​Scoop o Bufala? Il "Documento Segreto" Anti-Flotilla si Rileva un Falso d'Archivio.

 

Un presunto legame tra Hamas e la Global Sumud Flotilla, diffuso dall'esercito israeliano e cavalcato dal dibattito politico e mediatico italiano, è crollato. La prova schiacciante: il documento risale a quando l'iniziativa umanitaria non esisteva nemmeno. Un caso emblematico di propaganda, con pesanti ricadute.

​La scorsa settimana, l'ambiente mediatico e politico italiano è stato scosso da una notizia rilanciata con grande enfasi: l'esercito israeliano aveva rinvenuto a Gaza un "documento segretissimo" che, nelle intenzioni dei suoi diffusori, avrebbe dovuto dimostrare il diretto coinvolgimento e finanziamento di Hamas alla Global Sumud Flotilla.

​L'impatto è stato immediato e polarizzante. 

In Italia, la notizia è stata rapidamente adottata e amplificata, soprattutto dagli ambienti di destra, che l'hanno utilizzata per giorni come una vera e propria clava mediatica. 

L'obiettivo era chiaro: offendere, infangare e delegittimare l'iniziativa umanitaria e i suoi volontari, intenti a portare cibo e aiuti a una popolazione devastata a Gaza.

​La Smentita: Una "Patacca Totale"

​Ebbene, in queste ore è emersa la verità, quella che in molti avevano subito sospettato: il documento in questione è una bufala, un falso, una "patacca totale".

​L'elemento più clamoroso e inconfutabile che smonta l'intera narrativa è la sua datazione: il presunto "atto segreto" risalirebbe addirittura al febbraio 2021. 

Una datazione che sgonfia l'accusa in modo definitivo, poiché la Global Sumud Flotilla, nella sua forma attuale, non era neanche stata ancora concepita né esisteva in quel periodo.

​Questa incredibile discrepanza temporale espone chiaramente la natura dell'operazione: una palese azione di propaganda seriale da parte delle autorità israeliane, che si aggiunge a una lunga serie di episodi analoghi.

​La "Scorta Mediatica" e il Danno Irreparabile

​Il problema, tuttavia, non si esaurisce nella denuncia del falso. 

La parte più dolente della vicenda riguarda la "scorta mediatica" e politica italiana che ha amplificato questa notizia. 

Come già denunciato in passato dal giornalista Ugo Tramballi, il fenomeno della verifica assente è un male endemico. 

Il documento è stato rilanciato senza alcuna verifica, utilizzato immediatamente come strumento di attacco politico contro dei volontari che agiscono in un contesto di gravissima crisi umanitaria.

​Questo comportamento è stato definito da più parti "imperdonabile". 

Sebbene il tempo sia, come si dice, "galantuomo" e abbia ristabilito la verità, i danni prodotti da questa diffusione incontrollata di disinformazione restano. 

Si tratta di un danno alla reputazione dei volontari, alla credibilità dell'informazione e alla fiducia pubblica, danni che sono enormi. 

La sola "vergogna" per l'accaduto non sembra sufficiente a compensare le conseguenze di una così sconsiderata leggerezza.