Bufera sul noto chef Paolo Cappuccio: Annuncio di Lavoro Discriminatorio Scatena l'Indignazione.
Uno chef stellato in Trentino finisce nella bufera per un post su Facebook che esclude esplicitamente "comunisti/fancazzisti" e "persone con problemi di orientamento sessuale" dalle selezioni per il suo locale a 4 stelle.
Un vero e proprio vespaio di polemiche è stato sollevato da Paolo Cappuccio, chef rinomato con un 4 stelle in Trentino, a seguito di un annuncio di lavoro pubblicato su Facebook che escludeva esplicitamente diverse categorie di persone, scatenando un'ondata di indignazione e reazioni accese.
L'annuncio, destinato a coprire tre posizioni all'interno della sua struttura, specificava senza mezzi termini i requisiti negativi per i potenziali candidati.
Tra le persone "escluse a prescindere", Cappuccio ha elencato: "Comunisti/fancazzisti" e "Persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale (non è chiaro quale problema)".
Ha poi concluso la sua singolare richiesta con l'affermazione: "Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale… ben volentieri".
La gravità delle affermazioni risiede nella chiara discriminazione basata su orientamento politico e sessuale, oltre che su presunti problemi di dipendenza, contravvenendo ai principi fondamentali di uguaglianza e non discriminazione sul luogo di lavoro, tutelati dalla legge italiana.
L'annuncio ha rapidamente fatto il giro del web, generando una valanga di commenti negativi e critiche feroci.
Invece di scusarsi o ritirare le sue affermazioni, Cappuccio ha rincarato la dose, presentandosi come vittima di quella che ha definito la "dittatura del politicamente corretto".
La vicenda ha alimentato un dibattito acceso sul tema della libertà di espressione e dei limiti della stessa, soprattutto quando questa sconfina nella discriminazione.
Molti utenti e opinionisti hanno sottolineato come un annuncio di questo tipo, in un "Paese normale", dovrebbe portare non solo all'assenza di candidati, ma anche a un boicottaggio delle prenotazioni nel locale dello chef.
Allo stesso tempo, la vicenda ha messo in luce anche le reazioni di coloro che hanno difeso lo chef, richiamando slogan come "Non si può più dire niente…" o l'erronea interpretazione che "Nel suo locale assume chi vuole".
Quest'ultima argomentazione è particolarmente fuorviante, in quanto le assunzioni sul luogo di lavoro sono regolamentate da leggi antidiscriminatorie che impediscono l'esclusione di candidati sulla base di caratteristiche personali non rilevanti per le mansioni da svolgere.
Al momento, non risultano ulteriori comunicazioni ufficiali da parte dello chef Cappuccio né prese di posizione da parte delle autorità competenti in merito alla legittimità di tale annuncio.
La vicenda continua a tenere banco, sollevando interrogativi importanti sui valori che guidano il mondo del lavoro e la società in Italia.
Il problema è che questa faccia è convinta di essere normale e siccome il mondo si sta imbastardendo in questa direzione, diventerà questa la "normalità" (ammesso che la normalità esista).
Di conseguenza bisogna sottolineare quanto faccia schifo una cosa del genere affinché tutti i normodotati che esistono ancora non restino sempre meno.
Tra qualche tempo idioti del genere c'è li ritroveremo nella lista della Lega e al governo come un Salvini o un Vannacci qualunque?
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