10 febbraio 2024 - Compagnia Artemisia Teatro in “ RICCARDO III “ di William Shakespeare, adattamento Ernesto Marletta - Teatro Angioino - Mola.
TEATRO ANGIOINO – MOLA di Bari
XXIII STAGIONE di PROSA 2023/24
La Compagnia Teatro d'Oggi, per la XXIII Stagione di Prosa del Teatro Angioino di Mola di Bari 2023/24, con la direzione artistica di Francesco Capotorto, presenta:
sabato 10 febbraio 2024 h.21 la Compagnia Artemisia Teatro in
“ RICCARDO III “ di William Shakespeare, adattamento Ernesto Marletta.
Con Ernesto Marletta, Enrico Milanesi Amendoni, Luca Amoruso, Maria Pina Guerra, Pino Matera, Maria Passaro, Mariella Lippo, Vincenzo Raguseo. Regia Ernesto Marletta
Con Ernesto Marletta, Enrico Milanesi Amendoni, Luca Amoruso, Maria Pina Guerra, Pino Matera, Maria Passaro, Mariella Lippo, Vincenzo Raguseo. Regia Ernesto Marletta
Di conseguenza dobbiamo aspettarci che questo sia rappresentato anche nell'arte che di tanto in tanto si trova quasi costretta ad abbandonare i concetti di albero della vita, Peter pan, Il piccolo principe, ecc....
Sia per esplorare altri aspetti dell'animo umano che per darsi un contegno di credibilità a 360°.
Ci sono individui che per conquistare il potere sarebbero disposti a tutto.
Riccardo III, è sicuramente uno di questi.
Attraverso il racconto di un sovrano efferato e ambizioso e della sua inesorabile disfatta, Shakespeare descrive il desiderio spasmodico di potere che attanaglia l’animo umano, e le conseguenze nefaste di una smisurata volontà di riscatto. La scelleratezza di Riccardo III, come nel Macbeth, è però esaltata, enfatizzata, resa un prototipo, anche al fine di aumentare l'effetto drammatico.
Attraverso il racconto di un sovrano efferato e ambizioso e della sua inesorabile disfatta, Shakespeare descrive il desiderio spasmodico di potere che attanaglia l’animo umano, e le conseguenze nefaste di una smisurata volontà di riscatto. La scelleratezza di Riccardo III, come nel Macbeth, è però esaltata, enfatizzata, resa un prototipo, anche al fine di aumentare l'effetto drammatico.
Dunque toccherà anche allo spettatore dismettere i panni di piloti di fuoriserie ed accontentarsi della più utilitaria delle Ford, in quanto a bontà d'animo.
È chiaro che più sono netti il bianco ed il nero e più assumono importanza anche gli altri colori che esistono nella scala cromatica della vita e, come un questo caso nel racconto.
Quindi capovolgeremo in maniera assoluto in "Don't stop" alla Easy funk?
Non è detto, perché spesso la negatività affascina di più della positività.
Sin dalle prime battute, infatti, Riccardo III stabilisce con gli spettatori un rapporto privilegiato; li mette a conoscenza dei suoi piani, delle sue strategie, appalesa il proprio intento: la conquista del potere ad ogni costo.
Quando però è in presenza degli altri personaggi, egli sa mascherare bene le proprie finalità malvagie e, come attore navigato, recita la parte della persona amica, timorata di Dio, proprio quando trama i delitti più atroci, splendido seduttore, con abilità manipola le debolezze altrui per farne gli strumenti della propria scalata al trono.
Ed è proprio la sua capacità istrionica, nutrita da quell’ironia maligna, da quello spirito beffardo e crudele, che costituisce la caratteristica psicologica del protagonista del Riccardo III di William Shakespeare.
In definitiva, Riccardo III rappresenta l’essenza del potere spietato, il simbolo dell’uomo che punta l’obiettivo con determinazione, senza umani cedimenti, con la capacità, sublime sensazione, di compiere le proprie malefatte, divertendosi.
La riduzione portata in scena dalla Compagnia Artemisia Teatro, focalizza la figura di Riccardo III nel rapporto con alcuni dei tanti personaggi previsti nel testo originale, che sicuramente costituiscono il fulcro narrativo del dramma.
Indubbia è la valenza delle figure femminili che sono sopravvissute ai massacri compiuti da Riccardo III, con cui lo stesso sviluppa un rapporto segreto, intimo, provocando così la loro attenzione.
La regia cala la vicenda narrata da Shakespeare in una dimensione decontestualizzata rispetto all’epoca di riferimento storico, senza però snaturare i profili stilistici che connotano l’opera nel suo complesso.
La scenografia essenziale, costituita da una serie di pedane a simboleggiare il trono, rappresenta metaforicamente l’ascesa al potere di Riccardo III, sui cui piani intermedi si snoda la vicenda fino al suo estremo epilogo.
I costumi, dai toni scuri ma sobri nella linea, definiscono con efficacia i contorni delle atmosfere cupe, intime, spesso crudeli, entro cui si consuma la tragedia di RICCARDO III.
Sipario h.21. Info e prenotazioni, c/o botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari, tel.0804713061 ; whatsapp 3496061378.
Commenti