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Il primo romanzo di Mancio M. Ruggiero

Supercoppa e Serie A, 16ª Giornata: Una Juve che "guarisce" e il Napoli che sale sul trono d'Italia



Tra i verdetti di Riad e i recuperi pendenti, la Juventus di Spalletti accorcia il vertice mentre il Napoli di Conte festeggia la Supercoppa.


Di: Mancio M.Ruggiero

​La sedicesima giornata di Serie A va in archivio come un turno "mutilato" ma ricco di spunti, con il campionato che deve fare i conti con gli impegni arabi della Supercoppa Italiana. Mentre a Riad si disputava la competizione che ha assegnato il titolo ai partenopei, sui campi italiani la lotta per l'Europa e per la salvezza non ha concesso sconti.

​La rinascita bianconera e i passi falsi delle inseguitrici

​Il colpo della giornata lo firma la Juventus di Luciano Spalletti, che batte la Roma 2-1 grazie alle reti di Francisco Conceiçao e Loïs Openda
È una Juve che sembra aver imboccato la via della guarigione: più intensità, più voglia e una solidità ritrovata che la proietta a un solo punto dai giallorossi. 
Al contrario, la Lazio non va oltre lo 0-0 contro una coriacea Cremonese, sprecando l’occasione di staccare le rivali nonostante l'espulsione finale di Ceccherini.

​Sorride l'Atalanta, che passa a Marassi contro il Genoa solo al 94' grazie a Isak Hien, mentre la Fiorentina travolge l'Udinese con un 5-1 tennistico trascinata dalla doppietta di Moise Kean

In coda, il Torino respira grazie al rigore di Nikola Vlasic contro il Sassuolo, mentre Cagliari e Pisa si spartiscono la posta in un 2-2 rocambolesco.

​Il trionfo azzurro in Supercoppa

​Tuttavia, il cuore della settimana calcistica è stato l'Al-Awwal Park di Riad. Il Napoli si è laureato Supercampione d'Italia, battendo il Bologna in finale. Per gli azzurri è il primo trofeo dell'era Antonio Conte, arrivato al termine di un percorso netto.

​Il torneo ha anche sancito la vittoria, almeno temporanea in un dualismo storico tra panchine: la sfida tra Antonio Conte e Max Allegri (allenatore del Milan) si è risolta già in semifinale. Il tecnico leccese ha avuto la meglio sul collega, eliminando il Milan e negando ad Allegri la possibilità di giocarsi il trofeo nell'ultimo atto. Chi ha vinto il derby tra ex allenatori juventini ha poi, di fatto, sollevato la coppa.

Napoli-Bologna 2-0
⚽ 39' Neres, 57' Neres

 NAPOLI (3-4-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus; Politano, Lobotka, McTominay, Spinazzola (68' Gutierrez): David Neres (78' Mazzocchi), Hojlund, Elmas (68' Lang). 
All. Conte 

 BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Holm, Heggem, Lucumì, Miranda; Pobega, Ferguson (68' Dallinga); Orsolini (80' Dominguez), Odgaard (46' Moro), Cambiaghi (68' Rowe); Castro (80' Immobile). 
All. Italiano

Ammoniti: Conte, Heggem, Cambiaghi, Holm, Politano

​Prima del trionfo azzurro a Riad, le semifinali, come abbiamo già accennato, hanno regalato verdetti pesanti, eliminando le due potenze milanesi:

  • Napoli - Milan: Un derby del Sud vs Nord che ha visto prevalere i partenopei, capaci di mandare al tappeto i rossoneri e strappare il pass per la finalissima.
  • Bologna - Inter: La vera sorpresa del torneo. I rossoblù hanno compiuto l'impresa eliminando l'Inter, confermandosi una squadra ostica e organizzata.
​L'ultimo atto ha messo di fronte la solidità del Bologna e il talento esplosivo del Napoli. 
Ecco come è andata:?
​Il fischio d'inizio dà il via a una fase di gioco intensissima. 
Entrambe le formazioni scendono in campo con il coltello tra i denti, applicando un pressing furibondo che lascia pochissimo spazio alla manovra ragionata. 
Dopo la sfuriata iniziale, però, il Bologna inizia a soffrire il ritmo e la qualità tecnica degli azzurri. 
Il Napoli aumenta i giri del motore, creando diverse palle gol finché, proprio a ridosso dell'intervallo, David Neres trova lo spunto vincente. .
Il primo tempo si chiude con il Napoli avanti 1-0. 

