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​Flotilla, Abbordaggio in Acque Internazionali e Scontro Politico: La Nave Mikeno Resiste, Tajani Demolisce il Diritto, Petro Espelle la Diplomazia Israeliana - Di tutto di più...


La protesta della Global Sumud Flotilla scuote l'Italia e la politica internazionale: da un lato l'atto "storico" di una nave che viola il blocco di Gaza, dall'altro le polemiche per le reazioni del Governo italiano, l'indignazione di giornalisti e artisti, e la fermezza del Presidente colombiano Gustavo Petro.

In questo articolo voglio metterci un po' di tutto quello che è passato in questa giornata, dopo i fatti di ieri sera:👇🏼



È vero che la reazione è stata immediata:👇🏼

Ed è anche vero che già si è organizzata una mobilitazione:👇🏼

Ma ci sono altre cose da sottolineare, altri aspetti da cogliere, altre storie da raccontare.

Una nave rompe il blocco di Gaza: Sviluppo Inatteso e Storico

​Mentre l'attenzione globale si concentrava sull'abbordaggio e il sequestro di gran parte delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla da parte della Marina israeliana, si è verificato un fatto sorprendente. 
Non tutte le navi sono state bloccate. 
Circa una ventina di imbarcazioni hanno continuato la loro navigazione verso Gaza.
In particolare, la nave "Mikeno" sarebbe riuscita a penetrare nelle acque territoriali palestinesi, posizionandosi a un passo dalle coste di Gaza. 
La notizia, riportata da media turchi e confermata dai sistemi di tracciamento (che la mostravano ferma, ma in acque palestinesi), solleva la possibilità di un momento storico: l'ingresso di una nave a Gaza dopo anni di blocco forzato da parte di Israele. 
Resta incerta l'eventuale intercettazione in corso da parte della Marina israeliana. 
Solo nei pressi di Gazaì dopo aver rotto l’assedio, sarebbe stata intercettata dall’IDF.

“La provocazione di Hamas-Flotilla Sumud è finita. 
Nessuno degli yacht della Flotilla è riuscito nel suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva o di violare il legittimo blocco navale. 
Tutti i passeggeri sono sani e salvi. 
Stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, da dove saranno espulsi in Europa. 
Un’ultima nave di questa provocazione rimane a distanza. 
Se si avvicinasse, anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale verrebbe impedito”, Lo scrive su X il ministero degli Esteri israeliano.

Le notizie sono contrastanti, perché ci sarebbe addirittura la voce di un attracco a Gaza.
Comunque che si sappia, a prescindere da tutto: La Flottiglia ha vinto

Intanto in Italia sono montate polemiche, proposte di soluzioni, risposte assurde e già via dicendo con tutto quello che magari facesse rimanere solamente nella perplessità.

Sdegno per le Reazioni Italiane: Sechi, Meloni e la "Vergogna" di Tajani

​L'operazione della Flotilla ha acceso un drammatico dibattito in Italia, soprattutto in merito alle dichiarazioni di esponenti politici e giornalisti allineati al Governo.

​Il giornalista Mario Sechi, intervenendo a "Realpolitik" su Rete 4, ha scatenato l'indignazione per aver definito la missione come una "tragica pagliacciata" e un'inutile perdita di tempo, arrivando a pronunciare parole considerate "abominevoli" come l'auspicio che le barche della Flotilla venissero "affondate" per scoraggiare nuove missioni.

​Contemporaneamente, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a "Porta a Porta", è stato protagonista di una scena definita "surreale" per il suo approccio alla questione dell'abbordaggio. 

Incalzato dalle domande di Antonio Polito, Tajani ha tentennato sulla legalità dell'azione israeliana, avvenuta presumibilmente in acque internazionali, per poi rilasciare una dichiarazione destinata a far discutere: 
"Quello che dice il diritto internazionale è importante, ma fino a un certo punto… Lì c'è uno scenario di guerra. 
Israele non poteva permettere che qualcuno violasse il blocco navale"

Una risposta che per molti ha significato la demolizione del diritto internazionale e l'ammissione implicita della tortuosità dell'azione israeliana, non potuta condannare per mancanza di "fermezza politica".

​A completare il quadro, la decisione della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di non finanziare con fondi statali il rimpatrio dei cittadini italiani a bordo, dichiarando che le spese dovranno essere a carico degli stessi attivisti, ai quali sarà garantita solo l'assistenza consolare. 

Una mossa definita di "crudeltà politica senza precedenti" e in stridente contrasto con l'uso di un volo di Stato, per dirne una, per il rimpatrio del "criminale torturatore" Almasri in Libia.

La Lezione di Petro e la Risposta di Elisa

​Di fronte all'atteggiamento del Governo italiano, la ferma reazione del Presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha rappresentato un "esempio di senno" a livello internazionale. 

Petro ha deciso di espellere l'intera delegazione diplomatica israeliana dal Paese, definendo l'abbordaggio come un "nuovo crimine internazionale di Netanyahu", e ha revocato il trattato di libero scambio con Israele. Un atto di "forza politica e umana" per reagire a un'azione di pirateria, senza attaccare gli attivisti o i connazionali a bordo.

​In Italia, l'artista Elisa si è rivolta direttamente alla Presidente Meloni con un appello spontaneo e commosso, chiedendo al Governo di assumersi la responsabilità: "Adesso che hanno bloccato la Global Sumud Flotilla, allora portate voi gli aiuti, in poche ore, perché stanno morendo". Un gesto di "commozione pura" che ha richiamato la Presidente del Consiglio alle sue immani responsabilità.

Il Diritto Internazionale Non È "A La Carte": L'Intervento di Fratoianni

​La polemica è risuonata forte in Parlamento, dove il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, è intervenuto alla Camera con un discorso che ha raccolto il consenso di molti osservatori della società civile.

​Rivolgendosi al Ministro Tajani, Fratoianni ha ribadito che il Governo ha "abdicato al suo dovere" non condannando l'atto di pirateria internazionale. 

Ha sottolineato che la legge è cruciale proprio in uno scenario di guerra: "No, signor ministro: è in quello scenario che il diritto ha più valore, altrimenti salta tutto".

​Fratoianni ha accusato il Governo di essere "complice" per aver reso il diritto internazionale uno "strumento da usare 'a la carte'", votando contro le sanzioni a Netanyahu, opponendosi al riconoscimento incondizionato dello Stato palestinese, e non interrompendo l'accordo di cooperazione militare o l'accordo di associazione UE-Israele (il cui art. 2 prevede l'interruzione in caso di violazioni dei diritti umani). 

Ha concluso che senza il rispetto delle regole, vige solo "la legge del più forte", che non garantisce sicurezza a nessuno.

​Nonostante le polemiche e le azioni di blocco, la vastità del dibattito generato a livello globale e nazionale dimostra che "l'obiettivo è stato centrato": l'attenzione su Gaza e sul blocco forzato è tornata prepotentemente al centro della discussione pubblica.

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