MEDITERRANEO, AL VIA LA SECONDA ONDATA UMANITARIA PER GAZA: UNA FLOTTIGLIA DI MEDICI PER SFIDARE L'ASSEDIO
In mare 11 navi cariche di medicinali: "Siamo un ospedale galleggiante per una popolazione a rischio infezioni"
Una nuova e determinata missione umanitaria è in rotta verso le coste di Gaza, intenzionata a sfidare il blocco navale israeliano.
Si tratta della seconda, significativa ondata della Freedom Flotilla Coalition, stavolta in coordinamento con il movimento Thousand Madleens to Gaza, che ha messo in mare ben 11 nuove imbarcazioni piene di aiuti essenziali.
L'obiettivo primario di questa spedizione è di natura strettamente sanitaria: la flotta trasporta grandi quantità di farmaci e attrezzature mediche destinate a una popolazione civile a Gaza che, come sottolineato dagli organizzatori, "rischia di morire anche per una banale infezione" a causa della carenza di rifornimenti e delle condizioni critiche degli ospedali.
"L'Ospedale Galleggiante" e l'Impegno dei Sanitari
La missione è stata ribattezzata dagli stessi partecipanti "un ospedale galleggiante" e vede a bordo oltre 150-250 persone tra medici, infermieri e operatori sanitari provenienti da circa venti Paesi, inclusi diversi cittadini italiani (se ne contano almeno sei).
La nave ammiraglia è la Conscience, un'imbarcazione di 68 metri partita da Otranto, affiancata da altre unità, alcune delle quali partite da Catania a fine settembre.
La Sfida Legale: Medici Protetti dalle Convenzioni
La natura prettamente sanitaria e la presenza di personale medico internazionale a bordo aggiungono un elemento di forte tensione alla missione.
Gli organizzatori hanno lanciato un chiaro monito rivolto ai governi internazionali: "Se Israele dovesse arrestare professionisti della sanità protetti dalle convenzioni internazionali, i governi dei loro paesi non potranno non intervenire con maggiore forza rispetto a quanto fatto con la Global Sumud Flotilla."
La Flotilla Continua: un Barlume di Umanità
Questa "seconda ondata" arriva poco dopo l'intercettazione della precedente Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana, un'azione che non è riuscita a spegnere la determinazione degli attivisti.
"Chi pensava che sarebbe bastato abbordare la Global Sumud Flotilla per fermarli, non ha compreso il senso profondo di questo movimento e la scintilla che ha risvegliato," hanno affermato gli organizzatori.
Con un gesto di profonda solidarietà, tutta la comunità attivista esprime gratitudine ai medici, infermieri e operatori che rischiano la propria incolumità.
La speranza è racchiusa in questi aiuti, in questi scatoloni e su queste barche, a simboleggiare l'estremo tentativo della società civile globale di mostrare che, nonostante tutto, "se esiste ancora un barlume di umanità, è qui".
Tutti gli occhi rimangono puntati sulla Flotilla.
Commenti