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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Formula 1, Amara Retromarcia: Imola Fuori dal Calendario Dopo l'Annuncio di Salvini ( Ou! ma non ne azzecca mai una)

 



A Imola non si farà più il GP di Formula 1, in Italia resterà solamente la corsa di Monza. 
Ma meno di un mese fa il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini aveva stanziato 40 milioni di euro per i due GP, definiti “fondamentali volani economici e vetrine internazionali”.



Una "promessa mantenuta" si è trasformata rapidamente in una cocente delusione per gli appassionati di Formula 1 italiani e per le istituzioni. 
Soltanto lo scorso 22 maggio, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, aveva annunciato con enfasi un investimento di 40 milioni di euro, garantendo la permanenza del Gran Premio di Imola nel calendario della Formula 1 fino al 2032. 
Un'affermazione perentoria, accompagnata dal grido "Promessa mantenuta!", che aveva suscitato entusiasmo e sollievo nel panorama motoristico nazionale.

Ma la realtà, purtroppo, ha preso una piega inattesa e molto più rapida di quanto si potesse immaginare. A meno di venti giorni da quell'annuncio trionfale, è arrivata la doccia fredda. 
Ieri, la Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) ha rilasciato una comunicazione ufficiale che ha cancellato Imola dal calendario mondiale a partire dal 2026, con l'ingresso di Madrid come nuova sede del Gran Premio di Spagna. 
La notizia, confermata da fonti vicine alla F1, segna un'uscita di scena amara per l'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari.

La cancellazione di Imola, pur essendo ufficialmente la sede del Gran Premio di San Marino, rappresenta un colpo significativo per la presenza italiana nel Campionato del Mondo di Formula 1. L'Italia, culla del motorismo e patria di team storici come la Ferrari, si ritrova con una gara in meno sul proprio territorio (sebbene il Gran Premio d'Italia a Monza rimanga un pilastro). 
L'Autodromo di Imola ha una storia ricca e gloriosa, profondamente legata alla Formula 1, e la sua assenza dal calendario dal 2026 lascerà un vuoto non solo emotivo tra i tifosi, ma anche economico per l'indotto locale.

La rapidità con cui si è passati da un annuncio di garanzia a lungo termine a una cancellazione definitiva solleva interrogativi sulla gestione delle comunicazioni e sulla effettiva conoscenza delle dinamiche internazionali che regolano il calendario della Formula 1. 

Esporsi in maniera così netta su un tema di tale portata, per poi essere smentiti in un lasso di tempo così breve, crea un'immagine di imbarazzo non solo per la figura politica in questione ma, inevitabilmente, si riflette sull'intera credibilità del Paese.

Ora, che Salvini sia imbarazzante da sempre e sempre e comunque non è una novità, non so come si possa votarlo o metterlo a capo di un partito (Anche se è la Lega, ma comunque ce ne sarà uno migliore, che cazzo ci vuole, "Meglio chi vede con un occhio solo che chi è cieco."
Però la figura che fanno i connazionali (almeno quello che non lo hanno votato) non è una cosa giusta.

La decisione della FIA di integrare Madrid nel calendario F1 a partire dal 2026 rientra in una strategia più ampia di espansione globale della Formula 1, che mira a conquistare nuovi mercati e a diversificare le sedi delle gare. 
Se da un lato l'introduzione di circuiti cittadini e nuove destinazioni promette spettacolo e nuove opportunità economiche, dall'altro spesso comporta il sacrificio di tracciati storici che hanno contribuito a forgiare l'identità di questo sport.

Imola non è un circuito qualsiasi; è un luogo intriso di storia e tradizione motoristica. 
Ha ospitato il Gran Premio d'Italia e, per molti anni, il Gran Premio di San Marino, diventando un appuntamento fisso e molto amato dagli appassionati. 
Tracciati come Imola, con le loro curve iconiche e la loro atmosfera unica (spesso paragonata a un anfiteatro naturale), rappresentano le radici e l'anima della Formula 1. 
Perdere un circuito con un tale retaggio storico è come perdere un pezzo della memoria del motorsport.

Anche se con le modifiche post-1994 ha perso parte della sua velocità estrema, Imola rimane un circuito tecnico e impegnativo. Le sue curve veloci, i cambi di direzione e la difficoltà di sorpasso lo rendono un test per le abilità dei pil piloti e per l'assetto delle vetture. 
Offre uno spettacolo diverso rispetto ai nuovi circuiti cittadini, spesso critici per la loro ripetitività. 
La varietà dei tracciati è fondamentale per mantenere alto l'interesse del campionato.

La Ferrari vanta un palmarès di 8 vittorie all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, un numero che la pone al pari merito con la Williams come scuderia più vincente su questo storico tracciato.

Ecco l'elenco delle vittorie della Ferrari a Imola in Formula 1, 
suddivise per pilota e anno:👇
  • Didier Pironi: 1982 (Gran Premio di San Marino)
  • Patrick Tambay: 1983 (Gran Premio di San Marino)
  • Michael Schumacher:
    • 1999 (Gran Premio di San Marino)
    • 2000 (Gran Premio di San Marino)
    • 2002 (Gran Premio di San Marino)
    • 2003 (Gran Premio di San Marino)
    • 2004 (Gran Premio di San Marino)
    • 2006 (Gran Premio di San Marino)

Come si può notare, Michael Schumacher è stato il pilota che ha regalato il maggior numero di successi alla Scuderia Ferrari a Imola, con ben 6 delle 8 vittorie totali. 

