Israele indecente su tutti i fronti, Raid Notturno al Largo di Gaza: La Nave della Freedom Flotilla Intercettata e il Suo Equipaggio "Rapito"
La Madleen, con a bordo attivisti tra cui Greta Thunberg, abbordata dall'esercito israeliano mentre tentava di rompere l'assedio umanitario. Sale la tensione internazionale e si moltiplicano gli appelli per la liberazione.
Nelle ultime ore, le acque al largo di Gaza sono state teatro di un evento che sta sollevando ondate di indignazione internazionale.
La nave "Madleen" della ONG Freedom Flotilla, carica di aiuti umanitari e con a bordo dodici attivisti disarmati – tra cui la nota figura di Greta Thunberg – è stata intercettata e abbordata in un'operazione notturna dall'esercito israeliano.
L'equipaggio è stato prelevato con la forza, in un'azione che gli organizzatori e molti osservatori definiscono senza mezzi termini come un "rapimento" e un "crimine di guerra".
La vicenda ha avuto inizio con un perentorio ordine da parte del Ministro della Difesa israeliano Katz, che intimava alla nave di "tornare indietro", dichiarando l'intenzione di fermare il convoglio con ogni mezzo necessario.
Più che un semplice ordine, le parole del ministro sono state percepite come una vera e propria minaccia, un'intimidazione diretta a chi osava sfidare il blocco imposto a Gaza.
Secondo quanto riportato dagli attivisti e confermato da fonti vicine all'organizzazione, l'operazione israeliana si è svolta in più fasi: prima uno "sciame di droni urticanti" sul ponte della nave, seguito da un ultimatum e infine l'irruzione armata degli uomini dell'IDF.
Molti analisti e giuristi internazionali stanno già definendo l'abbordaggio e il prelievo dell'equipaggio come un grave precedente e un potenziale crimine di guerra, che si aggiunge a una lunga lista di accuse rivolte al governo israeliano e al suo leader, Benjamin Netanyahu.
La vicenda della Madleen solleva interrogativi cruciali sulla legalità e la legittimità delle azioni israeliane in un contesto di conflitto, e sulla responsabilità delle nazioni che, pur riconoscendo i principi del diritto internazionale, sembrano reticenti nell'applicare pressioni concrete.
Gli attivisti della Freedom Flotilla, che con il loro gesto hanno dimostrato un eroismo fuori dal comune, rischiano la propria vita senza alcuna protezione o sostegno governativo.
La vergogna, come sottolineato, non è più un sentimento sufficiente.
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