​In avvio di ripresa il Bologna tenta una reazione d'orgoglio, provando a rimettere in equilibrio il match. È solo un'illusione: il Napoli riprende velocemente le redini del gioco e colpisce ancora. 
È di nuovo Neres a prendersi la scena: il brasiliano firma la sua doppietta personale, portando il risultato sul 2-0 e spegnendo le speranze emiliane. 
Nel finale c'è spazio solo per accademia azzurra, con il Napoli che sfiora ripetutamente il terzo gol prima di dare inizio alla festa per la conquista del trofeo. 
Alla fine è stata una vittoria meritata. 
Se il Bologna ha avuto il merito di eliminare l'Inter, il Napoli ha dimostrato una fame superiore, trascinato da un Neres formato "MVP".

​Tornando alla serie A: 
Una classifica in sospeso

​La classifica attuale vede l'Inter ancora in vetta con 33 punti, seguita dal Milan (32) e dal Napoli (31). Bisogna però ricordare che questo podio è virtuale: Inter, Milan, Napoli e Bologna devono ancora recuperare le gare di questo turno di campionato. Quando lo faranno, la gerarchia del campionato potrebbe subire l'ennesimo scossone di una stagione quanto mai equilibrata.

​Vediamo adesso nel dettaglio le gare del turno di serie A e le relative classifiche:👇🏼

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Juventus-Roma 2-1
⚽ 44' pt Conceiçao (J), 25' st Openda (J), 31' st Baldanzi (R)

JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio, Kalulu, Bremer (16' st Rugani), Kelly, McKennie, Locatelli, Thuram, Cambiaso (44' st Kostic), Conceicao (16' st Zhegrova), Yildiz (44' st Miretti), Openda (37' st David). 
All. Spalletti 

ROMA (3-4-2-1): Svilar, Mancini, Ziolkowski, Rensch, Celik, Koné, Cristante, Wesley, Soulè (11' st Baldanzi), Pellegrini (8' st Bailey, 28' st El Shaarawy), Dybala (11' st Ferguson). 
All. Gasperini

Ammoniti: Soulè, Conceicao, Kone, Cristante, McKennie per gioco falloso.

La Juventus batte la Roma 2-1 al termine di una gara intensa, accorciando le distanze in classifica (ora a -1 dai giallorossi) e dando segnali di una vera e propria rinascita sotto la guida di Luciano Spalletti. 
​Dopo un primo tempo giocato a ritmi sostenuti, la Juve sblocca il risultato proprio prima dell'intervallo. 
Al 44', un'azione corale avviata da Yildiz e rifinita da Cambiaso permette a Conceiçao di trafiggere la difesa avversaria con un diagonale mancino preciso. 

Nella ripresa, al 70', arriva la gioia personale per Openda. Servito perfettamente da McKennie, l'attaccante firma il suo primo gol in Serie A con un facile tap-in che vale il 2-0. 
La Roma prova a riaprirla al 75' con Baldanzi, lesto ad approfittare di una respinta di Di Gregorio, ma è un fuoco di paglia. 
Nonostante il gol del 2-1, i capitolini non danno mai la sensazione di poter realmente pareggiare, rischiando anzi di subire il terzo gol sul palo colpito da Yildiz all'80'. 
Questa vittoria racconta di una squadra profondamente diversa rispetto alle ultime uscite: più convinta, intensa e vogliosa. 
Sebbene un singolo risultato non cancelli d'un colpo tutti i problemi strutturali, il trend è chiaramente positivo. 
La "guarigione" della Juve sembra passata dalla teoria alla pratica, restituendo al gruppo quella consapevolezza necessaria per tornare ai vertici.

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Lazio-Cremonese 0-0

LAZIO (4-3-3): Provedel, Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini (37' st Lazzari), Guendouzi, Cataldi, Vecino (19' st Belahyane), Cancellieri, Castellanos, Pedro (19' st Noslin). 
All.: Sarri

CREMONESE (3-4-1-2): Audero, Terracciano, Baschirotto, Folino (25' st Ceccherini), Barbieri (43' st Floriani Mussolini), Grassi (24' st Vandeputte), Bondo, Pezzella, Johnsen (31' st Zerbin), Vardy, Bonazzoli (31' st Sanabria). 
All.: Nicola

Ammoniti: Pedro, Barbieri, Romagnoli, Guendouzi, Pezzella e Gila per gioco falloso; Grassi per comportamento scorretto
Espulsi: al 49' st Ceccherini, rosso diretto per fallo da ultimo uomo. 

