19 Dicembre 2025 - Mola celebra Bruno Calvani: a 40 anni dalla scomparsa, "La luce sull’antico" illumina il Castello - una conferenza stampa istituzionale lancerà la grande mostra dedicata allo scultore molese
Un progetto nato dal basso, sostenuto dalla Regione e curato dalla Cooperativa Armida.
Di: Mancio M.Ruggiero
Esattamente quarant'anni fa, il 19 dicembre 1985, si spegneva Bruno Calvani, uno degli artisti più raffinati e profondi che la terra di Bari abbia mai generato.
Per onorare questa ricorrenza, venerdì 19 dicembre 2025, alle ore 11:00, la Sala conferenze del Castello Angioino-Aragonese ospiterà la presentazione ufficiale di “Bruno Calvani - La luce sull’antico”, una mostra evento che segna il ritorno mediatico e critico di un maestro della scultura e della pittura.
Un omaggio corale tra istituzioni e cittadini
Il progetto gode di una rete di sostegni prestigiosi: dalla Regione Puglia – Puglia Culture, al patrocinio della Città Metropolitana di Bari e dei Poli Biblio-Museali di Bari.
Un impegno corale che punta a restituire a Calvani il posto che merita nella storia dell'arte italiana del Novecento.
La Conferenza Stampa: i protagonisti
L'incontro di venerdì sarà l'occasione per svelare i dettagli del percorso espositivo e le tappe del progetto culturale. Interverranno per i saluti istituzionali:
Giuseppe Colonna, Sindaco di Mola di Bari;
Angelo Rotolo, Assessore alle Politiche Culturali e Turistiche;
Sante Levante, Direttore di Puglia Culture;
Micaela Paparella, Consigliera delegata alla valorizzazione del patrimonio culturale e Pinacoteca della Città Metropolitana di Bari.
Il cuore tecnico e scientifico della mostra sarà invece illustrato da Carlo Mansueto, Presidente della Cooperativa Armida, e dal Professor Massimo Guastella, curatore scientifico dell’esposizione, che guiderà il pubblico alla scoperta di un'arte capace di far dialogare la classicità dell'antico con la sensibilità moderna.
Chi era Bruno Calvani
Nato a Mola nel 1904 e formatosi a Milano (dove frequentò l'ambiente di Brera e strinse amicizia con giganti come De Chirico), Calvani ha saputo infondere nelle sue opere, specialmente nei suoi celebri bronzi e gessi, un'eleganza senza tempo.
La sua produzione continua a sorprendere oggi per la capacità di catturare la luce e per una modernità che non rinnega mai le radici.


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