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L’Elogio Commosso di Luciana Littizzetto alla “Sumud Flotilla”: «Voi siete il coraggio. La speranza è un lavoro quotidiano»

 


A Che tempo che fa, la comica si fa portavoce degli italiani che dicono grazie agli attivisti. Un monologo potente che parla di responsabilità, genocidio e della politica con la “P” maiuscola.

La tradizionale “letterina” di Luciana Littizzetto, appuntamento fisso della domenica sera a Che tempo che fa, è andata in onda con una potenza e un’emozione raramente raggiunte. 

L’intervento, noto per la sua capacità di far ridere e riflettere, si è trasformato in un atto di ringraziamento commosso e un’accusa diretta, dedicato agli attivisti e alle attiviste della Sumud Flotilla, la missione umanitaria che ha tentato di raggiungere l'area in stato d'assedio per portare aiuti.

​Il monologo è stato definito dal pubblico e da molti media come forse la sua "letterina" più bella e toccante di sempre, un momento in cui l’ironia ha lasciato spazio a parole chiare e a un messaggio di profonda serietà morale.

“Siete stati gesto, non parole”

​La Littizzetto ha voluto chiamare le cose con il loro nome e ha rivolto il suo messaggio “A tutti e tutte gli attivisti e le attiviste saliti sulla Sumud Flotilla”

Parlando a nome di una “parte di italiani, niente affatto piccola,” ha espresso un sonoro GRAZIE per il coraggio dimostrato.

​“Grazie per il coraggio che avete dimostrato mettendovi in mare. Siete stati gesto, non parole. Avete fatto vedere al mondo quello che il mondo cieco fa finta di non vedere. E l’avete fatto senza violenza, pacificamente,” ha sottolineato la comica, lodando l'azione concreta in un’epoca di chiacchiere digitali. “In questa realtà digitale, dove tutti blaterano alla tastiera, che ci siano state persone che hanno alzato vele e culi per prendere il mare e portare aiuti è già un fatto che merita tutto il nostro rispetto.”


Il Muro delle Accuse: Irresponsabili o Eroi?

​La comica ha ripercorso le critiche mosse contro la missione, rovesciandone il senso. 

Agli attivisti è stato detto: “non partite,” “non arriverete,” “siete dei provocatori,” e infine “siete degli irresponsabili.”

​“Irresponsabili? E chi sono i responsabili?” ha domandato Luciana, lanciando un’invettiva diretta contro l'indifferenza e la violenza. “Di chi è la responsabilità di 62mila morti? Di migliaia di bambini uccisi? Di persone, famiglie, giovani e vecchi senza casa e futuro? Gente a cui si spara addosso mentre cerca qualcosa da mangiare? Più di duecento giornalisti ammazzati per non permettere che si sappia cosa succede là dentro?”


​Con un linguaggio netto, ha poi posto la questione sul tavolo: “Se non è un genocidio questo, datemi voi un’altra parola per definirlo e io mi adeguo.”

​“Poi vi hanno detto di fermarvi. A voi l’hanno detto, non a Netanyahu!”


La Politica con la “P” Maiuscola

​Il monologo ha toccato anche la politica italiana, in riferimento alle dichiarazioni attribuite al Presidente del Consiglio, che avrebbe criticato la missione come un’azione che mirava a “dare fastidio al governo” o a “fare politica.”

​“Er Meloni dice che ‘fate politica’. Ha ragione: se c’è una politica con la P maiuscola, è la vostra, non fare le faccette di fianco ai potenti,” ha ribattuto la Littizzetto, smontando l’idea che l’obiettivo fosse una polemica interna: “Dice che il vostro obiettivo era dare fastidio al governo, ma se sulla Flotilla c’erano persone di 44 paesi diversi… Cosa vuoi che gliene freghi a Jonas di Copenaghen o a Cirille di Parigi o a Lola di Madrid del governo dell’Italia.”


​Il messaggio finale agli attivisti è un impegno: “Voi, amici della Flotilla, avete fatto tanto, tantissimo, ora tocca a noi farci sentire e lo faremo. Per fare in modo che la vostra missione non sia stata vana e per garantire che torniate tutte e tutti nelle vostre case, sani e salvi.”

Il Messaggio Immortale di Jane Goodall

​La conclusione ha assunto un tono particolare alla luce degli eventi recenti.

​“Questa settimana è morta Jane Goodall, quella etologa meravigliosa che ha dedicato la vita a salvare il pianeta e a studiare le scimmie e gli scimpanzè. Esseri che si spulceranno pure, ma mi pare non abbiano mai bombardato nessuno…”

​“Ecco, lei diceva una frase bellissima: “La speranza è un lavoro quotidiano.” È proprio vero. E allora grazie Flotilla per aver lavorato ogni giorno a tenere la speranza della pace accesa.”


​La Littizzetto, come spesso accade, ha fornito non solo uno sfogo emotivo ma anche un catalizzatore per la riflessione pubblica. 

Il suo omaggio agli attivisti della Flotilla è un promemoria che il coraggio, la responsabilità e l'azione pacifica sono la vera "politica con la P maiuscola" in un mondo che sembra aver smarrito la sua bussola morale. 

La citazione finale di Jane Goodall — "La speranza è un lavoro quotidiano" — suona oggi, alla luce della sua recente scomparsa, come l'eredità morale che entrambi, attivisti della Flotilla e la Littizzetto stessa, cercano di difendere.

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