Un Segnale per la Politica: Fermare il Genocidio
Un messaggio inequivocabile, sferzante, che non ammette interpretazioni.
Dalle mura del suo Cinema Nuovo Sacher a Roma, nel cuore di Trastevere e a pochi passi dal Ministero dell'Istruzione e dal Ghetto ebraico, Nanni Moretti ha lanciato la sua condanna più dura e visibile alla politica del premier israeliano.
La scritta “Netanyahu criminale pazzo” accoglie da oggi gli spettatori del cinema, trasformando l'ingresso della sala in un manifesto politico.
Non si tratta del titolo di un film in programmazione, sebbene la drammaticità del messaggio sia degna di una pellicola impegnata.
È piuttosto l'atto di un artista, intellettuale e regista che, di fronte alla tragedia in corso a Gaza, sceglie di non restare in silenzio, compiendo quella che molti definiscono una vera e propria "supplenza morale" nei confronti di una classe politica che, a suo dire, si dimostra indecente o inerte.
Il gesto di Moretti, noto per le sue posizioni forti e il suo coraggio civile, non è un episodio isolato.
Già lo scorso maggio, il regista aveva usato i suoi canali social per esprimere la sua indignazione, postando una foto di Netanyahu accompagnata dalla domanda: "Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?".
Questa volta, tuttavia, l'azione ha una risonanza ben maggiore.
Lo striscione è posizionato in un luogo fisico, altamente simbolico e centrale nella vita culturale e politica della Capitale, proprio mentre Benjamin Netanyahu interveniva all'Assemblea Generale dell'ONU.
La scelta del luogo e del momento amplifica la forza del messaggio di condanna.
L'iniziativa del regista di Caro Diario e Palombella Rossa sottolinea un bisogno sempre più avvertito nell'opinione pubblica: quello che figure di spicco della cultura prendano posizione in modo netto e visibile.
Il gesto di Moretti rilancia l'idea che per parlare di politica e battersi contro le ingiustizie non sia necessario essere eletti o candidati, specialmente quando chi ha ricevuto il mandato tace o agisce con lentezza.
Il messaggio di fondo è chiaro: è imperativo fermare il genocidio a Gaza e non ci sono più scuse, per nessuno, per giustificare l'inerzia o il silenzio.
L'azione del Nuovo Sacher si configura come un atto di resistenza civile che invita tutti, artisti, intellettuali e cittadini, a fare la propria parte con la propria testa e il proprio cuore.
L'immagine della scritta sta già facendo il giro del web, rilanciando il dibattito sul ruolo dell'arte e della cultura nell'intervenire in questioni geopolitiche cruciali.
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