​Finisce 0-0 all'Olimpico, in una partita che ha regalato poche vere emozioni e tanto equilibrio, lasciando la sensazione di un'occasione sprecata, soprattutto per i padroni di casa. 
La prima mezz'ora scivola via senza sussulti. 
Solo verso l'intervallo la Lazio prova ad alzare il baricentro con Guendouzi e Pedro, ma la mira è imprecisa. 
L'unico brivido arriva da un calcio d'angolo di Pellegrini che impegna Audero nella respinta. 

Nel secondo tempo i ritmi si alzano. 
La Lazio spinge con più convinzione: Castellanos ci prova di testa (conclusione troppo centrale) e Noslin spreca una ghiotta occasione calciando a lato dopo una fuga sul filo del fuorigioco. 
La Cremonese non sta a guardare e si rende pericolosa con un colpo di testa di Vardy su suggerimento di Bonazzoli, senza però inquadrare lo specchio. 
All'80', l'episodio che potrebbe cambiare il match: Ceccherini ferma Cancellieri lanciato a rete appena fuori area. Il contatto costa il cartellino rosso al difensore, ma la punizione di Cataldi si spegne sul fondo, sigillando il definitivo pareggio. 
Una gara vissuta di fiammate e iniziative personali, dove alla Lazio è mancato il guizzo decisivo negli ultimi venti metri per scardinare la difesa di una Cremonese ordinata e capace di soffrire.

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Cagliari-Pisa 2-2
⚽ 45' Rig Tramoni (P), 59' Folorunsho (C), 71' Kiliçsoy (C), 89' Moreo (P)

CAGLIARI (4-3-2-1): Caprile, Palestra, Mina, Rodriguez, Obert (1' st Idrissi), Adopo (10' st Zappa), Deiola, Folorunsho (18' st Mazzitelli), Esposito, Gaetano (37' st Cavuoti), Kilicsoy (37' st Borrelli). 
All.: Pisacane

PISA (3-5-2): Semper, Bonfanti (19' st Vural), Caracciolo, Canestrelli, Tourè (36' st Lorran), Piccinini (19' st Calabresi), Aebischer, Hojholt (19' st Moreo), Angori, Tramoni (36' st Leris), Meister. 
All.: Gilardino

Ammoniti: Adopo per comportamento scorretto; Mina, Bonfanti, Esposito, Calabresi per scorrettezze. 

Finisce con un pirotecnico 2-2 una sfida caratterizzata da continui ribaltamenti di fronte e un finale al cardiopalma. 
Il Cagliari parte forte con Gaetano, che va a un passo dal vantaggio dopo pochi minuti, ma è il Pisa a pungere sfruttando gli errori avversari. 
Dopo un brivido causato da un'incertezza di Mina (rimediata da un'uscita provvidenziale di Caprile) e un'occasione per Kiliçsoy, il match si sblocca al 44'. 
Un tocco di mano di Adopo regala un rigore ai nerazzurri: Tramoni si presenta sul dischetto e non sbaglia, mandando i suoi negli spogliatoi sullo 0-1. 

Nella ripresa il Cagliari entra in campo con un altro spirito. 
La pressione dei padroni di casa viene premiata prima dal gol del pareggio firmato da Folorunsho e successivamente dal sorpasso siglato da Kiliçsoy, che ribalta completamente il risultato. 
Quando i tre punti sembravano ormai messi in cassaforte dal Cagliari, il Pisa trova la forza di reagire. All’89’ ci pensa Moreo a gelare lo stadio, firmando la rete del definitivo 2-2 che spartisce la posta in palio. 
Una partita che conferma quanto questo campionato sia imprevedibile: il Cagliari ha mostrato carattere nel rimontare, ma la distrazione finale è costata carissima contro un Pisa che non ha mai smesso di crederci.

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Genoa - Atalanta 0-1
⚽ 49' st Hien

GENOA (3-5-2): Leali, Marcandalli, Otoa, Vasquez, Norton-Cuffy, Ellertsson Malinovskyi (22' st Thorsby), Frendrup , Martin (3' pt Sommariva), Vitinha 837' st Masini) , Ekuban 822' st Colombo). 
 All.: De Rossi.    

ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi, De Roon, Hien, Kolasinac (37' st Krstovic), Zappacosta (24' st Sulemana), Ederson (37' st Brescianini), Musah, Bernasconi (24' st Zalewski), De Ketelaere, Maldini (11' st Samardzic), Scamacca. 
All.: Palladino.

