Una decisione sconcertante.
Un mese fa avevamo applaudito ad una legge regionale che speravamo foss apripista anche per gli altri luoghi italiani.
Una iniziativa di assoluto buon senso che premia le aziende virtuose che pagano i propri dipendenti almeno 9 euro lordi.
Il minimo sindacale, cioè, per non chiamare il lavoro schiavitù.
Il Governo Meloni, invece, ha deciso di impugnare la legge approvata dalla Regione Toscana che introduce un salario minimo regionale di 9 euro lordi l’ora.
Questa mossa ha scatenato un acceso dibattito politico e istituzionale sulle competenze legislative tra Stato e Regioni.
La decisione del Governo si basa sull'articolo 117 della Costituzione italiana.
Secondo l'interpretazione del Consiglio dei Ministri, la competenza in materia di "tutela del lavoro" spetta esclusivamente allo Stato.
Il Governo sostiene che la legge regionale invada questa competenza, creando un potenziale conflitto normativo.
La Regione Toscana, invece, difende con forza la propria legge.
Il Presidente Eugenio Giani e i sostenitori della norma ritengono che la Regione abbia agito per colmare un vuoto legislativo a livello nazionale.
L'obiettivo della legge è garantire una retribuzione più equa a tutti quei lavoratori che non sono tutelati dai contratti collettivi nazionali, un principio che, secondo loro, non viola la Costituzione, ma anzi la rafforza.
Dalle parti del governo del resto hanno fatto sempre di tutto per affossare il salario minimo in Parlamento.
Quindi, adesso Senza nemmeno vergognarsi, sono andati a rompere le palle a chi il salario minimo lo ha approvato e reso legge regionale proprio per colmare le vergognose lacune nazionali.
Del resto nel Paese farsa è il minimo bandierare la Costituzione per affondare una legge nata proprio per difendere la Costituzione e il lavoro su cui è fondata.
Ma che volete, ormai li conosciamo, vedremo come andrà a finire.
La questione è ora nelle mani della Corte Costituzionale, che dovrà dirimere la controversia e stabilire se la Toscana, e di conseguenza altre Regioni, abbia il diritto di legiferare in materia di salario minimo.
La sentenza della Corte sarà cruciale e costituirà un precedente di grande importanza per il futuro del lavoro in Italia.
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