Il Giorno della Dignità: L'Italia Si Ferma per Gaza e la Flotilla, tra Piazze Gremi, Scontri in TV, Gaza che torna a mangiare e la Lezione dei Detenuti.
Una Mobilitazione Epocale Smuove il Paese: Le Piazze, la Politica, e i Segnali Inaspettati.
Quello del 3 ottobre è stato un giorno di protesta e solidarietà che ha attraversato l'Italia da Nord a Sud, una giornata speciale che ha visto una vasta parte della società civile e sindacale mobilitarsi non solo fisicamente ma anche emotivamente.
Lo sciopero generale, indetto a seguito dell'intercettazione da parte dell'esercito israeliano della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza per portare aiuti umanitari, ha trasformato le città in palcoscenici di indignazione e umanità.
Nonostante le minacce di ritorsioni lanciate da esponenti del governo, a partire dal Vicepremier Matteo Salvini, le manifestazioni hanno registrato un'adesione significativa in oltre cento piazze italiane, con stime che parlano di oltre 2 milioni di persone mobilitate a livello nazionale e centinaia di migliaia solo nelle grandi città come Roma e Milano.
Un aspetto notevole della giornata è stato il clima in alcune piazze, dove si è registrata una partecipazione non conflittuale tra i manifestanti e le forze dell'ordine, come la polizia "sfilare al fianco dei manifestanti", in un contesto che altrove ha visto tensioni e blocchi, come l'occupazione della Tangenziale Est a Milano o dell'autostrada A14 a Bologna, e l'invasione della pista all'aeroporto di Pisa.
I porti italiani sono stati un punto cruciale della protesta, con blocchi e barricate per impedire il passaggio di camion, con lo slogan "Blocchiamo le consegne di armi verso Israele, i porti italiani non devono essere complici della guerra".
Il Cuore Caldo della Puglia: Bari e Provincia in Prima Linea
La Puglia ha risposto con particolare vigore all'appello per lo sciopero e la mobilitazione. Manifestazioni e cortei si sono svolti in tutti i capoluoghi di provincia, con un forte impatto a Bari e provincia.
Nel capoluogo, migliaia di persone (circa 8.000 secondo alcune fonti) hanno partecipato al corteo, radunandosi al Molo San Nicola, portando in piazza l'indignazione per la situazione a Gaza e per l'attacco alla Flotilla.
Tra le voci più toccanti della giornata, quella di Raffaella Daloiso, madre del giornalista barese Lorenzo D’Agostino, membro dell'equipaggio della Flotilla e trattenuto in Israele.
Daloiso, intervenendo dalla manifestazione di Bari, ha pronunciato parole cariche di dignità e di profonda forza politica, criticando duramente il Governo italiano.
Ha sottolineato che ciò che conta è il trattamento umano e la tutela dei connazionali, attaccando l'umanità e la disumanità percepite nelle azioni del governo Meloni, in particolare le dichiarazioni di Salvini, che ha definito la Flotilla "ci ha rotto le scatole", e quelle di Meloni, che ha suggerito che gli attivisti dovessero "pagarsi il biglietto di ritorno" per tornare a casa.
Parole "terribili" che hanno evidenziato una distanza siderale tra le istituzioni e il sentimento di solidarietà popolare.
Scontro in TV: Crosetto contro Montanari
Il confronto sulla vicenda si è acceso anche a livello mediatico e politico.
Durante la trasmissione televisiva "PiazzaPulita", è andato in onda un dibattito molto teso tra il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e lo storico e rettore Tomaso Montanari.
Crosetto, intervenuto telefonicamente, ha difeso la linea del Governo, ribadendo ripetutamente che "il governo ha tutelato i cittadini italiani e non siamo secondi a nessuno per aiuti umanitari".
Dall'altra parte, Montanari ha replicato con durezza, parlando senza mezzi termini di "propaganda di un complice di un genocidio". Il rettore ha aspramente criticato il Ministro per aver "ringraziato il governo israeliano per aver usato ‘la minor forza possibile’" nei confronti dei connazionali a bordo della Flotilla.
Secondo Montanari, è inaccettabile che il Governo italiano non abbia denunciato "l’alleanza, richiamare l’ambasciatore e protestare con forza", ma abbia invece ringraziato un altro governo per un "atto illegale" e un "sequestro di persona in acque internazionali", arrivando a dire: "Grazie per non averli ammazzati".
La posizione di Montanari ha riempito un vuoto critico nel panorama giornalistico italiano.
La Lezione di Dignità dal Carcere della Dozza
Forse l'episodio più toccante della giornata è arrivato da un luogo inaspettato: il carcere della Dozza a Bologna.
Mentre i lavoratori esterni hanno rinunciato a un giorno di stipendio, i detenuti lavoratori hanno compiuto un gesto di straordinaria forza simbolica, rinunciando non solo alla retribuzione, ma a un giorno di libertà per partecipare idealmente allo sciopero nazionale.
La loro dichiarazione è una profonda lezione di dignità per chi ha minimizzato la mobilitazione (come il Presidente del Consiglio Meloni che aveva parlato di "weekend lungo"):
"Per noi reclusi andare a lavorare è un momento di libertà dal contesto carcerario in cui viviamo. Nonostante ciò rinunciamo a un giorno di libertà e al nostro stipendio. Una decisione presa per manifestare tutta la nostra indignazione per il genocidio in atto e per supportare le persone della Flotilla arrestate per la sola colpa di essere ambasciatori d’umanità."
Un messaggio che, provenendo da chi sconta una pena, risuona come un potente monito morale.
La Vittoria Silenziosa della Flotilla: Gaza Torna a Respirare
A coronamento di una giornata di impegno, una notizia meravigliosa ha testimoniato l'impatto reale della Flotilla.
I pescatori di Gaza sono tornati finalmente a pescare dopo mesi di blocco, semplicemente perché l'azione della Global Sumud Flotilla ha tenuto impegnato l’esercito israeliano, impedendogli di controllare illegalmente le coste di Gaza.
Come hanno commentato gli stessi palestinesi di Gaza: "La Flotilla non è arrivata, ma ha tenuto occupato l’esercito israeliano. E grazie a questo possiamo di nuovo mangiare."
Queste parole e l'immagine dei pescatori che tornano al lavoro basterebbero a zittire chi attacca la missione umanitaria, nega la carestia e deride le ragioni profonde della Flotilla, confermando il valore di una giornata di impegno che ha unito le piazze italiane, le voci critiche e perfino le anime rinchiuse, dimostrando che l'umanità non si ferma.


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