Espulsi: Leali per fallo da ultimo uomo.    

Ammoniti: Samardzic e Zalewski per gioco falloso, Thorsby per comportamento non regolamentare

​L'Atalanta strappa tre punti pesantissimi in extremis contro un Genoa eroico, che ha giocato praticamente tutta la partita in dieci uomini, arrendendosi solo in pieno recupero. 
Il match si mette subito male per il Grifone: dopo soli 3 minuti, Leali viene espulso per fallo da ultimo uomo. 
Nonostante l'inferiorità numerica, i rossoblu si compattano e riescono a chiudere il primo tempo indenni, contenendo con ordine gli attacchi della Dea. 

Nella ripresa la partita si accende. 
Il Genoa sfiora il miracolo con Vitinha, che colpisce un palo esterno, e si rende pericoloso con Colombo, murato da un ottimo Carnesecchi. 
Dall'altra parte, il debuttante Sommariva tiene in piedi i suoi neutralizzando Zalewski. 
Quando il pareggio sembrava ormai scritto, al 94' arriva la zampata decisiva. 
Proprio Zalewski pennella l'assist per Isak Hien, che trafigge la difesa ligure e regala lo 0-1 definitivo all'Atalanta. 
Il Genoa esce dal campo a testa altissima: giocare 90 minuti in dieci contro una squadra come l'Atalanta e sfiorare il vantaggio dimostra una tempra eccezionale. Per la Dea è una vittoria "sporca" ma fondamentale, ottenuta grazie alla pazienza e alla profondità della rosa.

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Fiorentina-Udinese 5-1
⚽ 21' Mandragora (F), 42' Gudmundsson (F), 45' + 5' Ndour (F), 56' e 68' Kean (F), 66' Solet (U)

FIORENTINA (4-3-2-1): De Gea; Pongracic, Comuzzo (37' st Viti), Ranieri; Dodo, Mandragora (8' st Fortini), Fagioli (37' st Nicolussi Caviglia), Ndour, Parisi (26' st Kouamé); Gudmundsson, Kean (26' st Piccoli). 
All.: Vanoli

UDINESE (3-5-2): Okoye; Kristensen, Kabasele (10' pt Sava), Solet; Zanoli (1' st Kamara), Piotrowski, Karlstrom, Ekkelenkamp (20' st Gueye), Bertola; Zaniolo (1' st Lovric), Davis (20' st Buksa). 
All.: Runjaic

Espulso: Al 7' pt Okoye per gioco scorretto.
Ammoniti: Zanoli, Parisi, Ranieri, Nicolussi Caviglia per gioco falloso.

​La Fiorentina schianta l'Udinese con un perentorio 5-1, approfittando di un episodio chiave che ha cambiato il volto della gara dopo pochissimi minuti. 
In avvio di gara, uno scontro durissimo tra Kean e Okoye fa calare il gelo sullo stadio. 
L'attaccante resta a terra dolorante, ma fortunatamente riesce a riprendersi. 
Per il portiere friulano, invece, arriva il cartellino rosso: l'arbitro sanziona l'uscita scomposta avvenuta con il braccio fuori area. 
Udinese in dieci e Sava costretto a entrare a freddo. 
Con l'uomo in più, la Fiorentina dilaga. 
Al 21' la sblocca Mandragora, seguito al 42' dal raddoppio di Gudmundsson
Proprio prima del riposo, dopo un brivido targato Fagioli, Ndour cala il tris al 50'. 

Nella ripresa sale in cattedra l'attaccante azzurro, Moise Kean che Firma il 4-0 al 55' e, dopo il gol della bandiera friulano siglato da Solet al 66', risponde immediatamente (al 68') con la sua doppietta personale che fissa il risultato sul 5-1. 
Nel finale, Gudmundsson sfiora la sesta rete, negata solo da un salvataggio di Bertola. 
Una prova di forza impressionante della squadra di casa che fino ad esso era stata sempre in difficoltà.
Sebbene la superiorità numerica abbia spianato la strada, l'aggressività e la qualità offensiva della Fiorentina sono sembrate incontenibili per questa Udinese.

