Le cose non sono mai quello che sembrano ©. Clicca sull'immagine.

Le cose non sono mai quello che sembrano ©.           Clicca sull'immagine.
Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

La Grande Beffa dell'Acqua: Tra Diluvi Inascoltati e Siccità Preannunciata, un Paese Alla Deriva, in riserva? Non per colpa mia.... Nessuna preoccupazione per risolvere il problema, solo chiedere...



L'inerzia politica passiva di fronte all'abbondanza idrica invernale prepara il terreno per la prossima emergenza estiva, mentre le infrastrutture necessarie restano un miraggio, condannando l'Italia a un ciclo vizioso di crisi e sprechi.



Il sipario si sta alzando sull'ennesima estate italiana, e con essa risuona il solito, inquietante refrain che ormai conosciamo a memoria: 
"Dobbiamo centellinare l'acqua, siamo a secco!"
Un allarme che, purtroppo, non sorprende più nessuno, ma che suona come una beffa amara per chi ha assistito, impotente e frustrato, allo spettacolo di un inverno in cui il cielo ha riversato sulla Penisola piogge copiose, incessanti, a tratti devastanti. 
Un'abbondanza idrica che, anziché essere trasformata in risorsa preziosa e strategica, è stata lasciata scorrere via, inutilizzata, verso il mare o dispersa nel terreno, rivelando una cronica e imperdonabile miopia gestionale che affligge il nostro Paese da decenni.

SIAMO IN RISERVA
Le nostre fonti si stanno riducendo a causa della scarsità di precipitazioni
ma su che cazzo di pianeta avete vissuto fino ad ora?
Avete fatto il copia ed incolla da una delibera africana?
Cambiate spacciatore e mettetevi a lavorare!

A prescindere che AQP sia ogni giorno in campo per migliorare l'efficienza della rete.
Non è quello il punto 

Per mesi, in molte regioni, l'acqua è caduta quasi quotidianamente, ingrossando fiumi, allagando campi e strade, causando disagi e, in alcuni casi, danni ingenti. 
Paradossalmente, questa che avrebbe potuto essere una manna dal cielo – un'opportunità aurea per ricaricare falde acquifere svuotate da anni di aridità, per riempire invasi e bacini, per preparare il terreno alla stagione più calda – è stata quasi trattata come un problema da subire passivamente. 

Durante quel periodo di abbondanza, non solo io ho bestemmiato tutti i giorni che ho dovuto lavorare sotto la pioggia, ma il silenzio delle istituzioni è stato assordante. 
Nessuna iniziativa concreta è stata annunciata, nessun progetto di vasta scala è stato lanciato per catturare e immagazzinare quei miliardi di metri cubi d'acqua che avrebbero potuto rappresentare una scorta vitale e un baluardo contro le future siccità.
Neanche è stato pensato niente, semplicemente tutti se ne sono fottuti.

Un'Inerzia Istituzionale Inaccettabile e le Sue Conseguenze

La passività è stata la cifra dominante. 
Non un singolo annuncio dall'Acquedotto, la principale azienda di gestione idrica, nessun piano strategico a medio-lungo termine dal Governo centrale, e nemmeno un accenno di iniziativa dalle amministrazioni locali si è levato per affrontare il problema della raccolta e conservazione di questa risorsa fondamentale. 
È come se si preferisse ignorare il surplus di oggi per poter poi denunciare con toni drammatici l'emergenza di domani, perpetuando un ciclo vizioso di inazione e crisi.

L'assenza di nuove dighe, l'inadeguatezza di quelle esistenti, la scarsità di bacini di raccolta efficienti e la totale mancanza di sistemi avanzati per il recupero delle acque piovane da destinare all'agricoltura (settore che più di tutti soffre la siccità), all'industria o all'uso civile, grida vendetta. 

Ogni goccia persa non è solo acqua che se ne va, ma un costo economico, un danno ambientale e un fallimento nella pianificazione per garantire la sicurezza idrica del Paese. 
Il paradosso è stridente: 
ci si lamenta della sete imminente e si minacciano razionamenti, mentre si è lasciata scivolare via l'acqua in eccesso, quasi fosse un fastidio piuttosto che una benedizione divina.


La Responsabilità Politica: Tra Slogan Votazioni e Mancanza di Strategia Strutturale

Questa inerzia non è frutto del caso, ma di una chiara e preoccupante mancanza di visione strategica e di volontà politica
Anni di dibattiti, summit e tavoli tecnici non sono riusciti a produrre un piano nazionale di gestione delle risorse idriche che sia all'altezza delle sfide climatiche che ci attendono, e che sono ormai una realtà tangibile. 
Adesso mancano pure quelli.
Sembra che la classe dirigente preferisca ricorrere a slogan e appelli al civismo solo quando il problema è già conclamato, piuttosto che investire in infrastrutture e politiche lungimiranti che potrebbero trasformare il "problema piogge" in una "soluzione idrica" duratura.

