi, un "comiziaccio politico".
Credo che questa Ministruccia si qualifichi da sola con le sue stesse parole.
La replica di Bolognesi non si è fatta attendere. Con parole nette, ha ribadito la missione dell’associazione: la ricerca di verità e giustizia, non la preghiera privata.
Questa polemica ha messo in luce una profonda frattura: da un lato la richiesta costante di chiarezza sulle responsabilità della strage, dall'altro la percezione, da parte di alcuni esponenti del governo, che queste richieste siano motivate da finalità politiche piuttosto che civili.
Il discorso di Bolognesi, che è stato molto condiviso e discusso, è stato da molti interpretato come una nuova e forte lezione civica, volta a spiegare che la memoria non può essere separata dall'impegno per la giustizia.
L'associazione dei familiari, che ha lottato per quasi mezzo secolo, continua a rappresentare un punto di riferimento morale e civico per tutti coloro che credono nel dovere di non dimenticare e di non arrendersi di fronte al silenzio e alle reticenze.
Le parole di Bolognesi, che riflettono l’impegno di un'intera vita, risuonano come un monito per le istituzioni affinché non si dimentichi che la memoria e la ricerca della verità sono pilastri fondamentali di una società democratica.
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