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Sassuolo-Torino 0-1
⚽ 66' Rog. Vlasic

SASSUOLO (4-3-3): Muric, Walukiewicz, Idzes, Muharemovic, Doig (34' st Candè), Vranckx (18' st Lipani), Matic, Koné, Volpato (34' st Fadera), Cheddira (18' st Moro), Laurienté (34' st Pierini). 
All.: Grosso

TORINO (3-5-2): Paleari, Tameze (43' st Biraghi), Maripan, Ismajli, Pedersen, Vlasic, Asllani (43' st Casadei), Gineitis (13' st Ilic), Lazaro, Adams (40' st Ngonge), Zapata (13' st Simeone). 
All.: Baroni

Ammoniti: Malukiewicz, Matic, Ilic e Idzes per gioco scorretto.  

​Il Torino batte il Sassuolo per 1-0 in una sfida segnata dai legni e dagli interventi del VAR, con i neroverdi che masticano amaro per le occasioni sprecate. 
Il Sassuolo parte fortissimo e colpisce subito una traversa con Cheddira
Al 23' l'episodio che scuote i granata: l'arbitro assegna inizialmente un rigore al Toro, ma dopo aver rivisto l'azione al monitor (on-field review), annulla tutto per un fallo di Tameze su Matic all'inizio della manovra. 
Lo spavento non ferma gli ospiti, ma Zapata spreca una clamorosa occasione calciando alto sopra la traversa. 

Nel secondo tempo il match resta vibrante. 
Volpato ci prova due volte per il Sassuolo, ma è Walukiewicz a gridare al gol per il Torino, colpendo la seconda traversa della giornata. 
La svolta arriva al 65': nuovo calcio di rigore per i granata, stavolta confermato. 
Vlasic va sul dischetto e trasforma con freddezza. 
Il Sassuolo non molla e cerca il pari con Lipani e nel recupero con un pericoloso Ngonge, mentre il Toro sfiora il colpo del KO con Simeone e Maripán (neutralizzato da Muric). 
Una partita molto equilibrata che si è risolta grazie agli episodi. 
Il Torino ha avuto il merito di restare lucido dopo il rigore revocato, mentre il Sassuolo può recriminare per i legni e la mancanza di precisione sotto porta.


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Classifica 


Pos

Squadra

Partite Giocate

Punti

1

Internazionale

15

33

2

Milan

15

32

3

Napoli

15

31

4

Roma

16

30

5

Juventus

16

29

6

Bologna

15

25

7

Como

15

24

8

Lazio

16

23

9

Atalanta

16

22

10

Sassuolo

16

21

11

Cremonese

16

21

12

Udinese

16

21

13

Torino

16

20

14

Lecce

15

16

15

Cagliari

16

15

16

Parma

15

14

17

Genoa

16

14

18

Hellas Verona

15

12

19

Pisa

16

11

20

Fiorentina

16

9


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Marcatori 



Gol

Calciatore

Squadra

8

Lautaro Martínez

Internazionale

7

Christian Pulisic

Milan

6

Hakan Çalhanoglu

Internazionale

Riccardo Orsolini

Bologna

5

Federico Bonazzoli

Cremonese

Rolando Mandragora

Fiorentina

Gianluca Scamacca

Atalanta

Rafael Leão

Milan

Kenan Yildiz

Juventus

Nico Paz

Como

4

Jamie Vardy

Cremonese

Domenico Berardi

Sassuolo

Giovanni Simeone

Torino

Nikola Vlasic

Torino

Frank Anguissa

Napoli

Marcus Thuram

Internazionale

Andrea Pinamonti

Sassuolo

Keinan Davis

Udinese

Moise Kean

Fiorentina

Nicolò Zaniolo

Udinese

Rasmus Højlund

Napoli

Matías Soulé

Roma

Anas Haj Mohamed (Bonny)

Internazionale

Marco Pellegrino

Parma

Santiago Castro

Bologna

Gift Orban

Hellas Verona

Kevin De Bruyne

Napoli


3 reti
Zaccagni (Lazio);
Moreo (Pisa);
Adams (Torino);
Gudmundsson (Fiorentina);
Nzola (Pisa);
Odgaard (Bologna);
Vlahovic (Juventus);
Neres (Napoli);
Douvikas (Como);
Laurienté (Sassuolo);
Østigård (Genoa);
Esposito (Cagliari);
Cancellieri (Lazio);
Borrelli (Cagliari);
Koné (Sassuolo);
Wesley (Roma);
Addai (Como);
Giovane (Hellas Verona);

