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Mola di Bari dice basta al disagio giovanile: nasce una rete per il futuro della città

 


Amministrazione, forze dell'ordine, scuole e associazioni unite per costruire alternative e promuovere la legalità dopo i recenti fatti di cronaca.

La comunità di Mola di Bari si stringe per affrontare con decisione il crescente fenomeno del disagio giovanile. 

A seguito di recenti fatti di cronaca che hanno scosso il territorio, giovedì 12 giugno si è tenuto un primo, fondamentale incontro presso i Locali Pista, adiacenti al Castello Angioino Aragonese.

L'obiettivo è chiaro: costruire una rete solida e sinergica che coinvolga tutte le forze attive del territorio per prevenire il degrado e offrire ai giovani nuove opportunità.

L'iniziativa, promossa dall'Amministrazione Comunale, ha visto una partecipazione trasversale e sentita. 
Erano presenti il vicesindaco Angelo Rotolo, gli assessori Lea Vergatti (Politiche Sociali), Marco Ungaro (Politiche Giovanili) e Mariagrazia Delcane (Bilancio), oltre al presidente del Consiglio Comunale Nicola Tanzi e diversi consiglieri. 
Al tavolo di confronto si sono uniti i rappresentanti delle Forze dell'Ordine, delle Associazioni, degli Enti del Terzo Settore, delle Parrocchie e degli istituti scolastici cittadini.

Durante l'incontro è emersa con forza la necessità di un cambio di passo per Mola di Bari, un territorio che, secondo diverse voci, mostra segnali di "anarchia" diffusa, con comportamenti incivili che vanno dall'abbandono dei rifiuti al parcheggio selvaggio, fino ad alcuni episodi che possiamo considerare la degenerazione delle cattive abitudini.

Possiamo dire che il grado di civiltà di un contesto sociale si misura anche dall'ambiente e dal senso civico dei suoi abitanti e possiamo  evidenziare come la mancanza di controlli e sanzioni stia permettendo la diffusione di "cattive pratiche" che vengono imitate anche dai visitatori.

La proposta di molti è chiara: potenziare il controllo del territorio e sanzionare severamente i trasgressori. 
È fondamentale che le istituzioni facciano sentire la loro presenza, non solo scoraggiando i comportamenti negativi ma anche incoraggiando le buone pratiche.

Io credo, però, che la repressione non basti. 
Sarebbe necessario spingere la gente in altre direzioni, offrendo alternative valide al degrado e alla "brutta inerzia delle cose". 
Le associazioni locali devono essere chiamate a svolgere un ruolo cruciale, animando il territorio in modo sano e partecipato. 
Un punto dolente, infatti, a mio parere,  è la scarsa vitalità di Mola in alcune ore della giornata, che rende alcune zone un terreno fertile per attività illecite. 
La soluzione proposta è tenerla viva e aperta ad ogni tipologia di persone.

Un'idea potrebbe essere la riapertura e rivitalizzazione degli spazi pubblici. 
Dal Castello Angioino Aragonese alla Casa delle Culture, dagli impianti sportivi alle scuole, ecc.. ogni luogo deve diventare un polo di attrazione, offrendo ai giovani alternative valide e allettanti. 
L'obiettivo è quello di creare una idea complessiva della qualità della vita che faccia sentire i molesi orgogliosi di vivere a Mola.

Oggi alcuni 'giocano a Gomorra' e fondamentalmente gli viene permesso dalla mancanza di controlli, e anche dal fatto che si possa agire nel nulla più assoluto, un concetto che sottolinea come la cronaca possa essere evitata e prevenuta.

L'assessora alle Politiche Sociali, Lea Vergatti, ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione e la ricchezza di spunti emersi. 
"Il valore della rete e dello scambio delle informazioni e delle conoscenze diventa fondamentale per tracciare una nuova road map che possa aiutarci a raggiungere gli obiettivi prefissati, assieme a tutto quello che l'Amministrazione quotidianamente mette in campo in ambito sociale e della prevenzione", ha dichiarato.

Tanti i contributi emersi dagli interventi dei partecipanti, in un contesto di grande collaborazione che rappresenta una base strategica già significativa. 
Il tavolo si è aggiornato a luglio per la condivisione di un percorso che esalti e metta in sinergia le competenze di ognuno.

Nonostante alcuni cittadini abbiano lamentato di essere venuti a conoscenza dell'incontro a cose fatte, l'auspicio è che le prossime tappe di questa preziosa iniziativa di interesse pubblico siano più accessibili. 

L'augurio è che il prossimo incontro possa dare voce anche a quei cittadini che vivono quotidianamente, in alcune zone della città, le pesanti vicende legate al disagio giovanile, rendendoli parte attiva di questa costruzione di futuro.

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