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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Duran Duran: Oltre Quattro Decenni di Stile, Suono e Impatto Culturale - (Road to Bari's DD Live on June 18, 2025 - Episode 1)



Da pionieri del New Romantic a icone globali, come la band di Birmingham ha ridefinito il pop e continua a sorprendere.

Nel vasto panorama musicale, poche band possono vantare un percorso così longevo, influente e camaleontico come quello dei Duran Duran. 

Fondati nel 1978 a Birmingham da Nick Rhodes e John Taylor, presto affiancati da Simon Le Bon,  Roger Taylor ed Andy Taylor, non erano solo musicisti, ma veri e propri catalizzatori di un'era. 

Emersero come i volti del movimento New Romantic, un connubio perfetto di musica, moda e arte visiva che li distinse nettamente nel panorama dell'epoca. 
Il loro sound, un'alchimia unica di pop sintetico, funk contagioso, atmosfere new wave e sensibilità rock, li catapultò in vetta alle classifiche mondiali, guidando la celebre "Second British Invasion" che conquistò gli Stati Uniti.

Ma i Duran Duran non si limitarono a creare hit. Furono pionieri assoluti nell'arte del videoclip musicale. 
In un'epoca in cui MTV stava nascendo, loro ne definirono l'estetica. 
I loro video non erano semplici promozioni, ma veri e propri cortometraggi cinematografici, spesso girati in location esotiche come Sri Lanka ("Hungry Like the Wolf"), Antigua ("Rio") o lo yacht su cui si girò "Girls on Film". 

Questi lavori, diretti da menti visionarie come Russell Mulcahy, elevano il videoclip a forma d'arte, raccontando storie, creando immaginari e trasformando la band in vere e proprie icone di stile. 

Spesso, però, un successo commerciale dirompente, unito a un'immagine forte e riconoscibile, può finire per oscurare la profondità artistica di una band.

I Duran Duran sono stati un fenomeno di costume quasi senza precedenti, e l'isteria collettiva generata da brani come "Save a Prayer" o "The Reflex" ha spesso portato a etichettarli superficialmente. 

Il paragone con le future "boy band" create a tavolino è calzante e rivela una certa miopia critica del tempo. 
Mentre band come i Take That o i Backstreet Boys venivano effettivamente costruite attorno a un'immagine predefinita e a sonorità catchy ma non sempre innovative, i Duran Duran di Birmingham avevano una sostanza artistica ben più complessa e radicata.

La loro abilità nel combinare il pop più accattivante con elementi new wave, funk e persino sonorità più sperimentali li ha sempre contraddistinti. 

La presenza di brani "dark", quasi inquietanti, nei loro album. 
Pezzi come "The Chauffeur" o "Shadows on Your Side" (o se pensiamo a brani successivi con un'atmosfera più cupa) mostrano una versatilità tematica e sonora che andava ben oltre l'immagine patinata dei "bellocci". 
Questa capacità di esplorare le sfaccettature più malinconiche o introspettive dell'animo umano è proprio ciò che li rende una band a tutto tondo, non riducibile a un mero fenomeno pop.

Non si può negare che l'aspetto visivo e il carisma dei membri, in particolare di Simon Le Bon e John Taylor o il "controller" Nick Rhodes, abbiano giocato un ruolo cruciale nel loro successo iniziale. 
Erano maestri nell'utilizzo dei videoclip, che all'epoca stavano diventando uno strumento potentissimo, elevando il concetto di "band televisiva" a un nuovo livello. 
Ma se non ci fosse stata una solida base musicale e testuale, non staremmo parlando di una band ancora in attività a distanza di oltre quarant'anni.

La longevità dei Duran Duran è la prova più eloquente della loro profondità. 
Hanno saputo evolversi, sperimentare, affrontare cambi di formazione e ritornare con album di successo, mantenendo una coerenza artistica pur adattandosi ai tempi. 
Questo è il segno distintivo delle grandi band, quelle che non si limitano a cavalcare l'onda del momento, ma che hanno qualcosa di duraturo da dire.

Purtroppo devo dire che quello che ho appena finito di descrivere come atteggiamento verso i Duran Duran accade soprattutto in Italia.
È frustrante constatare come ancora oggi, a distanza di decenni, si tenda a ricadere negli stereotipi legati a fenomeni effimeri come la "febbre" per Simon Le Bon o il legame con la cultura dei "paninari". 

Proprio per quello che ho detto descrivendo il lato artistico ed anche contestuale, riguardante la loro formazione e crescita, i Duran Duran, in realtà, avevano poco a che spartire concettualmente con quel mondo, pur essendone diventati un'icona involontaria per una certa fetta di pubblico.

La mia riflessione è un invito a guardare oltre la superficie, a non essere vittime di etichette affrettate e a riconoscere il vero valore artistico di una band che ha saputo lasciare un'impronta profonda nella storia della musica pop-rock, ben oltre la dimensione del fenomeno di costume. 

La loro musica è un viaggio complesso e sfaccettato, che merita di essere apprezzato per la sua integrità e innovazione, non per le derive superficiali di una certa ricezione popolare.

È tempo di riconoscere che la percezione passata, specialmente in Italia, ha spesso rappresentato un "abbaglio" che ha sottovalutato la vera portata artistica dei Duran Duran.

Con oltre 100 milioni di dischi venduti, innumerevoli premi e una capacità innata di reinventarsi senza mai tradire la propria essenza, i Duran Duran non sono solo un gruppo musicale, ma un fenomeno culturale che continua a ispirare e affascinare generazioni. 

La loro storia è una testimonianza della capacità di evolversi, mantenere la propria integrità artistica e rimanere sempre un passo avanti.

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Road to Bari's DD Live 
on June 18, 2025:👇🏼

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