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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Il Caso Almasri: Terremoto Politico Dopo la Decisione dei Giudici. Il Governo dovrà rispondere anche se si "salva" la premier.



Richiesta di autorizzazione a procedere per Nordio, Piantedosi e Mantovano: un duro colpo per il governo. Meloni si salva, ma attacca la magistratura e rivendica la responsabilità politica condivisa.

L'attesa decisione del Tribunale dei Ministri sul caso Almasri è arrivata come un fulmine a ciel sereno, scatenando un vero e proprio terremoto politico e sollevando nuove, pesanti ombre sull'operato del governo. 

La richiesta di autorizzazione a procedere per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano rappresenta una sonora bocciatura per l'esecutivo, che si trova ora a dover affrontare le conseguenze di una gestione che i giudici hanno ritenuto non esente da responsabilità.

Come molti ricorderanno, il caso riguarda la vicenda di Osama Almasri, un cittadino egiziano estradato dall'Italia e accusato di crimini efferati e tortura. 

Le autorità italiane, in particolare il governo, sono state fortemente criticate per la gestione di questa estradizione, ritenuta da molti "sciagurata" e poco trasparente. L'uomo sarebbe stato liberato e rimpatriato con un volo di Stato, un fatto che ha suscitato indignazione e polemiche sia a livello nazionale che internazionale. 

Il caso ha messo in discussione l'operato del governo e ha sollevato dubbi sulla giustizia italiana e sulle sue procedure.

Mentre la premier Giorgia Meloni viene archiviata, la sua reazione sui social non si è fatta attendere. 

Con toni veementi e una strategia comunicativa ormai consolidata, Meloni ha attaccato apertamente la magistratura, definendola "toghe rosse" e ribadendo la sua assoluta solidarietà ai ministri coinvolti. "Rivendico la coesione di questo Governo e la mia leadership," ha dichiarato, "ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È illogico che io venga archiviata e i miei ministri no."

La posizione della premier, pur comprensibile dal punto di vista politico, evidenzia una contraddizione che non è sfuggita a molti osservatori. 

La richiesta dei giudici, infatti, sembra confermare l'esistenza di gravi responsabilità nella gestione del caso, una vicenda che ha fatto dell'Italia la "barzelletta d'Europa" per aver rimpatriato, con tutti gli onori e un volo di Stato, un individuo accusato di crimini orribili e torture. 

L'opinione pubblica, divisa tra sostenitori del governo e detrattori, chiede ora che si faccia piena luce su quanto accaduto.

La vicenda Almasri non è solo uno scandalo giudiziario, ma anche un'enorme questione politica. 

Ora che i giudici hanno espresso la loro valutazione, si apre un nuovo capitolo: Nordio e Piantedosi dovranno affrontare le conseguenze legali delle loro azioni, mentre Giorgia Meloni si troverà a dover rispondere della sua leadership e delle scelte del suo governo direttamente al popolo italiano. 

Il verdetto, insomma, non è ancora stato emesso, e le conseguenze politiche di questa vicenda potrebbero essere ben più pesanti di quelle giudiziarie.

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