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Dichiarazioni ed azioni Choc sull'Aborto e la Legge 194: Governo assurdo. La Polemica Infuria



Le parole di Priamo Bocchi (FdI) sull'aborto con RU486 scatenano l'indignazione, mentre il Piemonte discute dei diritti riproduttivi con un tavolo di soli uomini.

Le recenti dichiarazioni di Priamo Bocchi, consigliere di Fratelli d'Italia in Emilia-Romagna, sulla pillola abortiva RU486, hanno scatenato un'ondata di indignazione e riacceso il dibattito sui diritti riproduttivi femminili in Italia. 

Bocchi ha affermato: "Mi chiedo chi ha parlato di violenza e prevaricazione contro un diritto della donna, se si rendono conto della violenza che si fa a una donna quando si consente di abortire da sola nel bagno di casa, espellendo il feto e tirando lo sciacquone". 

Queste parole, giudicate da molti come volgari e banalizzanti di un tema estremamente delicato, hanno sollevato forti critiche per la loro insensibilità verso la scelta e il corpo delle donne.

Le affermazioni di Bocchi sono state ampiamente condannate come un attacco non solo alla conquista civile rappresentata dalla legge 194, ma anche alla dignità delle donne. 

La retorica utilizzata è stata definita come "barbarie umana, civile e morale", superando persino i confini delle tradizionali campagne anti-aborto. 

La polemica si è ulteriormente accesa per il silenzio o la scarsa reazione da parte di esponenti femminili dello stesso partito, spesso richiamato per il suo focus sulla "donna, madre e cristiana".

La discussione si inserisce in un contesto più ampio, evidenziato dalla recente riunione in Piemonte, convocata dall'assessore Maurizio Marrone (anch'egli di Fratelli d'Italia), per discutere dell'applicazione della legge 194 e della possibile istituzione di "stanze anti-aborto" negli ospedali, come il Sant'Anna. 

L'immagine di sette uomini seduti attorno a un tavolo per decidere sul diritto all'aborto delle donne, in assenza di figure femminili, ha alimentato ulteriormente l'indignazione. 

Questa situazione è stata percepita come un'eclatante dimostrazione di come i diritti delle donne siano ancora troppo spesso oggetto di decisioni prese da uomini, con il rischio di ignorare le reali esigenze e prospettive femminili.

Questi episodi mettono in luce una tensione crescente tra le posizioni di alcuni esponenti politici e la difesa dei diritti riproduttivi in Italia. Sebbene la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza sia un pilastro della legislazione italiana, le discussioni e le iniziative volte a limitarne l'applicazione o a introdurre ostacoli per le donne che scelgono di abortire continuano a emergere. 

Le dichiarazioni di Bocchi e la vicenda piemontese rafforzano la percezione di una battaglia culturale e politica in corso, che vede al centro il corpo e le scelte delle donne.

La gravità di queste dichiarazioni e situazioni non fa che alimentare il dibattito sulla necessità di garantire l'autonomia e la libertà di scelta delle donne, senza interferenze né pressioni indebite.

È davvero così difficile per alcuni accettare il diritto all'autodeterminazione delle donne?

In un Paese governato da una donna ed in un partito guidato dalla stessa?

Commenti

Anonimo ha detto…
Egregio Direttore,
Che gioia vedere che oggi ci sono ancora uomini veri che hanno il coraggio di dire la verità, in modo diretto, trasparente anche duro se necessario.
Infatti quando si tratta di salvare la donna da se stessa, l'uomo onesto ha una marcia in più, riesce a mostrare con chiarezza la realtà da affrontare senza nascondersi dietro a un falso buonismo che porta solo all'abbandono della donna alla più completa solitudine.
La distribuzione della pillola killer, RU486, per completare l'ultima fase dell' aborto a domicilio è infatti la vera bestialità!
Come si può pensare di fare il bene della donna lasciandola priva di supporto medico, psicologico e anche umano (spesso la donna si nasconde in quel momento dai suoi cari) nella fase finale di un aborto? Bocchi ha avuto il fegato di descrivere letteralmente ciò che avviene in questa fase, ovvero la donna espelle il feto nel wc o sotto la doccia in un bagno di sangue, un evento devastante in completa solitudine.
Questa non è civiltà, è degrado sociale!
L'aborto infatti è sempre una tragica sconfitta per la donna, per l'uomo e per la società intera che non ha saputo accogliere la vita, il futuro.
I movimenti pro-scelta - purtroppo appoggiati da gran parte dei partiti politici di sinistra e da alcuni sindacati - non sono altro che a favore dell' aborto incondizionato e indisturbato.
Nessuno infatti deve osare opporre resistenza a questa cultura di morte, né tanto meno pregare!
Ambiziosi partiti cosidetti "democratici" si stanno spendendo per far sí che, come già avvenuto in UK, coloro che pregano fuori da una struttura dove si praticano aborti possano essere multati ed arrestati!
Le libertà di espressione e di culto sono già seriamente a rischio nel nostro paese, per questo è importante che politici onesti e coraggiosi come Priamo Bocchi siano in prima linea per difendere i principi fondamentali, ovvero quelli legati alla dignità dell'essere umano.
Come comitato “Prolife Insieme” non ci stancheremo mai di ringraziare di cuore Bocchi per aver portato un raggio della luce della verità in sedi politiche importanti dove la voce dei bimbi non nati fatica ad entrare.
Ci auguriamo che l'urlo dei più fragili ed indifesi esseri umani - quelli nel grembo materno - possa risvegliare e far innamorare della vita molti politici - non importa di quale bandiera - ciò che conta è la sete di verità e il coraggio di annunciarla, anche a costo di perdere consensi ma sapendo di fare la cosa più giusta.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
www.prolifeinsieme.it
nike ha detto…
Priamo Bocchi ha detto la verità: basta andare a guardare sui siti specializzati, su YouTube, oppure il film Unplanned per scoprire che la donna che abortisce con la pillola RU486 si trova a vedere il piccolo bambino espulso e scaricato nel wc. Dove sono le femministe quando però la donna, dopo l’aborto, si trova in solitudine a soffrire terribilmente? Che debba arrivare un uomo a difendere la donna e a parlare in difesa dei bambini non nati la dice tutta su come siamo messi.
Vittoria

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