2 reti
Kostic (Juventus);
Belotti (Cagliari);
Kempf (Como);
Malinovskyi (Genoa);
Dimarco (Internazionale);
Thorsby (Genoa);
Pellegrini (Roma);
McTominay (Napoli);
Dovbyk (Roma);
Coulibaly (Lecce);
Serdar (Hellas Verona);
Lookman (Atalanta);
Krstovic (Atalanta);
Guendouzi (Lazio);
Castellanos (Lazio);
Saelemaekers (Milan);
Gaetano (Cagliari);
Isaksen (Lazio);
Bernabé (Parma);
Colombo (Genoa);
Pobega (Bologna);
Conceição (Juventus);
De Ketelaere (Atalanta);
Felici (Cagliari);
N’Dri (Lecce);
Cambiaghi (Bologna);
Cabal (Juventus);
Pavlovic (Milan);
Sulemana (Atalanta);
Terracciano (Cremonese);
Vítinha (Genoa);
Belghali (Hellas Verona);
Noslin (Lazio);
Baschirotto (Cremonese);
Berisha (Lecce);
Bartesaghi (Milan);

1 rete
Moreno (Como);
Vázquez (Cremonese);
Zapata (Torino);
Cristante (Roma);
Dybala (Roma);
Rabiot (Milan);
Loftus-Cheek (Milan);
Zielinski (Internazionale);
Cataldi (Lazio);
Bernardeschi (Bologna);
Ekuban (Genoa);
Maripán (Torino);
Karlström (Udinese);
Mina (Cagliari);
Pasalic (Atalanta);
Sanabria (Cremonese);
Luperto (Cagliari);
Barella (Internazionale);
Çelik (Roma);
Gosens (Fiorentina);
Buksa (Udinese);
Posch (Como);
Dumfries (Internazionale);
Kossounou (Atalanta);
Cutrone (Parma);
Vojvoda (Como);
Basic (Lazio);
Hermoso (Roma);
Bastoni (Internazionale);
Ranieri (Fiorentina);
Lucumí (Bologna);
Moro (Bologna);
Piotrowski (Udinese);
Ekkelenkamp (Udinese);
Touré (Pisa);
Bernede (Hellas Verona);
Piccoli (Fiorentina);
Augusto (Internazionale);
Martín (Genoa);
Openda (Juventus);
Sottil (Lecce);
Kelly (Juventus);
De Luca (Cremonese);
Thuram (Juventus);
Gilmour (Napoli);
Folorunsho (Cagliari);
Modric (Milan);
Lang (Napoli);
David (Juventus);
Tramoni (Pisa);
Solet (Udinese);
Beukema (Napoli);
Miranda (Bologna);
Payero (Cremonese);
Bisseck (Internazionale);
Dallinga (Bologna);
Banda (Lecce);
Thorstvedt (Sassuolo);
Benedyczak (Parma);
Delprato (Parma);
Ricci (Milan);
Coco (Torino);
Brescianini (Atalanta);
Fofana (Milan);
Ngonge (Torino);
Zalewski (Atalanta);
Dia (Lazio);
Lucca (Napoli);
Samardzic (Atalanta);
Holm (Bologna);
Perrone (Como);
Ferguson (Roma);
Ellertsson (Genoa);
Cheddira (Sassuolo);
Norton-Cuffy (Genoa);
Circati (Parma);
Fadera (Sassuolo);
Stulic (Lecce);
Iannoni (Sassuolo);
Kristensen (Udinese);
Cambiaso (Juventus);
Baldanzi (Roma);
Scalvini (Atalanta);
Muharemovic (Sassuolo);
Baturina (Como);
Hien (Atalanta);
Ndour (Fiorentina);
Gatti (Juventus);
Kiliçsoy (Cagliari);
Pio Esposito (Internazionale);
Meister (Pisa);
Bravo (Udinese);
Volpato (Sassuolo);
Sucic (Internazionale);
Adzic (Juventus);
Ramón (Como);
Ekhator (Genoa);
Atta (Udinese);
Lorran (Pisa);
Athekame (Milan);
Matic (Sassuolo);
Camarda (Lecce);
Gabriel (Lecce);
Folino (Cremonese);
Idrissi (Cagliari);
Cuadrado (Pisa);
Spinazzola (Napoli);
Kabasele (Udinese);

Autogol
Frese (Hellas Verona - 1 autogol);
Núñez (Hellas Verona - 1 autogol);
Hien (Atalanta - 1 autogol);
Sabelli (Genoa - 1 autogol);
Muharemovic (Sassuolo - 1 autogol);


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