La sua ultima vittoria su questo circuito nel 2006 segna anche l'ultima affermazione della Rossa a Imola prima del suo più recente ritorno nel calendario.

L'Autodromo, infatti, ha avuto un lungo periodo di assenza tra il 2007 e il 2019, una cancellazione forzata nel 2023 per motivi di emergenza e ora una nuova esclusione adesso, a partire dal 2026.

Purtroppo la notizia era anche nell'aria, ma se addirittura si stanziano miliardi, sei propenso a credere anche al primo buffone che incontri, specialmente se si spaccia per Ministro....
Ah... no cazzo! Quello è ministri veramente.....
Cazzo! Ministro veramente?????

La vicenda di Imola, con il suo epilogo inatteso e l'annuncio politico prematuro, diventa un triste esempio di come le dinamiche sportive internazionali possano superare le aspettative e le promesse nazionali, lasciando un'amara sensazione di occasione persa e di una "figura di merda" difficile da dimenticare.

E' anche vero, però, che parliamo di chi ci è abituato.....

Da quando Matteo Salvini ha assunto l'incarico di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, la sua gestione è stata oggetto di diverse critiche e ha visto emergere alcune problematiche e fallimenti.

Ecco alcuni esempi:


1. La Vicenda del Gran Premio di Imola

Quella del Gran Premio di Formula 1 a Imola è solo quella più recente e, come abbiamo già visto, ha generato forti polemiche sulla tempestività e l'accuratezza delle informazioni divulgate.


2. Disservizi e Caos nel Settore Ferroviario

Un altro fronte di critiche riguarda i disservizi e i ritardi nel trasporto ferroviario. 
In diverse occasioni, si sono registrati guasti e caos che hanno bloccato treni e causato disagi significativi ai pendolari e ai viaggiatori. 
Le opposizioni hanno spesso puntato il dito contro la gestione del Ministero, mentre il MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha talvolta replicato attribuendo la colpa a "decenni di disinteresse, mancati investimenti e no ideologici", sostenendo di star moltiplicando gli sforzi per invertire la tendenza. Nonostante le rassicurazioni, i problemi sulla rete ferroviaria continuano a essere un tema caldo.


3. Le Polemiche sul Ponte sullo Stretto di Messina

Il Ponte sullo Stretto di Messina è un progetto che Salvini ha fortemente rilanciato e sostenuto, definendolo una priorità. Tuttavia, il percorso per la sua realizzazione è stato costellato di polemiche e criticità:

  • Costi e coperture finanziarie: Sono emerse discrepanze tra le cifre annunciate dal Ministro e quelle presenti nei documenti ufficiali riguardo ai costi complessivi dell'opera e alla destinazione dei fondi.
  • Problemi progettuali e ambientali: Il progetto ha ricevuto critiche per potenziali impatti ambientali e per la gestione della documentazione, con richieste di chiarimenti e integrazioni da parte del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e con espositi presentati da residenti.
  • Critiche sull'effettiva necessità: Permane il dibattito sull'opportunità di un investimento così imponente rispetto ad altre priorità infrastrutturali del Paese.

4. La Gestione delle Concessioni Autostradali

Anche la gestione delle concessioni autostradali è stata sotto esame. 
Una relazione riservata della stessa commissione del Ministero delle Infrastrutture, citata dalla stampa, avrebbe evidenziato "chiare manifestazioni di inadeguatezza dei sistemi adottati nella gestione delle infrastrutture", riferendosi alla vigilanza e alle manutenzioni, alcune delle quali sarebbero state "spacciate per investimenti". 
Questo ha sollevato dubbi sull'efficacia del controllo del Ministero sulle società concessionarie.

5. Altre Criticità e Promesse

A ciò si aggiungono altre questioni che hanno generato dibattito o lentezze:

  • Riforma del settore autostradale: Annunciata ma con progressi non sempre percepiti.
  • Crisi idrica: Nonostante gli annunci di investimenti per 3 miliardi, la gestione delle risorse idriche e degli interventi sulle dighe rimane un tema complesso e con rallentamenti.
  • Riforme burocratiche: Alcune iniziative, come il "DL Salva Casa" per semplificare le pratiche edilizie, sono state presentate con l'intento di tagliare la burocrazia, ma il loro impatto e la piena attuazione sono ancora in fase di valutazione.
Potremmo continuare all'infinito, specialmente se ci mettessimo anche le altre esperienze politiche.
Ma, In sintesi, la gestione di Salvini al MIT è stata caratterizzata da un forte impulso comunicativo sui grandi progetti e sulle riforme, ma ha dovuto affrontare critiche su disservizi quotidiani, sulla trasparenza dei costi di opere ambiziose e su episodi che hanno messo in discussione l'effettiva realizzazione di quanto annunciato.

Insomma, non ne ha mai azzeccata una.

Non sarebbe meglio ripristinare Imola e cancellare Salvini?

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