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La Contraddizione dell'Intelligence Israeliana: Un Enigma da Chiarire. E se Netanyahu si fosse attaccato da solo?



Se il Mossad eccelle all'estero, perché il 7 ottobre è stato colto di sorpresa? La domanda scomoda di Corrado Augias mette a nudo un paradosso inquietante.


Nonostante a me non piacciano i proverbi ed i modi di dire, vado a prendere queste espressioni, in questo caso per introdurre un argomento talmente ovvio, ma che diventa una notizia, visto che in pochi si lasciano andare, alcune volte, di fronte ad accadimenti che coinvolgono quella che impropriamente definiamo solo politica estera.

Il detto popolare che descrive una situazione in cui tutti sanno una cosa ma nessuno la dice apertamente è "l'elefante nella stanza".

Questa espressione viene usata per indicare una verità evidente, un problema o un argomento importante che tutti i presenti conoscono bene, ma che nessuno vuole affrontare o menzionare. È come se ci fosse un "elefante" talmente grande da essere impossibile da ignorare, eppure tutti fanno finta di non vederlo, spesso per imbarazzo, disagio o convenienza.

Un'altra espressione simile, anche se con una sfumatura leggermente diversa – più focalizzata sul fatto che un segreto sia già di dominio pubblico – è il "segreto di Pulcinella". Quest'ultima si riferisce a qualcosa che dovrebbe rimanere un segreto ma che, in realtà, è già noto a tutti.

Di conseguenza la Domanda di Corrado Augias getta un'Ombra inquietante sui Servizi Segreti Israeliani e sulla "politica" della stessa nazione.

Durante l'evento "Repubblica delle Idee", il noto giornalista Corrado Augias ha sollevato un interrogativo che, nella sua semplicità, si rivela di fondamentale importanza e getta un'ombra inquietante sull'efficienza dei servizi segreti israeliani. 

La domanda di Augias non è un'accusa né un'insinuazione, ma una legittima e necessaria richiesta di chiarezza che solo un bravo giornalista, come lui, sa porre.

"Ma, scusate, mi chiedo: se i servizi segreti israeliani sono in grado di condurre e portare a termine un'operazione di tale sofisticata perfezione, rischiosa, in territorio nemico, come quella fatta in Iran, perché il 7 ottobre 2023 quello stesso servizio segreto si è fatto sorprendere da quell'azione criminale?". 

Questa è la perplessità di parecchi, ma espressa dal giornalista, diventa un dubbio che risuona con forza nel dibattito pubblico.

L'operazione a cui Augias si riferisce è presumibilmente quella che ha portato alla distruzione di un drone iraniano avanzato nel maggio 2024, un'azione complessa e audace che ha dimostrato una notevole capacità operativa e informativa da parte dell'intelligence israeliana.

O le presunte notizie in base ai movimenti iraniani che hanno scatenato l'ultima offensiva.

Se agenzie come il Mossad e lo Shin Bet sono capaci di colpire con precisione chirurgica in profondità nel territorio nemico, come è possibile che siano state colte di sorpresa da un attacco come quello di Hamas del 7 ottobre 2023?

L'attacco di Hamas, che ha causato la morte di oltre 1.200 persone e il rapimento di centinaia di ostaggi, ha rappresentato un fallimento di intelligence senza precedenti per Israele. Nonostante la vasta rete di informatori e le avanzate capacità di sorveglianza, l'intelligence israeliana non è riuscita a prevedere l'entità e la portata dell'offensiva. 

Molti analisti e commentatori hanno già espresso perplessità simili a quelle di Augias, sottolineando come sia difficile conciliare l'immagine di un'intelligence onnisciente con la realtà di una falla così clamorosa.

Diverse teorie sono state avanzate per spiegare questa discordanza. 
Alcuni suggeriscono che vi sia stata una sottovalutazione deliberata delle capacità di Hamas, o una convinzione errata che il gruppo non avesse la volontà di lanciare un attacco su così vasta scala. 
Altri puntano il dito su una possibile eccessiva focalizzazione su minacce percepite come più strategiche, come il programma nucleare iraniano, a scapito della sorveglianza delle attività di gruppi come Hamas. 
Non è da escludere nemmeno l'ipotesi di un errore umano o di una serie di segnali ignorati o mal interpretati.

La domanda di Corrado Augias è cruciale perché tocca un nervo scoperto: 
la fiducia nell'efficacia e nell'affidabilità dei servizi segreti. 
In un contesto geopolitico così complesso e volatile, la capacità di prevenire attacchi e proteggere i propri cittadini è di primaria importanza. 

La risposta a questa domanda non è semplice e probabilmente richiederà indagini approfondite e una dolorosa autoanalisi da parte delle istituzioni israeliane. 

Ci sono anche teorie che descrivono, all'epoca dei fatti Netanyahu come uomo politico finito e pronto ad essere rimpiazzato in un modo o nell'altro ed invece questa vicenda ha ridato a lui potere e consenso e permesso il proseguimento della sua esistenza nel ruolo che non avrebbe voluto abbandonare.

Quindi si sarebbe attaccato da solo per poter reagire?
Beh... In questo momento ed alla luce di tutto quello che è accaduto e sta accadendo non mi stupirei di niente.

Ma, come sottolinea Augias, porre la domanda, ed io aggiungo qualsiasi domanda, è il primo passo per cercare la verità.

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