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​Mola di Bari, Bufera sui Soffiatori: Il Consigliere Daugenti Denuncia "Una Minaccia Silenziosa alla Salute Pubblica"




 

La battaglia che il Consigliere sta portando avanti da mesi.


La polemica sull'utilizzo dei soffiatori per la pulizia stradale si infiamma a Mola di Bari

Il consigliere comunale Fabio Daugenti (gruppo di minoranza/opposizione), noto per la sua costante vigilanza sui temi ambientali e sul decoro urbano, ha innalzato il livello dello scontro istituzionale, definendo l'uso di questi strumenti "una minaccia silenziosa" per la salute dei cittadini. 

La sua battaglia, che mira a una gestione più responsabile e meno inquinante dell'igiene urbana, ha trovato un nuovo e urgente capitolo proprio nella contestazione all'uso indiscriminato dei soffiatori.

​La Denuncia: Polveri Sottili e Agenti Patogeni

​Daugenti ha sollevato la questione in Consiglio comunale già dal 10 luglio, raccogliendo le crescenti preoccupazioni dei residenti, che denunciano l'azionamento degli strumenti a ogni ora del giorno, spesso in prossimità di anziani, bambini e cittadini esposti. Il nocciolo della contestazione non riguarda solo il rumore eccessivo, che può causare danni all'udito (rischio professionale per gli operatori e disturbo per i residenti), ma soprattutto i gravi rischi sanitari.

​Il consigliere ha evidenziato come l'aria espulsa dai soffiatori possa raggiungere velocità impressionanti, fino a 300 km/h, trasformando la strada in un "mini-uragano". 

Questa azione, lungi dal raccogliere lo sporco, rimette in circolo sostanze pericolose precedentemente depositate al suolo, rendendole facilmente inalabili. 

Si parla di polveri sottili (PM10), ma anche di pollini, parassiti, spore fungine, escrementi animali e altri agenti patogeni.

​Le Evidenze Scientifiche Contro i Soffiatori

​A supporto della sua tesi, durante la seduta consiliare del 17 settembre, Daugenti ha portato in aula una relazione medico-ambientale che cita uno studio della Graz University of Technology

I dati sono allarmanti: l'uso di un soffiatore genera da 6 a 10 volte più polveri sottili rispetto al tradizionale metodo della scopa.

​Il consigliere ha sottolineato che la sensibilità a questo problema non è un caso isolato. Numerose città in Europa e negli Stati Uniti hanno già intrapreso la strada del divieto, invocando il principio di precauzione

Tra gli esempi citati, figurano Zurigo e centinaia di municipalità americane che hanno messo al bando questi attrezzi per tutelare l'ambiente e la salute dei propri abitanti. 

Daugenti ha richiamato all'ordine l'amministrazione, ricordando che anche in Italia, comuni come Sesto San Giovanni hanno adottato misure restrittive o di divieto.

​Scontro in Aula: Daugenti vs. L'Assessore Liuzzi

​La richiesta formale di Daugenti al Sindaco Giuseppe Colonna, in qualità di Autorità Sanitaria Locale, per un intervento immediato sulla questione, non ha trovato una risposta diretta dal Primo cittadino.

​A prendere la parola è stato l'Assessore all’Ambiente, Marino Liuzzi, che ha risposto in modo duro, accusando il consigliere di "sciacallaggio politico" e minimizzando la gravità della situazione. 

Daugenti ha replicato polemicamente: "Come se preoccuparsi per la salute pubblica fosse strumentalizzazione politica."

​Nel Consiglio del 17 settembre, l'Assessore Liuzzi ha ribadito la posizione dell’amministrazione, affermando che non esisterebbero nessi diretti tra l’uso dei soffiatori e danni alla salute e che gli strumenti in dotazione sarebbero conformi alla normativa europea CE.

​La Necessità del Principio di Precauzione

​Di fronte alla linea difensiva dell'amministrazione, Daugenti ha insistito sul principio di precauzione, un pilastro della politica ambientale dell'Unione Europea. 

Ha incalzato la maggioranza a seguire le "buone prassi" internazionali, ricordando che i soffiatori sono, per loro natura e destinazione d'uso, previsti primariamente per lo spostamento di fogliame in aree isolate (come parchi o aree verdi) e non per la pulizia delle strade urbane in presenza di un'alta concentrazione di persone e particolato.

​Il consigliere ha ribadito che la sua è "una battaglia di civiltà" e che la tutela della salute pubblica "non può e non deve avere colore politico". 

Concludendo il suo intervento, Daugenti ha affermato con fermezza: "Un amministratore serio deve sapere intercettare i disagi reali dei cittadini e affrontarli con responsabilità. 
La salute viene prima di tutto", annunciando ulteriori iniziative istituzionali per portare avanti la sua istanza.

​Lo Sfondo Nazionale ed Europeo: Un Dibattito in Crescita

​La controversia a Mola di Bari si inserisce in un più ampio dibattito a livello nazionale e internazionale sui metodi di pulizia urbana.

  • Rischio Sanitario Confermato: Medici e igienisti in Italia hanno da tempo sollevato l'allerta, specificando che l'azione del soffiatore, soprattutto in ambienti urbani ad alta densità di traffico e polveri preesistenti, è un acceleratore di dispersione di inquinanti. Le particelle più fini, come il PM2.5, una volta sollevate, possono penetrare in profondità nei polmoni, peggiorando condizioni respiratorie preesistenti e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Alternative Ecologiche: Molte città stanno promuovendo il ritorno alla spazzatrice meccanica o a modelli di aspiratori dotati di filtri ad alta efficienza (HEPA) per trattenere le polveri sollevate, dimostrando che esistono alternative più efficaci e meno dannose.

​La battaglia di Fabio Daugenti, dunque, non è solo una questione di decoro urbano a Mola di Bari, ma un chiaro richiamo alla responsabilità sanitaria e ambientale che l'amministrazione è chiamata ad assumere. 

I prossimi sviluppi istituzionali diranno se l'appello alla prudenza prevarrà sulla pratica attualmente in uso.

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