L'Autogol del Governo sulla Flotilla e la Farsa del "Piano di Pace" di Trump. Intanto oggi si continua a manifestare a Roma, Barcellona, ecc... Ovunque.

Tra esposti legali e la legge del più forte: l'Italia "servo" di una logica neocoloniale?
La vicenda della Global Sumud Flotilla sta assumendo i contorni di un vero e proprio incidente diplomatico e legale con pesanti ricadute sul Governo italiano.
Lungi dall'essere archiviata, la missione bloccata da Israele nelle acque internazionali è ora sfociata in un'azione legale che mette in discussione non solo la condotta dello stato ebraico, ma anche la colpevole inazione di Roma.
L'Affronto Legale e la Gaffe Istituzionale
Il fronte legale si è aperto con l'annuncio della portavoce italiana della Flotilla, Maria Elena Delia, che ha ufficialmente presentato un esposto alla Procura di Roma.
L'azione mira a denunciare l'abbordaggio, il sequestro dei membri dell'equipaggio, la detenzione definita "priva di alcuna base giuridica" e la negazione di diritti basilari come la difesa, l'acqua, il cibo e i servizi igienici. Una situazione che il parlamentare Arturo Scotto ha amaramente etichettato come una "deriva cilena", smentendo drasticamente il "trattamento umano e dignitoso" di cui avrebbe parlato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
A rincarare la dose, Arci ha diffidato formalmente il Governo Meloni per "non aver tutelato i cittadini italiani" a bordo e, soprattutto, per aver evitato di riconoscere le flagranti violazioni commesse da Israele.
Il quadro che emerge è duplice: se da un lato il "governo criminale di Israele dovrà rispondere di quello che ha fatto", dall'altro "anche il governo italiano dovrà rispondere di quello che NON ha fatto".
La Risposta Monumentale di Roma
È una visione di una bellezza talmente travolgente da mozzare il fiato.
Ebbene, questa folla oceanica è la monumentale risposta della Capitale a tutti i dubbi e le critiche.
Il "Piano di Pace" di Trump: Un Ultimatum Neocoloniale
Nel frattempo, la politica estera italiana e i suoi sostenitori si sono aggrappati a un altro controverso elemento: il cosiddetto "piano di pace" di Donald Trump per Gaza.
Un’operazione mediatica che, secondo le voci più critiche, cerca di spacciare per accordo equo quello che è, in realtà, "un misto tra un ultimatum e una minaccia vera e propria" rivolta ad Hamas e ai palestinesi.
Le parole dello stesso Trump — “O accettano entro domenica alle 18 ora di Washington o sarà l’inferno” — sono state definite come il linguaggio dei "gangster, non gli statisti".
L'ipotesi, avanzata da una frangia di sostenitori, di candidare il Presidente al Nobel per la Pace è stata accolta con profondo scetticismo: "Pace per chi?".
Il piano, infatti, esclude completamente i palestinesi dalle fasi di ricostruzione e nega il riconoscimento dello Stato di Palestina.
I termini utilizzati per la nuova Gaza — definita "deradicalizzata" e "riqualificata" — non lasciano spazio a dubbi, prefigurando un commissariamento gestito da un "Board of Peace" presieduto da Trump stesso, con la collaborazione, tra gli altri, di Tony Blair.
Questa visione, dettata da un obiettivo esplicito di "attrarre investimenti" (la famigerata "miniera d'oro" citata anche da Smotrich) e con le forze dell’ordine addestrate dall’esercito israeliano, è stata bollata come un "piano neo coloniale, suprematista e imperialista".
Una rivisitazione della "esportazione della democrazia" americana, stavolta meno "buonista", in cui Stati Uniti e Israele si preparano a "spartirsi le spoglie di Gaza".
Se il piano dovesse essere accettato, non si tratterebbe di un successo della diplomazia o di un novello Martin Luther King, ma solo della legge del più forte che si impone.
E l'Italia, e l'Europa con essa, di fronte a questo scenario, avrebbero preferito essere "servi" piuttosto che assertori di principi autonomi.
L'Immensa Risposta di Barcellona e del resto del mondo...
A fare da contraltare al silenzio o alle "cazzate di governo" italiane, giungono in queste ore le immagini straordinarie da Barcellona.
Una "marea umana di oltre 100.000 persone" ha invaso la Rambla per manifestare a favore di Gaza, della Flotilla e per la Palestina libera.
Questa imponente mobilitazione internazionale è un monito che smaschera le pretese narcisistiche del Governo italiano di essere il centro del mirino.
Si sciopera ovunque in tutta Europa, in tutto il mondo.
La comunità internazionale si rivolge "al mondo intero", non ai "piccoli politici servi" italiani.
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