La gestione dell'acqua in Italia è un esempio lampante di come l'approccio reattivo prevalga su quello proattivo. 
Si interviene in emergenza, si stanziano fondi quando i danni sono già fatti, ma si fatica a implementare strategie preventive e infrastrutturali che possano mettere il Paese al riparo dai capricci del clima. Questa incapacità di guardare oltre l'orizzonte immediato è un lusso che l'Italia, un paese fragile dal punto di vista idrogeologico, non può più permettersi.


Un Appello per il Futuro: Dalle Parole ai Fatti

È tempo di smetterla con gli allarmi a posteriori e iniziare a pretendere azioni concrete e preventive. L'acqua piovana non è un problema da cui difendersi, ma una risorsa da gestire con intelligenza e lungimiranza. 

Risparmiare acqua oggi significa preservarla per domani?
Certo.....

Fai anche tu la tua parte, ho sempre pensato:
Giusto!

Eeee.... però in questa frase c'è "ANCHE" non "solo tu la tua parte" e chi viene pagato per fornire dei servizi se ne fotte allegramente. 

Ed è possibile che non ci sia qualcosa che si possa finanziare con il PNRR?
O questo serve solo per spendere "per forza" in altri ambiti o per dare uno stipendio al formatore del caso?

I progetti del PNRR devono dimostrare di generare benefici concreti e misurabili. 
Nel caso della raccolta dell'acqua piovana, ad esempio, si potrebbe evidenziare il risparmio idrico, la riduzione dei costi per l'approvvigionamento o la mitigazione dei rischi idrogeologici.

E invece nulla di nulla....

E vai con ....

LE 5 BUONE PRATICHE

Mentre ti radi o ti lavi i denti, chiudi il rubinetto
Anzi raditi a secco, così dimostri di essere un vero duro, 
i denti lasciali così .... chè tanto devi mangiare di nuovo.

Meglio la doccia di un bagno in vasca
oppure con il lavaggio a secco nemmeno ti bagni, d'estate vai al mare

Per lavare i piatti riempi il lavello
e conserva l'acqua per i piatti di domani

Innaffia le piante di sera 
Questo perché offre diversi vantaggi significativi per la salute delle piante e per l'efficienza 

Per lavare l'auto bastano 2 secchi d'acqua
Se u cazz! .... io ho 5 metri di Astronave Enterprise

E voi avete sprecato più acqua del diluvio universale pensate di cavarvela con 5 minuti di "rabbineria" del rubinetto di casa mia?

Se le nostre istituzioni non riescono a cogliere questa semplice verità, la prossima volta che ci chiederanno di chiudere il rubinetto per salvare l'Italia dalla siccità, la domanda sorgerà spontanea e legittima: avete davvero fatto la vostra parte per non farci arrivare a questo punto? 
Avete raccolto l'acqua quando c'era? 

Assolutamente no! Non ci avete nemmeno pensato!

La grande beffa dell'acqua rischia di trasformarsi, in mancanza di interventi seri e tempestivi, in una tragedia senza ritorno per il nostro Paese.

Datevi da fare! Andate a lavorare e fate qualcosa di concreto
E poi parliamo della barba o della doccia, del lavello o del cesso.

Non è colpa mia e non lo sarà, malgrado qualsiasi decisione possa prendere riguardo all'acqua che io pago e che utilizzo.

Non potete lavarvi la coscienza con l'acqua che eventualmente risparmio io...

Commenti

IL LIBRO DI MANCIO !!!

IL LIBRO DI MANCIO !!!
Le cose non sono mai quello che sembrano ©

© Copyright 2013 Mancio Mario Ruggiero

ACQUISTA SU

- www.ilmiolibro.it

ACQUISTA ORA: CLICCA QUI!!!

- La Feltrinelli (librerie e/o sito)

- Cartolandia Mola

(Via S.Chiara, 5 - Mola di Bari)

- Francesco Basile Strumenti Musicali

(Via Matteotti, 14 - Taranto )

- Stores esterni (amazon,Apple, Kobo, ecc.)

(versione cartacea Isbn: 9788891066589

ebook Isbn: 9788891066824)

CLICCA "MI PIACE" sulla pagina:

Le cose non sono mai quello che sembrano

www.facebook.com/lecosenonsonomaiquellochesembrano

Puoi acquistare il libro anche dalla stessa pagina facebook:

Clicca QUI: Acquista ora !!!

Top 10 (gli articoli più letti di sempre)